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Cardano ADA: la blockchain più discussa e focosa

Di Gabriele Brambilla

Dotato di una community fortissima, che spesso ne ha celato le lacune, Cardano è un progetto da sempre molto discusso. Oggi però le cose stanno cambiando...

Cardano ADA: la blockchain più discussa e focosa

Cardano in breve

Cardano nasce nel 2017 dal lavoro di Charles Hoskinson, già co-fondatore di Ethereum. Il nome omaggia il nostro connazionale Gerolamo Cardano, matematico, fisico, astrologo e medico vissuto nel XVI secolo.

Il progetto si fonda sulla continua recensione peer-to-peer, nonché su un approccio totalmente scientifico di ricerca e sviluppo. Oltre a ciò, Cardano trova enorme forza nella community, spesso in grado di compensare i diversi ritardi e lacune del progetto stesso.

Nel tempo le cose sono in parte cambiate, introducendo importanti funzionalità come gli gli smart contract e la DeFi nel 2021, dopo anni di attesa.

In questo approfondimento vogliamo scoprire le basi di Cardano e della coin nativa ADA, mettendo in luce punti di forza e debolezze del progetto.

Breve storia, controversie e punti di forza di Cardano

Le origini di Cardano ADA ci portano al 2015, anno di inizio della fase di sviluppo.

Come dicevamo, l’artefice del progetto è Charles Hoskinson, programmatore americano in precedenza co-founder e CEO nientemeno che di Ethereum, uno dei principali network del nostro settore.

L’esperienza con la chain nata dalla mente di Vitalik Buterin terminò a causa di un dissidio di natura economica proprio con quest’ultimo. Per la precisione, Hoskinson sosteneva che Ethereum dovesse perseguire in qualche modo il  profitto; Buterin preferiva invece che il tutto rimanesse non-profit.

Cardano, lanciato nel 2017, cerca di risolvere alcuni limiti tipici delle chain poco efficienti, tra cui spiccano scalabilitàefficienza e sostenibilità (non solo ambientale).

Le entità dietro al progetto sono tre:

  • la Cardano Foundation, non-profit custode legale del protocollo e proprietaria del brand. Il compito principale è quello di supervisionare e delinearne lo sviluppo;
  • EMURGO, un’azienda profit che si occupa di offrire a compagnie e imprese commerciali soluzioni tecnologiche che implementino Cardano;
  • IOHK, compagnia di sviluppo blockchain e criptovalute fondata da Hoskinson, anch’essa profit. Propone servizi per svariati attori, tra cui istituzioni accademiche, governi e aziende.

Grazie a queste tre figure, Cardano può sia svilupparsi che perseguire obiettivi economici ambiziosi.

Le tappe di crescita sono ben pianificate e prevedono importanti integrazioni (le vedremo in seguito). Un grande pregio di Cardano sta proprio in questo: una roadmap ben fatta e che aggiunge valore nel tempo.

Controversie di Cardano

Innanzitutto, il progetto è stato spesso vittima di critiche anche molto accese dovute alla continua auto-proclamazione di superiorità rispetto alla concorrenza, senza però disporre di elementi tangibili che lo provassero.

Se da un lato l’approccio scientifico e di continuo feedback è lodevole, dall’altro esso rallenta eccessivamente la crescita.

Compiendo una veloce ricerca, su Cardano possiamo trovare una quantità di materiale enorme. Però, una parte di quanto è scritto deve ancora essere realizzata.

Attenzione perché la criticità non sta nell’arrivare dopo, anzi: se ci si prende il giusto tempo per offrire qualcosa di migliore, anche arrivando in seguito agli altri si riuscirà comunque a “vincere”. Il problema di Cardano sta quindi soprattutto nella comunicazione che spinge troppo su ciò che ancora non si ha, montando un valore intrinseco ancora da dimostrare sul campo.

Charles Hoskinson è un personaggio geniale ma al tempo stesso troppo energico. Questo suo comportamento ha creato due modi di vederlo: o lo “ami” o lo “odi”. All’estremo si arriva anche a definirlo come una figura profetica… decisamente troppo!

