ETF spot Ethereum: decentralizzazione di ETH a rischio per S&P Global
Di Davide Grammatica
Secondo S&P Global, i nuovi ETF spot Ethereum potrebbero avere una forte influenza sulla decentralizzazione di ETH, nel bene o nel male
S&P Global e gli ETF spot Ethereum
Gli ETF spot ETH potrebbero introdurre dei cambiamenti sostanziali nell’ecosistema Ethereum, in quanto andrebbero a variare sensibilmente la concentrazione dei validatori incorporando lo staking.
È questa, in sostanza, la visione di S&P Global, come riporta The Block, che di recente ha trattato del tema in un report pubblicato nelle ultime ore.
“Gli ETF spot ETH statunitensi potrebbero diventare abbastanza grandi da modificare le concentrazioni di validatori nella rete, nel bene e nel male”, hanno dichiarato Andrew O’Neill e Alexandre Birry, analisti di S&P. “È quindi fondamentale capire in che modo le scelte degli emittenti determineranno nuovi rischi di concentrazione”.
Come successo per Bitcoin, grandi gestori patrimoniali, tra cui BlackRock e Fidelity, hanno fatto domanda per nuovi ETF spot ETH, ma a differenza di BTC, questi hanno intenzione di ottenere dei rendimenti aggiuntivi tramite lo staking.
E dato che sembra improbabile questi emittenti scelgano protocolli decentralizzati (come Lido) per questa pratica, secondo S&P occorre capire i rischi derivati da un nuovo “custode” istituzionale addetto allo staking. L’impatto, in questo senso, dipenderà da quanto gli emittenti diversificheranno le proprie partecipazioni nei vari custodi del caso.
La questione “custodi” di ETH
Coinbase è uno dei più papabili, fungendo già da custode per 8 degli 11 ETF spot BTC americani. E fuori dagli Usa gestisce le partecipazioni di tre dei quattro più grandi ETF spot ETH esistenti. L’unico modo di tutelare la decentralizzazione di ETH, quindi, sembra essere l’emergere di nuovi attori addetti a questo scopo.
Il rischio centralizzazione di ETH, a parte questo, è presente anche in assenza dei nuovi probabili ETF, e non in pochi (in primis, JPMorgan) hanno già espresso delle preoccupazioni sul ruolo di Lido come principale validatore della rete.
Un numero concentrato di fornitori di liquidità o operatori di nodi, del resto, potrebbe mettere a rischio gli interessi della community, promuovendo un oligopolio e favorendo un numero ristretto di investitori.
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