Binance dedica un fondo di 500 milioni al mining di Bitcoin
Di Davide Grammatica
Binance Pool ha dedicato un fondo da 500 milioni di dollari a supporto del mining di Bitcoin. E si aggiunge così a una schiera di prestatori, in soccorso di un’industria che mostra segni di difficoltà.
Binance finanzia il mining di BTC
Nelle ultime ore, Binance ha annunciato di aver aperto un fondo da 500 milioni di dollari a supporto del mining di Bitcoin. L’iniziativa consiste in una serie di prestiti, che possano aiutare un’industria che mostra segni di difficoltà. E si inserisce in un contesto in cui, a dirla tutta, i prestatori sono già numerosi.
Il progetto di Binance coinvolgerà miner pubblici e privati, che dovranno dare garanzie per il prestito (della durata dai 18 ai 24 mesi) sotto forma di risorse fisiche o digitali. Altre realtà, invece, puntano a rilevare gli asset delle società di mining in difficoltà.
È la risposta di resistenza del settore a un periodo che vede il mercato continuare a viaggiare al ribasso, ormai da molti mesi, e che mette a dura prova, tra le altre, le aziende di mining.
Oltre a quella di Binance, un’altra iniziativa rilevante è, per esempio, quella di Jihan Wu, il fondatore della società di sviluppo di mining crypto Bitmain, che ha creato un fondo da 250 milioni di dollari per acquistare gli asset delle realtà dell’industria mining in difficoltà. Oppure la piattaforma DeFi Maple Finance, che ha istituito un pool di prestiti con un tasso di interesse del 20% per fornire liquidità ai miner.
Il mining messo alle corde
D’altra parte, il ribasso ha fatto muovere anche società come Grayscale, che invece ha formato un veicolo di investimento per aiutare gli investitori a trarre vantaggio proprio dai bassi prezzi delle infrastrutture del mining di Bitcoin.
Resta da capire, invece, quanto abbia influito sulla condizione difficile del settore la transizione di Ethereum al proof-of-stake (PoS). Del resto, i miner sono stati la parte dell’ecosistema messa più in difficoltà, ma rimane complicato stabilire il peso dell’influenza di questo cambiamento su tutta l’infrastruttura di BTC.
Quello che è certo, è che solo alla fine di settembre il miner Compute North ha dichiarato bancarotta, con oltre mezzo miliardo di dollari di debiti, mentre la società Riot Blockchain, per dirne una, ha registrato alla borsa un -70% dall’inizio del 2022. Marathon Digital Holdings, anche lei quotata, è scesa del 65% nello stesso periodo.