Usa e anti-crypto: Elizabeth Warren sempre più sola
Di Davide Grammatica
Il senatore Roger Marshall, che insieme a Elizabeth Warren aveva ideato un disegno di legge anti-crypto, ha ritirato il suo supporto alla normativa
Usa sempre più pro-crypto
Il sostegno di Donald Trump al mondo crypto sembra aver delineato un nuovo tipo di approccio alla materia anche da parte dei senatori repubblicani. Sorprende, in questo senso, lo stop Roger Marshall al sostegno del disegno di legge Digital Asset Anti-Money Laundering Act (DAAMLA), da lui stesso elaborato nel 2022 in collaborazione con la dem Elizabeth Warren.
Proprio il DAAMLA era stato definito da molti analisti del settore come operazione “anti-crypto”, e se in passato era stato accolto positivamente, adesso sarebbero solamente 18 i senatori a sostenerne ancora l’applicazione.
Il disegno di legge mira a riportare l’industria crypto sotto l’egida delle normative antiriciclaggio esistenti, ma il vero proposito, come sottolineato dalla stessa Warren, sarebbe quello di fermare un settore “servo di stati canaglia, oligarchi, signori della droga e trafficanti di esseri umani per riciclare miliardi di fondi rubati”.
Secondo la normativa, anche fornitori di wallet decentralizzati, validatori e miner dovrebbero rientrare sotto la categoria di “istituzioni finanziarie” ai termini del Bank Secrecy Act, ma uno scenario del genere comprometterebbe uno sviluppo sano dell’industria.
La Warren isolata nella sua battaglia
Negli ultimi mesi, società e rappresentanti politici in disaccordo hanno esortato il Senato a prendere in considerazione il DAAMLA, affermando che avrebbe “cancellato centinaia di miliardi di dollari, startup, e risparmi di innumerevoli americani”. Senza parlare del rischio di vedere l’industria uscire dagli Usa con uno spostamento massivo delle risorse all’estero. Evidentemente, anche grazie al nuovo ruolo assunto dall’industria in questa campagna elettorale, qualcosa è cambiato.
La Warren, sempre più sola nella sua lotta contro le criptovalute, è candidata per rappresentare lo stato del Massachusetts. Contro di lei, l’avvocato pro-cripto John Deaton.
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