Come costruire un portafoglio di investimento in criptovalute

Di Gabriele Brambilla

Alla base di un buon investimento, sia esso in criptovalute o altri asset, c'è sempre un portafoglio ben costruito, aggiornato e monitorato

Come costruire un portafoglio di investimento in criptovalute

Che cos'è il portafoglio di investimento?

Il portafoglio di investimento è semplicemente l’insieme degli asset di cui siamo in possesso: azioni, obbligazioni, criptovalute e titoli di altra natura. Potremmo inoltre includere anche  rarità o svariati beni di valore.

Non facciamoci però ingannare: non è sufficiente acquistare dei titoli azionari per ottenere un portafoglio utile e ben fatto. Occorrerà infatti la nostra mano, così da renderlo uno strumento al nostro servizio. Spieghiamo meglio il concetto con due situazioni differenti.

Nel primo caso, acquistiamo Bitcoin, Ether e Solana senza alcuna pianificazione.

Custodiamo tutto in un wallet e di tanto in tanto aggiungiamo qualche fondo, nulla di più. Non disponiamo di informazioni sull’andamento del nostro investimento né sapremmo quantificare la nostra posizione (o comunque lo faremmo “a spanne”).

Di fatto abbiamo un portafoglio, ma non esiste alcuna regola.

Nel secondo caso, prima decidiamo i nostri obiettivi e in seguito andiamo ad acquistare le tre criptovalute citate prima.

Bitcoin dovrà avere un’allocazione del 60% del capitale totale; Eth il 25%; Solana il restante 15%. Entriamo con un PIC da 3000€. Proseguiremo con un PAC da 150€ mensili per due anni, ripartiti secondo le percentuali. In caso di variazioni nell’allocazione o cambiamenti del mercato, saremo pronti a ribilanciare il portafoglio.

In questo caso ci sono regole precise e uno storico perfettamente tracciabile.

Perciò, un portafoglio di investimento ben fatto è contemporaneamente tre cose:

  1. L’insieme degli asset che deteniamo
  2. Un blocco di regole da rispettare
  3. Un documento che contiene tutte le informazioni utili

Spesso trascurato, questo strumento è il valore aggiunto per una strategia di investimento vincente. Come si può raggiungere una meta senza avere chiara la direzione? Il portafoglio è la nostra cartina.

Prima di conoscerlo meglio, facciamo una precisazione per evitare fraintendimenti: portafoglio e wallet sono due cose totalmente differenti. Il primo l’abbiamo appena descritto. Il secondo è quel supporto fisico o software che permette di mantenere al sicuro le criptovalute (MetaMask e Ledger sono due esempi).

Ottimo, ora possiamo davvero iniziare.

A cosa serve il portafoglio di investimento?

Abbiamo già visto qual è la missione del portafoglio di investimento: rendere vincente la nostra strategia. Com’è possibile? Più nel dettaglio, ecco 3 importantissimi scopi di questo strumento.

MONITORAGGIO ASSET

Ogni buon investimento richiede la perfetta conoscenza della propria situazione in qualsiasi momento.

Un portafoglio ben studiato ci consente di tenere tutto sotto controllo. Ciò vale soprattutto nel mondo delle criptovalute: tra staking e DeFi, è facile perdere qualche pezzo per strada.

CONOSCENZA DELL’EQUITY E STORICO

Grazie al punto precedente, potremo sapere qual è l’andamento dei nostri investimenti sin dal primo giorno. In questo modo, disporremo di uno storico dati che renderà possibile valutazioni e correzioni.

Ricordiamoci sempre che sono i nostri soldi a essere in gioco: dobbiamo conoscere l’evoluzione di ogni singolo centesimo, non possiamo tollerare perdite dovute a nostre negligenze.

VALUTAZIONE DELL’ESPOSIZIONE E RELATIVI RISCHI

L’ultimo punto è forse quello più importante.

Il portafoglio dovrebbe essere composto in termini percentuali (come visto nell’esempio su Bitcoin BTC, Ethereum Ether e Solana SOL).

Così facendo, l’esposizione sarà sempre chiara e regolata, evitando di farci cadere in tentazioni tipo “Solana pompa, vendo anche la prozia per farne incetta!”.

In aggiunta, la diversificazione su più asset mitiga i rischi: se fossimo all-in su Ether e questo crollasse, subiremmo delle perdite elevate. Attenzione a non esasperare il concetto, altrimenti diventa dispersione: una strategia confusionaria e di poca prospettiva.

Infine, una composizione chiara del portafoglio rende possibile un calcolo della rischiosità generale. È diverso dire “Ho un po’ di Avalanche e degli USDT” da “Ho il 90% di capitale in USDT e il restante 10 in AVAX”.

Nel primo caso, potremmo anche essere posizionati al 99% su Avalanche, non lo sappiamo con precisione: come riusciremmo a valutare la rischiosità?

Nell’altro esempio invece sappiamo di avere un investimento prudente senza dover far calcoli aggiuntivi.

