Il Senato Usa accelera sulla regolamentazione degli exchange
Di Davide Grammatica
Sulla scia del crollo di FTX, gli autori della legislazione per aumentare il controllo federale degli exchange crypto hanno accelerato tutte le procedure
Una normativa per gli exchange
Vari senatori degli Stati Uniti, sulla scia del crollo di FTX e di tutta la vicenda che lo circonda, si sono impegnati ad accelerare le pratiche per l’introduzione di una regolamentazione per aumentare il controllo federale degli exchange crypto.
Ddl che, tra l’altro, ha avuto tra i principali sostenitori proprio il ceo di FTX, Sam Bankman-Fried, il quale proprio per questa ragione di era inimicato vari altri leader del settore.
La regolamentazione in questione vuole aumentare, in generale, il controllo delle criptovalute, da intendersi, sempre secondo la legge in questione, come “commodities”, e non come “securities”. In sostanza, come una “merce”, e soggetta a una precisa legislazione.
SBF, nel settore crypto, è stato forse uno dei più forti sostenitori del disegno di legge, noto come Digital Commodities Consumer Protection Act. Che avrebbe, verosimilmente, un impatto sull’industria non indifferente, tanto da concedere alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC) molto potere decisionale nel mercato crypto, e a maggior ragione nei confronti degli exchange.
Una legge divisiva
“Il recente crollo di un importante exchange rafforza l’urgente necessità di una maggiore supervisione federale di questo settore”, ha affermato, in una dichiarazione, senatore democratico Debbie Stabenow. “I consumatori continuano a essere danneggiati dalla mancanza di trasparenza e responsabilità in questo mercato, ed è tempo che il Congresso agisca”.
Stabenow, in particolare, si è anche impegnato a portare avanti il disegno di legge in prima persona, cercando di garantire che stabilisca le necessarie salvaguardie di cui il mercato ha bisogno. A partire dalle autorità di regolamentazione già esistenti, tenute a perseguire la cattiva condotta nel settore crypto.
E non è un caso, di conseguenza, che la regolamentazione abbia diviso (e non poco) tutto il settore. Tra quelli che sostengono tranquillamente l’idea di normative più chiare, e chi si scontra con l’idea di nuovi limiti, anche solo nei confronti degli exchange.