Coinbase fa causa alla SEC per chiarire le normative crypto
Di Davide Grammatica
L’exchange Coinbase ha intrapreso un'azione legale contro la SEC, chiedendo una volta per tutte regole chiare per il settore crypto.
Coinbase vs SEC
L’exchange Coinbase, uno dei maggiori attori crypto negli Usa, ha ha intrapreso un’azione legale contro la Security and Exchange Commission (SEC), per cercare di chiarire una volta per tutte le normative che regolano il settore crypto.
Il piano sarebbe costringere la SEC a rispondere alla petizione di regolamentazione presentata all’agenzia lo scorso luglio, che chiede di determinare i regolamenti che disciplinano l’industria. La SEC, secondo il CEX, non avrebbe infatti risposto alla sua petizione entro un lasso di tempo ragionevole.
“Se la SEC dice di ‘no’ alla nostra petizione normativa, Coinbase potrebbe impugnare tale decisione in tribunale”, si legge in un post sul blog dell’exchange. “È importante per la SEC rispondere alla petizione una volta presa una decisione, e soprattutto se la risposta è proprio ‘no’, o gli utenti non potranno esercitare il proprio diritto di chiedere un parere a un tribunale”.
La causa in questione arriva nel massimo delle tensioni tra la SEC e Coinbase, che proprio il mese scorso ha ricevuto una “Wells Notice”, documento che precede una causa per violazioni sulle leggi sui titoli.
Sul tavolo della discussione stanno risorse digitali come il sevizio di staking Coinbase Earn, Coinbase Prime e Coinbase Wallet. E Brian Armstrong, co-fondatore e ceo di Coinbase, ha affermato che “la società andrà volentieri in tribunale per chiarire la questione”.
La petizione di Coinbase ha ottenuto un ampio sostegno, con oltre 1.700 persone che hanno inviato il loro supporto formale, facendo eco anche alle richieste di altri exchange.
Il dibattito infinito sulle security
Nello specifico, si accusa la SEC di utilizzare azioni di contrasto per stabilire un “precedente normativo”, e di non seguire il “processo normativo consolidato” che consentirebbe un contributo pubblico per un’ampia gamma di parti interessate.
Inoltre, si denuncia come la SEC ritienga le transazioni sulla rete Ethereum avvenute negli Stati Uniti, perché i nodi sarebbero “raggruppati più densamente negli Usa rispetto a qualsiasi altro paese”. Una tattica, secondo alcuni, per regolamentare le criptovalute senza fornire una chiara guida normativa al settore, il tutto sotto iniziativa dell’attuale presidente Gary Gensler.
Tra questi, addirittura il presidente del Comitato per i servizi finanziari al Congresso, Patrick McHenry, che ha recentemente criticato Gensler e la SEC per aver soffocato l’innovazione attraverso azioni di contrasto aggressive.
E anche la Commodities Futures Trading Commission (CFTC), l’agenzia di regolamentazione incaricata di supervisionare i mercati delle materie prime e dei derivati (commodity), accusa Gensler di aver oltrepassato la sua giurisdizione normativa.
“Ho sostenuto che Ether è una ‘commodity'”, ha dichiarato Rostin Behnam, presidente della CFTC, lo scorso marzo. “È stato quotato negli scambi CFTC per un bel po’ di tempo e, per questo motivo, crea un gancio giurisdizionale molto diretto per noi”.
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