BTC ETF spot: come stanno muovendosi?
Di Gabriele Brambilla
Rapidissima occhiata agli ETF spot BTC a distanza di alcuni mesi dal lancio
Gli ETF spot BTC
A distanza di alcuni mesi dal lancio dei primi ETF spot su bitcoin negli Stati Uniti, guardiamo qualche dato e facciamoci un’idea più chiara su come stanno muovendosi.
Sappiamo che questi prodotti hanno un’importanza non da poco nell’avvicinare gli investitori tradizionali al nostro settore. Eliminando tutti gli elementi “complessi” delle crypto (pensiamo a custodia e wallet, interfacciarsi con gli exchange, compiere transazioni…) si abbattono degli ostacoli percepiti come insormontabili da molte persone.
Trattandosi di prodotti spot, i fondi di investimento che li offrono devono per forza di cose detenere delle riserve dell’asset sottostante. Perciò, se l’ETF BTC XYZ viene sottoscritto per un totale di 10 miliardi di dollari, il fondo dovrà possedere almeno 10 miliardi di dollari in bitcoin. Qui abbiamo già dei vincitori, ossia quelle società che stanno supportando i fondi per quanto riguarda la custodia degli asset, tra cui l’exchange Coinbase.
Detto questo, sfruttando i dati a disposizione, diamo uno sguardo alle performance di questi prodotti.
Qualche dato sugli ETF
Le performance intese come perdite/guadagni dell’ETF sono le stesse di bitcoin, perché seguono perfettamente l’andamento dell’asset. Possiamo però guardare ai flussi, ai volumi e comprendere anche chi sono vincitori e sconfitti.
Sin dal lancio degli Exchange Traded Fund spot su BTC, ci fu una certa vivacità, spinta soprattutto dalla curiosità nei confronti di ciò che era una novità sul mercato.
Guardando al grafico, notiamo come sia stato soprattutto marzo a spingere forte con i volumi (prettamente in entrata), segno che gli investitori volevano acquistare BTC a tutti i costi. Non è un caso se proprio quel mese si è registrato il nuovo All-Time High, ritoccando il record precedente dell’autunno 2021.
Dopodiché, aprile è stato all’insegna del raffreddamento, con momenti di flussi negativi piuttosto marcati. Diciamo che qui gli investitori tradizionali hanno avuto un assaggio di ciò che sono le criptovalute, conoscendo più da vicino la volatilità che le contraddistingue.
Nel complesso, i flussi sono comunque positivi, come mostra il grafico qui sotto preparato da Morningstar Canada.
Tornando sui volumi, al 9 maggio 2024 abbiamo superato i 250 miliardi cumulativi dal lancio. Un numero elevato, che dà un’idea del successo registrato da questi prodotti tanto discussi.
A questo punto possiamo capire quali sono gli ETF di maggior successo.
Trionfa IBIT di iShares (ossia BlackRock), con 16,88 miliardi di dollari detenuti on-chain all’8 maggio 2024. E sì, seppur GBTC di Grayscale sia ancora sopra, ormai la market share tra questi due nomi è pressoché in pareggio. A pesare sulle perdite di capitali di GBTC sono soprattutto i costi: si tratta infatti di un prodotto con un’expense ratio decisamente superiore rispetto alla concorrenza, che spinge i clienti verso altri lidi.
Al terzo gradino del podio si posiziona FBTC (Fidelity), che stacca nettamente ARKB (Ark Invest) e BITB (Bitwise).
Conclusioni
Gli ETF spot su BTC hanno avuto il successo desiderato e continuano a essere una categoria di prodotti molto interessante. Francamente, non c’è molto da stupirsi: se arrivano a scomodarsi dei giganti come BlackRock e Fidelity, significa che c’è tutto il potenziale che serve per fare bene.
Bitcoin ha beneficiato di questi nuovi strumenti, ma occorre comunque fare attenzione. Essendo prodotti del mondo tradizionale, si staccano da ciò che in realtà la criptovaluta numero 1 vuole essere, ossia un metodo alternativo di pagamento e riserva di valore, slegato da tutto il resto. Bene quindi gli ETF spot, ma non dimentichiamoci che bitcoin va ben oltre il numero che ne rappresenta il prezzo.
Approfondimento: tutti i dati sugli ETF da The Block