La community di Cardano è probabilmente la più carica e appassionata: occhio a criticare il progetto, potreste ricevere titoli poco nobili dai sostenitori più incalliti.

Punti di forza di Cardano

Detto questo, è giusto sollevare delle critiche così come è altrettanto corretto evidenziare ciò che c’è di buono.

Innanzitutto, dietro a Cardano vi è una struttura ben costruita e un piano di sviluppo decisamente più dettagliato rispetto a tanti altri network. Ciò è sicuramente favorito dall’approccio imprenditoriale e votato al profitto: se si vogliono acquisire clienti, si deve presentare il prodotto al meglio.

Il fondatore, per quanto particolare, è una persona di talento e con un passato che ne certifica le competenze.

La community, seppur a volte eccessivamente focosa, rappresenta un ulteriore punto di forza, in quanto è fondamentale avere uno zoccolo duro che crede nel progetto.

Infine, Cardano sta (finalmente!) mostrando qualcosa. A settembre 2021 arrivarono gli smart contract e nel gennaio 2022 esordì il primo protocollo DeFiSundaeSwap. Al 2024 prosegue la crescita, anche se ancora stenta a decollare. Da segnalare l’hard fork avvenuto a settembre 2024 dal nome Chang, che ha introdotto la governance decentralizzata e reso ADA un governance token.

Se la finanza decentralizzata di questa chain dovesse prendere piede, beh, non si può essere altro che bullish per l’intero ecosistema. Ma dovremo avere ancora un po’ di pazienza per vedere se il network avrà le forze di rilanciarsi e recuperare posizioni nelle classifiche delle realtà più utilizzate e capitalizzate.

Ora che sappiamo qualcosa in più, scopriamo nel dettaglio cos’è e a cosa serve Cardano.

"La storia di Cardano è fatta di amanti, detrattori, controversie e lampi di genio"

Che cos'è Cardano?

Cardano è una blockchain basata sull’algoritmo di consenso Proof-of-Stake, pensata per essere più efficiente rispetto alle realtà Proof-of-Work.

Al contrario di Bitcoin, chain basata sul mining e quindi energicamente dispendiosa e lenta, Cardano utilizza dei validatori per garantire la correttezza delle transazioni.
Così facendo, l’operatività non richiede la risoluzione di complessi calcoli matematici (come appunto per Bitcoin), e le prestazioni sono decisamente superiori.

Cardano è una chain che punta ad essere scalabileinteroperabile e sostenibile.

Per raggiungere questi obiettivi, lo sviluppo si articola su cinque differenti fasi:

  • Foundation (Byron era): lancio del progetto e della Cardano coin ADA, nonché del famoso Cardano wallet Daedalus;
  • Decentralization (Shelley era): periodo dedicato a consolidamento e decentralizzazione;
  • Smart Contracts (Goguen era): fase in cui gli smart contract prendono vita (e con essi le relative dApp);
  • Scaling (Basho era): periodo di ottimizzazione in cui il culmine sarà l’aggiunta di sidechain che renderanno Cardano sempre più scalabile;
  • Governance (Voltaire era): l’introduzione di governance e treasury creerà un sistema totalmente indipendente e autosufficiente.

Le fasi appena elencate rappresentano i periodi chiave dell’intero progetto. In ognuna di esse sono previsti aggiornamenti di varia tipologia: da piccoli cambiamenti a importanti hard-fork come Alonzo (nel settembre 2021, atto a integrare gli smart contract) e il già menzionato Chang (settembre 2024, governance).

Ouroboros: il meccanismo di consenso di Cardano

Abbiamo accennato al fatto che questa chain si basa sull’algoritmo Proof-of-Stake per processare le operazioni. Il meccanismo adottato da Cardano si chiama Ouroboros; è pensato per offrire sicurezza e velocità, nonché una maggior efficienza rispetto alla media. Come funziona?

