Coinbase: l’atteggiamento della SEC è “inaccettabile”
Di Davide Grammatica
Coinbase ha criticato aspramente la "risposta evasiva” della SEC in merito alla petizione per ristabilire gli standard di regolamentazione del settore crypto
Coinbase mette alle corde la SEC
Dopo un lungo silenzio e risposte decisamente evasive da parte della Securities and Exchange Commission (SEC), Coinbase ha presentato una nuova richiesta a un tribunale federale per risolvere l’empasse tra l’exchange e l’agenzia di regolamentazione.
“Non potevamo aspettare fino alla scadenza della prossima settimana per affrontare la risposta della SEC alla nostra petizione”, ha twittato Paul Grewal, chief legal officer di Coinbase. “È insolito per il governo affrontare in questo modo una domanda diretta elaborata da un tribunale fedderale”.
Secondo Grewal, infatti, l’atteggiamento della SEC sarebbe “andato oltre”, visto che, ai termini della legge, l’agenzia sarebbe tenuta a eseguire un’azione nel merito come dovere specifico.
Coinbase chiedeva infatti a un giudice federale di costringere la SEC a elaborare regole più chiare per tutto il settore delle risorse digitali, ma il tempo passato ad attendere un riscontro è diventato “inaccettabile”.
A maggior ragione, se si pensa che la SEC, non avendo elaborato una risposta, si è comunque presa la responsabilità di citare in giudizio Coinbase, accusando la società di non rispettare le leggi federali che regolano i beni finanziari.
La fine dello scontro è lontana
Preso atto dell’azione della SEC contro Coinbase, un giudice federale ha ulteriormente sollecitato il regolatore di rispondere alla petizione del CEX, ma una risposta concreta non è ancora arrivata.
“Il rifiuto della SEC di comunicare quanto tempo aggiuntivo sia necessario per agire sulla petizione conferma che un ulteriore ritardo è, di fatto, inaccettabile“, ha sottolineato ancora Grewal. “Come minimo, la i giudici dovrebbero ordinare alla Commissione di rispondere di questo atteggiamento, che si spinge ai limiti della dissonanza cognitiva”.
La SEC, guidata dal presidente Gary Gensler, ha insistito sul fatto che esistono già regole chiare. E sembra questo il motivo per cui agli stessi tribunali è richiesto di respingere la richiesta di Coinbase.
L’exchange, d’altra parte, è rimasto fermo nell’insistere nella ricerca di uno schema normativo definitivo, per quanto in passato abbia confermato come la SEC non abbia la minima intenzione di istituirne uno. E le ultime dichiarazioni confermano questa posizione.
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