Usa: il DOJ muove i bitcoin sequestrati a Silk Road. Perché?
Di Davide Grammatica
Un wallet in cui sono custoditi circa $2 mld in Bitcoin sequestrati a Silk Road da parte del DOJ avrebbe effettuato una transazione verso un indirizzo Coinbase
Il governo Usa sposta i suoi BTC?
Nelle ultime ore, sta facendo discutere in modo particolare una transazione avvenuta da un wallet appartenente al governo Usa, in cui sarebbero custoditi circa 2 miliardi di dollari in Bitcoin sequestrati a suo tempo dal Dipartimento di Giustizia (DOJ) al marketplace del dark web Silk Road.
Nello specifico, si parla di una transazione da 0.001 BTC verso un indirizzo Coinbase Prime (secondo le analisi di Arkham Intelligence), pari a circa 60 dollari, e per molti addetti ai lavori potrebbe essere una transazione di test prima di effettuare una liquidazione molto più concreta.
Nel wallet in questione erano depositati 41.490 BTC, parte dei 50mila sequestrati alla fine del 2022 a Silk Road. E l’ultima vendita effettuata risale a marzo 2023, quando sono stati venduti 9.861 BTC per 216 milioni di dollari.
La notizia, per quanto stia alimentando più che altro speculazioni, non sembra aiutare BTC a riprendersi dal crollo delle ultime ore, che rimane di poco sopra i 65mila dollari senza la forza per un rimbalzo.
Le preoccupazioni dei trader
A insospettire inoltre, anche una serie di altre transazioni tra wallet di proprietà del governo Usa, con altri 30.174 BTC trasferiti a un secondo indirizzo.
Proprio negli ultimi minuti, a Coinbase sarebbero stati trasferiti ulteriori 2mila BTC.
Per quanto gli investitori possano essere preoccupati per la questione, il governo Usa aveva già svelato le sue intenzioni lo scorso anno, intendendo liquidare tutti i fondi in BTC in quattro tranche.
A differenza del passato, in cui BTC era stato venduto a circa 28mila dollari, questo ipotetico turno di liquidazione potrebbe avere un impatto maggiore.
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