Innanzitutto, l’algoritmo processa i vari blocchi delle transazioni dividendo la blockchain in epoche. Esse vengono a loro volta suddivise in slot temporal, in cui viene eletto uno slot leader, responsabile di aggiungere un blocco alla chain. È previsto un sistema che garantisce la correttezza degli eventi, impedendo eventuali manipolazioni.

Gli slot leader ricevono un pool di stake e ottengono la ricompensa per il loro lavoro.

Gli holder di Cardano ADA, di cui parleremo fra poco, possono mettere in stake la coin in questo pool, aumentando la probabilità che il relativo leader venga eletto e ricevendo in cambio una reward.

Ouroboros è un algoritmo efficiente dal punto di vista energetico, sicuro e rapido. Si tratta inoltre del primo del suo genere a essere studiato in ambito accademico.

Grazie a questo meccanismo, Cardano riesce nei punti citati all’inizio del paragrafo:

  • si tratta di una chain scalabile, senza i limiti tipici di quelle basate su algoritmi Proof-of-Work;
  • è efficiente in quanto rapida e non impegnativa a livello energetico e computazionale;
  • è sostenibile sia a livello ambientale che di funzionamento e sviluppo. Inoltre, grazie ai futuri piani di treasury e governance, l’efficienza diverrà totale autosufficienza dell’intero ecosistema.

Insomma, il potenziale dietro c’è eccome, non bisogna negarlo o nasconderlo.

Però esso deve diventare qualcosa di concreto, altrimenti resterebbe una promessa e nulla di più. Come abbiamo detto, sembra però che sia giunto il momento tanto atteso.

Prima di discutere su valore intrinseco e futuro, scopriamo la Cardano coin ADA.

Che cos'è Cardano?

Cardano ADA: la coin nativa

ADA è la coin nativa di Cardano. Il suo nome è un omaggio alla matematica inglese Ada Lovelace, vissuta nel XIX secolo.

Questa criptovaluta ha una supply massima di 45 miliardi di esemplari (80% già in circolazione).

Il valore intrinseco di Cardano ADA era in precedenza gonfiato: troppe parole e pochi fatti. I recenti sviluppi vanno invece a mutare questa situazione.

A quanto può arrivare Cardano? La coin ha un discreto potenziale e potrebbe crescere notevolmente nel tempo: tutto dipenderà da come proseguirà il percorso della chain stessa. Tutto il resto è pura speculazione: non possiamo prevedere il futuro.

Se dovesse crearsi una DeFi completa e ricca di proposte, ADA vedrà di certo un’impennata nella sua domanda. Per ora, anche a distanza di qualche anno dal lancio degli smart contract, la finanza decentralizzata non ha ancora ingranato ed è lontana da quella di realtà ben più grandi.

Comunque, il continuo miglioramento di Cardano e le partnership con importanti brand (fra cui New Balance) dovrebbero andare a fornire ulteriore valore.

Quella che un tempo era una coin eccessivamente montata, ora sta divenendo una realtà più solida, strutturata e che giustifica la capitalizzazione posseduta. Non siamo di certo ai livelli di altri attori ma la strada è quella giusta.

Il 2021 è stato complessivamente un anno positivo e di aumento del valore di ADA. Quanto al 2022, il grande crollo è stato condiviso da tutte le criptovalute (e non solo). Dopo un 2023 ai minimi, l’inizio del 2024 ha portato a un nuovo trend rialzista, durato però poco: dalla primavera in avanti, la coin ha nuovamente perso terreno.

Troviamo quindi delle motivazioni che potrebbero rispondere alla domanda “perché investire in Cardano?”, anche se restano incertezze e rischi piuttosto elevati, dimostrate dai fatti.

Come diciamo sempre, questi non sono consigli finanziari: qui c’è solo qualche spunto con cui si può dare il via a una ricerca autonoma e completa.

Se ti stai chiedendo “quanto vale ora Cardano?”, ecco il grafico di TradingView, strumento indispensabile per investitori e trader. Per avere il valore in tempo reale, puoi anche cercare Cardano prezzo o Cardano ADA prezzo su Google, oppure visitare CoinMarketCap e CoinGecko.


