Come usare Bard, l'AI di Google (meglio di ChatGPT), in Italia
Di Luca Boiardi
Google ha lanciato il suo competitor di ChatGPT, la AI chiamata Bard. Non è disponibile in Italia, ma facendo così si può usare lo stesso.
Continua l'AI war: Google lancia Bard
Dal lancio pubblico di ChatGPT, abbiamo capito che l’AI è un trend destinato a far parlare di se in questo 2023, e Google non resta a guardare.
Recentemente ha lanciato Bard, tool completamente gratuito che a mio parere è molto migliore di ChatGPT sotto diversi aspetti.
Ovviamente nella nostra chiacchierata abbiamo parlato di Bitcoin e Crypto, e ora vi racconto come mai l’ho trovato superiore al competitor (anche nella versione a pagamento) e come utilizzarlo anche in Italia.
Come usare Google Bard, la IA di Google, in Italia
Attualmente Bard è inaccessibile da tutta Europa, pertanto c’è un solo modo per usarlo liberamente anche dall’Italia: una VPN.
VPN sta per Virtual Private Network, ed è uno strumento che permette di instradare il proprio traffico online attraverso server esteri. Basta sceglierne uno fuori Europa (come gli Stati Uniti) e magia: Google ci lascerà entrare!
La VPN è uno strumento che sicuramente voi utenti crypto già avrete, essendo importantissima anche per tutelare la propria privacy e sicurezza nella navigazione online.
Se ancora non ne avete una, per esperienza personale noi consigliamo Nord VPN, tra le più grandi e conosciute al mondo.
I suoi vantaggi sono l’essere economica, veloce e ricca di funzionalità aggiuntive mirate alla massimizzazione della sicurezza e privacy come Threat Protection, che ti avvisa prima di scaricare qualsiasi software malevolo o di visitare siti web phishing.
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Ora che siamo dentro a Bard, vediamo cosa è in grado di fare!
Google Bard vs ChatGPT
La prima grande differenza è che Google Bard è in grado di fare ricerche su Internet, quindi possiede dati aggiornati ad oggi.
Ad esempio, chiedendogli qual è la top 10 delle crypto per capitalizzazione oggi, ti risponde in modo attuale.
ChatGPT, al contrario, ti avrebbe detto “mi spiace, non possiedo i dati!”
Anche facendogli domande più dettagliate come “quante transazioni al secondo può processare Solana?” oppure “quali sono le memecoin con i maggiori volumi di trading della scorsa settimana?” notiamo come sfrutti la ricerca online per integrare le sue risposte, talvolta anche citando le fonti.
Pensate che ha pure menzionato PEPE Coin (con i dovuti disclaimer di rischio, ovviamente!).
Insomma, possiamo definirlo un motore di ricerca sotto steroidi.
Ha un solo difetto: per ora, non parla italiano, quindi domande e risposte saranno in inglese. Gli si può chiedere di tradurre in Italiano, ma noi comunque dobbiamo parlargli in inglese.
Vi ricordate quando abbiamo fatto il video dove chiedevamo cose su Bitcoin a ChatGPT? Quasi quasi lo rifacciamo con Bard nei prossimi giorni…