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Amministrazione Trump: arriva la causa legale!
Di Gabriele Brambilla
L'American Federation of Teachers "attacca" l'amministrazione Trump e avvia un procedimento legale contro lo US Department of Education

AFT all'attacco dell'amministrazione Trump
La notizia è freschissima e sta facendo molto rumore negli Stati Uniti: l’American Federation of Teachers (AFT) ha avviato un procedimento legale nei confronti dell’amministrazione Trump, nello specifico contro lo U.S. Department of Education.
Il motivo alla base di questa azione è la sospensione alla richiesta di nuove domande da parte degli studenti per ricevere dei piani di pagamento income-driven. Questa particolare modalità consente agli studenti meno abbienti di poter accedere all’educazione con dei pagamenti mensili ridotti, a un livello ritenuto sostenibile a discrezione dello studente o della studentessa. Inoltre, il piano prevede la cancellazione del debito dopo un certo periodo, mediamente tra i 20 e i 25 anni.
L’amministrazione Trump, sulla scia dei tagli avviati da qualche settimana, ha eliminato dal sito del dipartimento dell’educazione la possibilità di fare l’application all’IDR (questo il nome dello strumento), lasciando studenti e studentesse senza questo prezioso supporto.
L’AFT, uno dei sindacati più grandi e strutturati del paese, ha quindi deciso di andare per vie legali, avviando il procedimento nella giornata di martedì 18/03. In una dichiarazione alla stampa, il presidente dell’organo Randi Weingarten ha dichiarato che “bloccando il sistema di prestiti per gli studenti, la nuova amministrazione mostra l’intento di rendere la vita più difficile alla classe lavoratrice, inclusi milioni di mutuari e mutuatarie che hanno contratto dei debiti studenteschi per poter andare al college”.
La decisione impatterà pesantemente soprattutto coloro che hanno un debito per lo studio ingestibile senza il supporto IDR. Ora la palla passa ai tribunali, ma di sicuro ci sarà almeno qualche mese di stallo: abbastanza per fare molti danni.
I danni del DOGE
No, non stiamo parlando di Dogecoin, che in questo contesto non ha fatto proprio nulla e se ne sta tranquilla al nono posto nella market cap crypto. Ci riferiamo ovviamente al D.O.G.E., il reparto per l’efficienza governativa voluto da Donald Trump e con a capo il CEO di Tesla, Elon Musk.
L’amministrazione Trump sta eliminando molti posti di lavoro federali, lasciando a piedi tantissime persone. Quella in corso potrebbe diventare la stagione dei licenziamenti più grande della storia americana. Molti economisti temono quindi ripercussioni economiche, soprattutto a livello locale; non dimentichiamoci infatti che il governo federale è il primo datore di lavoro del Paese: i cambiamenti a questo livello influenzano tantissimo l’intero tessuto economico e sociale.
I numeri alla mano non sono ancora chiari, ma si parla di almeno qualche decina di migliaia di tagli, entrando nel territorio dei 100.000, ma probabilmente saranno di più. I primi a finire nel mirino sono gli impiegati di più recente assunzione e che non hanno ancora maturato tutte le protezioni, ma le email di invito a licenziarsi in maniera differita sono state inviate il mese scorso a un bacino ben più grande, che comprende anche i livelli di anzianità più elevati.
Gli Stati Uniti vivono quindi un periodo di difficoltà e l’economia fa un po’ preoccupare. Indispensabile quindi seguire l’evoluzione delle metriche macro fondamentali, nonché delle decisioni delle più importanti agenzie. In questo senso, guai a perdersi l’appuntamento con la Federal Reserve di questa sera: Jerome Powell parlerà e saranno resi noti i nuovi tassi di interesse sul dollaro americano. Noi seguiremo da vicino l’appuntamento, ti aspettiamo!
In chiusura, attenzione ai mercati in queste ore e riflettori puntati su bitcoin: potrebbe succedere di tutto.