Valore intrinseco e progetti di Cardano

A parole, Cardano è sempre stato un progetto dal buon valore intrinseco. Il problema principale era la traduzione di quanto detto in fatti.

Smart contract e DeFi ci sono, mentre un tempo erano assenti. Prima nota positiva.

La community rappresenta un altro punto a favore: se di per sé non dovrebbe essere un parametro di valutazione (un progetto può essere di valore anche se privo di seguito) poter contare su persone così fedeli crea una base decisamente solida, perché permette di superare con meno problemi i momenti più difficili.

Le caratteristiche del funzionamento di questa blockchain le abbiamo viste e sappiamo come diano vita a un ambiente sicuro, scalabile, adattabile e interoperabile.

In aggiunta, il futuro di Cardano prevede consolidamento e miglioramento continui. Il team è ben presente e costantemente al lavoro.

La fase in cui ci troviamo ora è determinante per il successo finale del progetto, perché la concorrenza si dà altrettanto da fare e ora a Cardano non manca quasi nulla.

La creazione di governance e treasury andranno a rendere l’ecosistema totalmente autonomo e sostenibile. Con “sostenibile” intendiamo efficiente e in grado di reggersi in piedi da solo. Entriamo quindi in una fase particolarmente delicata e importanto.

Ampliando il focus a IOHK ed EMURGO, una riflessione.
Questo è forse il principale punto di forza del progetto: avere alle spalle due compagnie che cercano il profitto. Dato che Cardano ha un ruolo fondamentale nella proposta commerciale di queste realtà, devono esserci valore e sviluppo continuo, altrimenti non si potrebbe vendere bene il prodotto.
Da qui nascono collaborazioni e partnership commerciali con importanti istituzioni universitarie e famosi brand, a rinforzo della causa bullish.

Cardano è quindi un progetto che sta trovando la sua tanto annunciata collocazione: i punti di forza basteranno a colmare il gap che si è creato con gli altri protagonisti?

Valore intrinseco e progetti di Cardano

Vale la pena investire in Cardano?

Cercando di essere più neutrali possibili, valutiamo se un investimento sulla coin ADA potrebbe avere senso.

A prima vista verrebbe da dire di no. Cardano ha perso terreno nei confronti di altri network, superata anche da TON e Tron. Si nota che il progetto fatica a tenere il passo.

Tuttavia, non scordiamoci dei tanti punti positivi. Cardano (e la coin ADA) hanno tutte le risorse per recuperare posizioni e tornare alla ribalta, ma saranno in grado di farlo?

Nel dubbio, riteniamo che investire in Cardano sia piuttosto rischioso. Solo chi ha una tolleranza ai pericoli alta, unita a una buona fiducia nel progetto, potrebbe valutare di investirci.

Cardano: the Ethereum killer

Vogliamo concludere questo approfondimento con un titoletto provocatorio.

Cardano è stato spesso indicato come l’Ethereum killer, il progetto che avrebbe superato (e annientato?) la creazione di Vitalik Buterin.

A oggi siamo ben lontani da questo ambizioso obiettivo. In realtà, non troviamo a prescindere il senso di un’affermazione di questo tipo: se Ethereum dovesse cessare di esistere non sarà di certo per mano di Cardano.

Forse questo titolo ha contribuito a creare eccessive aspettative. Cardano deve crescere per sé stessa, non per annientare altri progetti.

Tornando a noi, il 2022 non è stato l’anno della verità, data la fase fortemente ribassista. Stesso discorso per il 2023, anche se la coin ha retto alle difficili condizioni di mercato. Il 2024 non ha offerto grandi spunti, anzi, ha piuttosto deluso. Dovremo attendere prima di poter dare una valutazione definitiva e affidabile sulle possibili evoluzioni.

Al momento è ancora tutto incerto. Forse è per questo che siamo stati sia buoni che cattivi in queste righe, in quanto non è chiaro in quale direzione andremo: saranno ancora tante parole con pochi fatti o riusciremo a vedere Cardano in tutto lo splendore abbondantemente annunciato? Auspichiamo al secondo scenario.


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