5 anni di carcere per il dev di Ethereum Virgil Griffith
Di Davide Grammatica
L'ex sviluppatore di Ethereum Virgil Griffith è stato condannato, con l'accusa di cospirazione, a più di 5 anni di prigione per un viaggio in Corea del Nord
Il caso
Virgil Griffith, ex sviluppatore di Ethereum, dovrà scontare 63 mesi di prigione e pagare una multa di 100mila dollari per aver aiutato la Corea del Nord e la sua classe dirigente a utilizzare le criptovalute per eludere le sanzioni. Per questa vicenda, Griffith è stato arrestato nel 2019, subito dopo aver tenuto un discorso a una conferenza sulle criptovalute a Pyongyang, nell’aprile dello stesso anno. Il settembre successivo, lo stesso sviluppatore si sarebbe costituito, dichiarandosi colpevole di cospirazione per aver consentito alla Corea del Nord di ottenere gli strumenti per evadere le sanzioni internazionali.
Il crimine, negli Stati Uniti, prevede una pena massima di 20 anni, ma il patteggiamento ha consentito di ridurre la pena a 63 mesi. La sentenza è stata emessa, nelle scorse ore, dal giudice distrettuale degli Usa Kevin Castel, del distretto meridionale di New York, a cui è stato chiesto di prendere in considerazione anche una valutazione psicologica di Griffith.
Il condannato soffre infatti di disturbo narcisistico di personalità e disturbo ossessivo compulsivo di personalità, elementi che hanno contribuito in maniera diretta alla sua ossessione con la Corea del Nord.
“Virgil Griffith, secondo alcune versioni, sarebbe un uomo gentile e premuroso recatosi in Corea del Nord per condividere materiali educativi sulla tecnologia blockchain”, ha dichiarato Castel, durante il processo. “Ma quello che vedo è l’intenzionalità a educare le persone a eludere le sanzioni”.
Punirne uno…
La prova più schiacciante, secondo il giudice, è stata una foto di una conferenza, che vedeva Griffith indossare una t-shirt con la scritta “Nessuna sanzione!”. Probabilmente il risultato del proposito dell’accusato di vedersi come “grande eroe” crypto, per riconoscersi per qualche giorno in colui che ha resistito alle sanzioni del governo.
Castel, infine, ha anche fatto riferimento alla guerra in corso in Ucraina, notando un parallelismo di non poco conto. L’uso delle sanzioni da parte del governo degli Stati Uniti contro la Russia potrebbe generare episodi simili, e non a caso è stata scelta una pena severa, per dissuadere altre persone a prendere iniziative simili a quelle di Griffith.
Rimane il fatto che le criptovalute rappresentano un canale problematico in tema di deterrenti relativi a rapporti geopolitici. E le regolamentazioni, forse anche per questo motivo e per il contesto storico che si sta vivendo, stanno facendo veloci passi avanti. La decentralizzazione del sistema, da questo punto di vista, potrebbe essere compromessa, ma si dovrà aspettare ancora un po’ per capirlo. E come prima cosa il nuovo quadro normativo degli Stati Uniti, invocato da Biden e che vede come principali attori la SEC e il Dipartimento del Tesoro.