ETF ok: dove può andare Dogecoin?
Di Gabriele Brambilla
Il tanto atteso debutto a Wall Street dell'ETF spot su Dogecoin è arrivato: cosa significa per la crypto? Dove potrebbe arrivare?

Arriva l'ETF spot su DOGE
Ora che ha il suo ETF spot negli States, dove può andare Dogecoin?
Giovedì 18 è finalmente arrivato sul mercato l’Exchange Traded Fund spot DOGE di REX Shares e Osprey Founds. L’avvio delle contrattazioni è una pietra miliare per l’intero comparto delle memecoin, che giungono così nella finanza che conta.
Capiamo quali effetti potrebbe avere questa vicenda sulle performance della meme per eccellenza.
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Indice
Dove può andare Dogecoin?
Partiamo dal presente. Nella giornata di giovedì, l’avvio delle contrattazioni ha dato una leggera spinta alla coin, senza però incidere. Se guardiamo anche al grafico sui 7 giorni, notiamo che da venerdì a ieri, DOGE è cresciuta solo del 3,3%.
Chiaramente ciò non significa che l’avvio dell’ETF sia stato un flop, anzi: occorre fare due considerazioni:
- Gli emittenti sono realtà piuttosto piccole, che non hanno la risonanza che avrebbe una BlackRock, 21Shares e simili. Quindi, ci si aspettavano già in partenza dei volumi contenuti, nulla di imprevisto.
- Il lancio di un ETF spot non significa per forza di cose performance super positive. Per giunta nell’immediato: occorrono almeno un po’ di giorni (meglio settimane) per mettere realmente in moto la macchina degli investimenti.
Detto questo, ci sono opinioni contrastanti in merito alla questione. Da una parte si schierano gli esaltati, che vedono Dogecoin pronta a schizzare to the moon. Passando da punti di vista più o meno neutrali, si arriva poi a chi ritiene che non cambierà assolutamente nulla. A chi dobbiamo credere?
Storicamente, gli ETF spot negli States stanno dimostrando di avere un buon seguito, perché avvicinano istituzionali e retail a un mondo che è più “misterioso” e complesso rispetto alla TradFi. Quindi, possiamo realisticamente aspettarci un impatto positivo su DOGE, che si traduce ovviamente in un beneficio in termini di valore. Nulla però è certo: il successo degli ETF su bitcoin ed Ethereum non si traduce automaticamente su quelli delle altre crypto.
Ammettendo che le cose andranno per il meglio, l’ETF non può trainare da solo l’asset, ma solo potenziarlo. Se il prezzo di DOGE deve crescere, servirà un trend solido alle spalle, proveniente in larga parte dal mondo crypto; in questo modo, i potenziali acquirenti dell’Exchange Traded Fund saranno più propensi a investire, generando così un ciclo positivo.
Possiamo dire con certezza che Dogecoin è la valuta meme con le maggiori possibilità di fare bene sul terreno tradizionale. Si tratta della coin del settore più conosciuta e capitalizzata, quindi ha un buon vantaggio sulle colleghe. Certo, altri nomi potrebbero avere successo (vedi Shiba Inu), ma la notorietà di DOGE è di portata mondiale ed esce dai confini dell’industria.
In conclusione, per adesso dobbiamo restare a guardare e dare al mercato il tempo di processare la novità. Giusto avere un pizzico di ottimismo, soprattutto dato il buon terreno negli States, ma non esageriamo: le variabili sono troppe ed è presto per fare delle valutazioni.
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