4 min read 22 Mar 2023

Usa: anche Biden si schiera contro le crypto

Di Davide Grammatica

Nell’annuale “Economic report of the President”, presentato davanti al Congresso Usa, Joe Biden ha gettato seri dubbi sul valore effettivo delle crypto e di tutto il settore

Usa: anche Biden si schiera contro le crypto

Biden vs crypto

Nell’ultimo rapporto annuale del presidente Usa sulla situazione economica del paese, presentato come sempre davanti al Congresso, Joe Biden e la Casa Bianca hanno descritto l’industria crypto in termini fortemente critici e ostili, soprattutto rispetto al passato.

Segnerebbe così un cambio di approccio al settore rispetto al passato dell’amministrazione Biden, da uno di tipo “agnostico” a uno più severo.

Le risorse digitali, nel loro insieme, non sarebbero all’altezza delle loro promesse, e anzi aumenterebbero solo i rischi per i consumatori e l’intero sistema finanziario.

Nonostante le risorse digitali fossero state state pubblicizzate come strumenti di distribuzione per la proprietà intellettuale e il valore finanziario, un migliore meccanismo di pagamento, una via per una maggiore inclusione finanziaria, o ancora un modo per eliminare gli intermediari finanziari, secondo il report le criptovalute non avrebbero portato “nessuno di questi vantaggi”.

“In effetti, le criptovalute ad oggi non sembrano offrire investimenti con alcun valore fondamentale, né agiscono come un’alternativa efficace al denaro fiat, migliorando l’inclusione finanziaria o rendendo più efficienti i pagamenti”, si legge nel documento. “La loro innovazione ha riguardato principalmente la creazione di ‘scarsità artificiale’ al fine di sostenere i prezzi delle crypto stesse, e ciò solleva la questione del ruolo delle regolamentazioni a protezione dei consumatori, degli investitori e del resto del sistema finanziario, esposti al rischio di diverse frodi”.

Inoltre, sempre secondo la Casa Bianca, una nuova infrastruttura di pagamenti sviluppata dalla FED per pagamenti tra banche (comprese le transazioni transfrontaliere) praticamente istantanei potrebbe eliminare gran parte degli argomenti a favore delle crypto: “I continui investimenti nell’infrastruttura finanziaria della nazione hanno il potenziale per offrire vantaggi significativi ai consumatori e alle imprese”.

Le varie critiche all’industria

In questo contesto, il futuro di un’ipotetica CBDC è stato messo in seria discussione, potendo questa danneggiare ulteriormente la disponibilità di credito e aumentare il rischio di “corse agli sportelli”.

Un rischio rappresentato, in primo luogo, proprio dalle criptovalute in generale, che non sarebbero né un’effettiva riserva di valore, né un efficace mezzo di pagamento. “Come moneta, lo strumento dovrebbe avere un valore stabile, suggerendo una limitata volatilità dei prezzi”, viene sottolineato nel report. “Ma in quanto attività rischiosa, dovrebbe subire la volatilità dei prezzi per ottenere ricompense. Tuttavia, più un asset è rischioso, meno è probabile che possa effettivamente servire come denaro”.

E per quanto riguarda le stablecoin, il rischio sarebbe di altro genere: ”I detentori di stablecoin privi di diritti di riscatto potrebbero non essere in grado di trovare controparti disposte a uscire dalle loro posizioni”.

La Casa Bianca sembra avere quindi una visione debole della tecnologia nel suo insieme, rilevando la frequente non conformità con le leggi sulla regolamentazione finanziaria, un gran numero di truffe e un’insolita concentrazione di attività da parte delle piattaforme di trading crypto che sarebbero vietate in una piattaforma tradizionale.

Ovviamente, non viene risparmiato nemmeno il mining, colpevole di non aver “nessun” vantaggio connesso, e aumentando solamente i costi energetici locali e i rischi di crisi energetiche annesse. 

E infine, anche per quanto riguarda la DeFi, la Casa Bianca individua rischi sistematici rispetto all’uso di “una leva finanziaria significativa e lo svolgimento di funzioni regolamentate senza il rispetto di adeguate regolamenti”.

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