Votata in Ue la nuova legge sui trasferimenti crypto
Di Davide Grammatica
Il Parlamento dell’Ue ha approvato l’emendamento sull’antiriciclaggio, che obbliga i wallet unhosted a essere vincolati a un KYC
La votazione
Come già si era anticipato, il Parlamento europeo ha votato in merito a un emendamento alla legislazione sull’antiriciclaggio (AML). A tema: la proposta che per ogni trasferimento di criptovaluta da un wallet “unhosted” (o non-custodial) corrispondente o superiore a 1.000 euro vi fosse una segnalazione alle autorità competenti. Che avrebbe costretto quindi gli exchange a condividere i dati delle transazioni dei propri clienti, o almeno gran parte di essi.
L’Ue ha votato a favore, e queste nuove regole segnano un duro colpo per il mondo crypto europeo.
I comitati ECON e LIBE hanno approvato la proposta col proposito di combattere il riciclaggio di denaro, ma le limitazioni sui trasferimenti crypto potrebbero avere implicazioni negative per le società e gli investitori legati alle criptovalute nell’Ue.
Il voto arriva, inoltre, dopo accese discussioni tra legislatori e membri dell’industria crypto, in merito all’eventualità che i portafogli unhosted debbano essere vincolati anch’essi al know-your-customer (KYC), che obbliga le aziende a ottenere informazioni personali sugli utenti dei portafogli.
Le prossime mosse
La legge in quanto tale, per diventare applicabile, deve però superare ancora degli step. E una finestra possibile per la contestazione e la revisione della regolamentazione sono i colloqui tra i rappresentanti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione già a partire da metà aprile.
Questa assemblea si svolge nell’arco di un paio si mesi e avverrà in seguito all’annuncio della proposta in sessione plenaria. In questo periodo potranno essere apportate delle modifiche alla legislazione, e filtra del leggero ottimismo su questo scenario da voci singole di Consiglio e Commissione.
Nel mentre, queste nuove regole hanno attirato le ire di tutta la community crypto. Brian Armstrong, per esempio, ceo dell’exchange di criptovalute Coinbase, che già si era attivato per muovere l’opinione pubblica in merito alla votazione in Parlamento, ha definito la nuova legislazione come “anti-privacy e anti-innovazione, e che tratta la criptovaluta in modo diverso, discriminandola rispetto alla valuta fiat”.
A questo punto, si spera che il voto finale sulla bozza possa prendere in considerazione, magari, potenziali violazioni della privacy o rischi per la sicurezza. Di fatto, sono numerosi anche i politici contrari alle normative proposte. Markus Ferber, il portavoce economico del Partito popolare europeo (PPE), concorda che i controlli AML nelle criptovalute dovrebbero essere presi sul serio, ma ha osservato come le nuove regole siano totalmente sproporzionate, e non prendono in considerazione il rischio di star di fatto vietando l’utilizzo di portafogli unhosted