Debutta l'ETF spot Solana: rivoluzione altcoin?
Di Gabriele Brambilla
Arriva l'ETF spot Solana: cosa cambia per SOL e per il grande gruppo delle altcoin
Introduzione al focus on di oggi
Dopo una lunga attesa, l’ETF spot Solana è diventato realtà. L’esordio è avvenuto martedì 28 ottobre, accompagnato anche dagli ETF su Hedera (HBAR) e Litecoin (LTC). A questo si è poi aggiunto l’arrivo di un altro ETF spot SOL, ossia GSOL di Grayscale.
Finora eravamo abituati a seguire principalmente prodotti tradizionali spot basati su bitcoin ed Ethereum, le due principali criptovalute per distacco. Con l’arrivo di strumenti anche sulle altcoin, è naturale chiedersi se potremmo assistere a una rivoluzione del comparto.
Solana è la punta di diamante, la “capitana” che si accolla le maggiori responsabilità: riuscirà in questa impresa? Oggi cercheremo di capirlo.
Approfondisci: cosa sono gli ETF?
Indice
È arrivato l'ETF spot Solana!
Ce l’hanno fatto attendere parecchio, ma da qualche giorno l’ETF spot Solana è realtà.
La notizia era nell’aria già la scorsa settimana, riportata da diverse testate di spicco del mondo crypto. Tutto ciò nonostante lo shutdown americano che continua ad azzoppare svariate attività, comprese ovviamente quelle amministrative.
Pressoché istantaneamente è giunto l’annuncio riguardo l’arrivo del Bitwise SOL Staking ETF (BSOL). Si tratta di un ETF spot sulla coin SOL che, oltre a esporre alle oscillazioni del prezzo, permette di generare un interesse annuo dato proprio dallo staking della criptovaluta. Un prodotto interessante che agevola l’ingresso degli investitori e permette senza sforzo di sviluppare una strategia più strutturata, non solo di puro holding o speculazione.
Il debutto a Wall Street è avvenuto martedì 28, ma questo nuovo prodotto non era da solo: a fargli compagnia il Canary Litecoin ETF (LTCC) e il Canary Hedera ETF (HBR). Questi “mitici 3” sono strumenti spot scambiati negli States che replicano il prezzo di SOL, LTC (coin di Litecoin) e HBAR (coin di Hedera).
Il giorno seguente, mercoledì 28, è stata poi la volta di GSOL, prodotto spot offerto da Grayscale frutto della conversione da trust.
Il percorso per giungere sulle piazze non è stato semplice e ha richiesto un intervento mirato della SEC. La Commission ha infatti modificato le linee guida per le registrazioni S-1, parte dell’iter di approvazione degli ETF crypto. Il contesto diventa così più favorevole, con una procedura semplificata che spiana la strada per l’arrivo di altri ETF.
Ora che le approvazioni degli ETF su queste crypto sono storia, così come il loro debutto, gli addetti ai lavori pensano che potrebbe avviarsi una fase di crescita per il settore. Non scordiamoci infatti che gli ETF spot agevolano l’ingresso di attori istituzionali e retail, richiamando maggiore liquidità.
Leggi di più: tutto su Solana e SOL
Il lancio dell'ETF spot SOL
10 milioni di dollari in mezz’ora: questi i volumi mossi al NYSE da BSOL, il prodotto di Bitwise su Solana. Al termine del primo giorno di scambi, martedì 28, BSOL ha chiuso con con volumi di poco inferiori a 58 milioni di dollari.
Ottimi i net inflow: ben 69,5 milioni di dollari. Non c’è alcun errore: gli inflow misurano il denaro fresco che entra nel fondo, mentre i volumi mostrano quante quote sono acquistate e vendute a mercato. Perciò, possono esserci situazioni in cui gli inflow superano i volumi.
Per dare un’idea, l’ETF spot su bitcoin richiamò inflow da quasi 630 milioni di dollari nel primo giorno, mentre ETH si assestò sui 105. Dobbiamo inserire nell’equazione la celebrità delle crypto, la market cap, la rischiosità e altri fattori. Fatto questo, possiamo dire senza timore di sbagliare che BSOL si è comportato molto bene. Oltretutto, i 57,9 milioni di dollari di volumi giornalieri sono il massimo del 2025 tra gli ETF al debutto.

A sinistra, gli inflow di martedì 28/10 su BSOL espressi in SOL. A destra gli inflow dello stesso giorno espressi in USD. Fonte Coinglass.