Ora che i vantaggi sono ben impressi nella nostra mente, passiamo agli elementi fondamentali per costruire un portafoglio di successo.

"Il portafoglio aiuta a tenere monitorati gli asset, l'equity e a valutare la rischiosità dei nostri investimenti"

Portafoglio di investimento: gli elementi fondamentali

Per la costruzione di un portafoglio possiamo scegliere qualsiasi tipologia di supporto: un file Excel, un documento con tabella, persino un foglio scritto a penna.

Se la forma è arbitraria, la sostanza deve prevedere almeno questi due punti: asset e percentuale di allocazione.

Comporre il nostro portafoglio implica innanzitutto sapere che cosa andremo a includere: criptovalute? azioni? obbligazioni?

Dopodiché, si dovrà decidere in che misura posizionarci. Non vi è una regola e dipende da obiettivi e propensione al rischio. È comunque consigliabile allocare una buona percentuale su asset più sicuri come le stablecoin ma ripetiamo: è una scelta personale.

In teoria, il portafoglio sarebbe già a posto così. Tuttavia, è utile aggiungere alcune informazioni che rendono questo documento più completo ed efficace.

  • Quantità di coin (o altro asset): non ci limitiamo ad avere una percentuale ben definita ma teniamo tracciata anche la quantità. Così facendo, potremo calcolare in qualsiasi momento il valore della coin in questione (quantità coin * valore attuale);
  • Prezzo di carico: utilissimo per avere chiaro l’andamento dell’equity generale e di ogni singola coin. Dobbiamo infatti sapere quanto abbiamo speso in fase di acquisto per poter calcolare guadagni e perdite nel tempo. Se avessimo messo in atto un PAC, il prezzo di carico sarà quello medio;
  • Prezzo attuale: indispensabile per analizzare e confrontare le performance;
  • Equity: può essere rappresentata da un grafico costruito ad hoc o mantenuta scritta nel tempo, questo dato ci dice esattamente se e quanto stiamo guadagnando. L’andamento di un investimento si traduce in questo numero.

L’elenco non è esaustivo e si possono aggiungere altri dati ritenuti utili, non ci sono limiti: l’importante è andare “To the Moon!!!”

Portafoglio di investimento di criptovalute: un esempio

Esploriamo un esempio di come potrebbe essere strutturato un portafoglio in criptovalute.

Abbiamo 5000€ da investire subito e vorremmo aggiungere 200€ al mese per i prossimi 2 anni.

Inizialmente quindi faremo un PIC e poi metteremo in atto un PAC. Per scoprire nel dettaglio di cosa stiamo parlando, ecco un nostro articolo su PIC e PAC.

Prima di procedere con gli acquisti, è fondamentale stabilire la rischiosità che l’investimento dovrà avere. Ciò ci porterà automaticamente a decidere quali dovranno essere le percentuali di allocazione per ogni singolo asset.

La regola generale è solitamente questa: a elevati rendimenti corrispondono alti rischi. Se riterremo di saper reggere la pressione e di voler essere più spavaldi, azzarderemo di più. In caso contrario, opteremo per una maggior prudenza.

Nell’esempio, abbiamo deciso di voler correre un rischio moderato (ricordando comunque che il mondo crypto è il più burrascoso di tutti).
Abbiamo quindi stabilito di suddividere il capitale in questo modo:

  • 50% in stablecoin, mantenute in earn sull’app di Crypto.com. In questo modo, evitiamo di esporci alle eventuali criticità di una piattaforma DeFi ma generiamo comunque un APY onesto. Questo capitale è prudente e mira a ottenere una rendita sicura;
  • 47% in criptovalute. Questa percentuale è suddivisa ulteriormente in 70% Bitcoin, 25% Ether e 5% Solana;
    Questo capitale è ovviamente molto più a rischio. Tuttavia, la presenza massiccia di Bitcoin mitiga significativamente la maggior volatilità delle altre due coin.
  • 3% come scommessa, il famoso “cippino” coniato dal nostro canale. In questo caso, la scelta cadrà su una altcoin promettente ma decisamente instabile.
    Il cippino è gambling:  potremmo tranquillamente perderlo tutto senza roderci il fegato o andare in difficoltà.

In un mese le valute cambiano di valore e, di conseguenza, anche le percentuali di allocazione: ora Ether occupa il 30%, a scapito di BTC e SOL. Ciò che dovremo fare sarà vendere il 5% in eccesso, così da poter ribilanciare il portafoglio. Ecco un articolo approfondito dedicato al ribilanciamento del portafoglio.

Portafoglio di investimento di criptovalute: un esempio

Portafoglio di criptovalute: uno strumento semplice ma indispensabile

Ecco che si conclude anche questo approfondimento.

Abbiamo imparato a capire cos’è un portafoglio, a cosa serve e come si può comporre.

Non esistono regole rigide: è essenziale trovare un proprio metodo e fare le cose con precisione e tranquillità.

La pianificazione è la chiave del successo negli investimenti, criptovalute comprese.

Il portafoglio è uno degli strumenti a cui non possiamo assolutamente rinunciare.


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