Circle in difesa di Binance: le stablecoin non sono security
Di Davide Grammatica
Circle ha recentemente sostenuto come le stablecoin non siano da considerarsi “security”, e ha offerto quindi un assist a Binance nella sua battaglia legale contro la SEC
Circle corre in aiuto di Binance
L’emittente di USDC, Circle, è intervenuta nel merito della diatriba che vede contrapporsi Binance e la SEC. L’agenzia ha infatti chiamato in causa l’exchange lo scorso giugno accusandolo di aver violato alcune leggi federali sui beni finanziari. Nello specifico, per scambiare, tra le altre, “security non registrate” quali Solana (SOL), Cardano (ADA) e la stable BUSD.
Secondo Circle, però, le leggi sul trading di beni finanziari non dovrebbero estendersi anche alle stablecoin, in quanto il proprio valore è legato indissolubilmente ad altri asset. Gli acquirenti di una stable, tra l’altro, non si dovrebbero aspettare nemmeno un profitto, e verrebbe meno quindi anche l’associazione a un contratto di investimento.
Si amplia così, ancora una volta, il dibattito intorno a crypto e “security”, con Binance e Coinbase in prima linea per affermare la sostanziale estraneità delle criptovalute alle leggi finanziarie statunitensi.
Circle vs SEC
Secondo Circle, asset ancorati al dollaro BUSD (e come ovviamente USDC) non possono essere considerati “security” perché, non avendo nessuna caratteristica associabile a contratti di investimento, non rientrerebbero nella giurisdizione della SEC.
“Decenni di giurisprudenza supportano l’idea che la vendita di un asset, se disaccoppiata da una qualsiasi obbligo post-vendita da parte del venditore, non è sufficiente a costituire un contratto di investimento”, si legge nel comunicato di Circle.
Al contrario, la SEC considera BUSD una “security” in quanto legata indissolubilmente ai guadagni promessi da Binance tramite i suoi servizi di rendita.
Una situazione complicata, e inacerbita ulteriormente dall’ultima mossa dell’exchange, che insieme alla filiale US e al ceo Changpeng Zhao ha presentato istanza di archiviazione del caso sostenendo che la SEC agirebbe contro l’azienda senza autorizzazione del Congresso Usa.
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