Cina: STOP ai RWA. Emergono i primi problemi normativi
Di Davide Grammatica
Le autorità di regolamentazione della Cina hanno frenato Hong Kong per quanto riguarda le attività di tokenizzazione degli asset (RWA)

Stop normativo per i RWA
Secondo quanto rilanciato da Reuters, la China Securities Regulatory Commission (CSRC) avrebbe chiesto ad alcune società di interrompere le attività legate alla tokenizzazione degli asset. L’interruzione riguarda più che altro Hong Kong, dove lo sviluppo dell’industria crypto sembrava, negli ultimi anni, aver “evaso” le antipatie del governo centrale cinese nei confronti delle criptovalute.
Alcune fonti riferirebbero come almeno due broker cinesi sarebbero stati invitati a non condurre operazioni relative ai RWA fuori dal paese. In questo senso, la misura sarebbe volta a rafforzare la gestione del rischio per le imprese, ma anche a limitare la loro attività all’estero. Di conseguenza, viene limitato il tentativo di monetizzare l’esplosione di questo settore del mercato anche nella regione “speciale” di Hong Kong.
Negli ultimi mesi diverse aziende cinesi avevano lanciato diversi progetti RWA a Hong Kong, sfruttando in primo luogo proprio una normativa ad hoc della città, sempre più proiettata a diventare hub crypto internazionale.
Il monito della CSRC riflette però la preoccupazione di Pechino per il ritmo con cui Hong Kong starebbe sviluppandosi sul mercato crypto, in netto contrasto con la linea del governo centrale.
La Cina anticipa problemi anche nel resto del mondo?
La Cina continentale, giusto per ricordare, ha vietato il mining e trading di criptovalute già nel 2021, temendo rischi per la stabilità del sistema finanziario. Hong Kong però mantiene un sistema finanziario autonomo, che le consente di sviluppare regolamentazioni più favorevoli agli asset digitali.
La decisione di rallentare i progetti RWA offshore segnala che Pechino vuole mantenere un controllo più saldo sull’evoluzione della finanza tokenizzata, anche in un contesto formalmente autonomo come Hong Kong.
Ma l’iniziativa ricorda che la regolamentazione relativa ai RWA è “indietro” anche nel resto del mondo, soprattutto per quanto riguarda settori come le azioni tokenizzate.
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