Usa: la senatrice Warren mobilita un esercito anti-crypto
Di Davide Grammatica
La senatrice Usa Elizabeth Warren ha richiamato i propri elettori per la creazione di un vero e proprio “esercito anti-crypto”, per difendere i cittadini dai rischi delle criptovalute
Usa: nasce l’esercito anti-crypto
La senatrice democratica Elizabeth Warren, una delle personalità politiche più influenti degli Usa, nel merito della sua campagna ha rivelato il suo piano di costruire un “esercito anti-crypto”.
La sua opinione nei confronti delle criptovalute era nota da tempo, ma la scelta di utilizzare questo tipo di linguaggio ha scosso la community, soprattutto se messe in relazione alla centralità che assumono all’interno della sua campagna.
In un tweet, addirittura, ha invitato i proprio follower a unirsi in questa missione, che affianca altri punti quali la riduzione del costo dell’assistenza all’infanzia nello stato del Massachusetts. Non che ci sia una qualche correlazione, ma tant’è.
Il titolo dato a questo proposito, in verità, giunge da un vecchio articolo di Politico, in cui si analizzava come la senatrice stesse reclutando senatori per il suo movimento anti-cripto, facendo squadra con “progressisti e conservatori, gruppi di controllo e banchieri, e chiunque condivida causa comune nel voler far deragliare la crescita illimitata delle criptovalute”.
Una campagna politica contro le criptovalute
Gli sforzi erano culminati con la presentazione del Digital Asset Anti-Money Laundering Act, a dicembre 2022, da riproporre quest’anno come disegno di legge con il pretesto di difendere le “persone più vulnerabili” al rischio degli asset digitali.
Questo riguarda politiche antiriciclaggio (AML) soprattutto per piattaforme DeFi e wallet self-hosted, ma un altro punto fondamentale riguarda la messa al bando dei mixer.
“Questo è un attacco opportunistico e incostituzionale all’auto-custodia e agli sviluppatori”, aveva dichiarato, nel merito, Jerry Brito, direttore esecutivo di Coin Center, una delle principali organizzazioni no profit che si occupa di questioni crypto-politiche. “Un attacco diretto a libertà personale e privacy degli utenti”.
Il tutto, come se non bastasse, con il benestare e la collaborazione della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, con Gary Gensler che, insieme alla Warren, starebbe pianificando un’operazione di contrasto al settore chiamato Choke Point 2.0.
La senatrice avrebbe preparato il discorso in audizione davanti al Congresso dello scorso gennaio a quattro mani con Gensler stesso, e questo approccio potrebbe realmente portare all’abolizione di ogni strumento per la privacy nel mondo crypto e non solo.
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