Dato che li abbiamo menzionati, vediamo come si sono mossi i due prodotti su HBAR e LTC. A livello di volumi si registrano una decina di milioni di dollari complessivi. Per quanto riguarda i net inflow, siamo prossimi allo zero. Non dobbiamo stupirci di queste performance: mentre BSOL rappresenta una delle criptovalute più capitalizzate e celebri, HBR e LTCC sono dedicati a prodotti decisamente più di nicchia. Diamo tempo al tempo.
Innanzitutto, sembra che Solana possa diventare sempre più mainstream. L’arrivo di questi prodotti e i buoni consensi potrebbero aiutare la coin e l’intero ecosistema a guadagnare fama e credibilità, richiamando ulteriori capitali.
Poi, è sicuro che assisteremo a una pioggia di nuovi ETF spot. I cambiamenti apportati dalla SEC avranno un impatto positivo sui tanti prodotti in attesa di approvazione. A oggi, solo su SOL sono in corso di valutazione diversi ETF spot di giganti come VanEck e 21Shares, fino a quelli su token decisamente più esotici.
Uno sguardo al grafico SOL/USD
Poteva mancare una breve analisi sull’andamento della coin SOL? Assolutamente no! Aiutiamoci con il grafico di TradingView e capiamo in che fase si trova Solana (dati aggiornati alle 21 di giovedì 30/10).

Continuano i giorni di incertezza dopo la perdita dei 200 dollari, livello con cui la coin continua “a litigare” di tanto in tanto.
Al momento, SOL è chiusa in un range, ma ampliando l’immagine salta subito all’occhio che si stanno registrando dei lower high, segnale non incoraggiante. Dopo i quasi 250 dollari di settembre, l’high seguente si è fermato intorno ai 235, per poi scendere ulteriormente a 208. Per ripartire servirebbe superare almeno quest’ultimo dato, così da rompere il trend verso il basso.
Proseguendo, la perdita dei 200 dollari è un evento traumatico per diversi aspetti: barriera psicologica e cluster di ordini collocati sui numeri tondi. Quest’ultima caratteristica innesca ordini e ha contribuito a far scendere il prezzo sotto questa barriera. Tuttavia, poco sotto abbiamo trovato una discreta resistenza dei compratori.
Al momento della scrittura, il supporto principale è nella zona tra i 180 e i 188$: la resistenza si concentra qui e sarà determinante mantenere il livello. Tuttavia, c’è da dire che la perdita di valore incassata giovedì è principalmente causata dalle notizie lato Fed. Dopo il taglio di 25bps di mercoledì, Powell ha dichiarato che potrebbero non esserci le condizioni per un’ulteriore sforbiciata a dicembre.
Guardando verso l’alto, i 200 dollari sono il primo vero obiettivo da sfondare e mantenere, ma prima bisognerà recuperare i 190 e 195 dollari. Dopodiché, superando livelli meno importanti, dovremmo puntare ai 208-210$, chiuderli e mettere in cassaforte un higher high che cambierebbe le carte in tavola e mostrerebbe un po’ di forza.
Per ora, le condizioni sono incerte e i volumi stentano a decollare nonostante l’arrivo degli ETF. I partecipanti al mercato sono in attesa di capire dove SOL potrà indirizzarsi, ma questo genera ulteriore inazione.
Rivoluzione altcoin in arrivo?
Chiudiamo con una riflessione su come l’arrivo di questi ETF potrebbe impattare sulle altcoin.
Il meccanismo di questi prodotti spot lo conosciamo benissimo e sappiamo che, se hanno successo, si tratta di liquidità che entra direttamente nella market cap delle varie crypto interessate. Quindi, avere a disposizione più Exchange Traded Fund permette al pubblico meno smanettone e a quello istituzionale di avvicinarsi al nostro settore.
Chiaramente non è sufficiente la quantità, ma serve anche tanta qualità. È di primaria importanza avere sulla piazza dei prodotti sicuri, liquidi e promossi adeguatamente. In questo senso non dovrebbero esserci problemi: ci sono all’opera alcuni dei fondi più noti e potenti, anche se non mancano quelli di “minore” importanza.
In coda ci sono tanti progetti per nuovi ETF su diverse criptovalute. La nostra industria è sempre più rappresentata nel mondo tradizionale e sembra quindi inevitabile che anche le altcoin andranno a ricevere dei benefici da questa tendenza.
Tuttavia, è bene ricordare che il successo non è cosa certa. Avere a disposizione i prodotti per investire è il punto di partenza, ma poi questi devono avere seguito; in caso contrario, per le crypto sottostanti non cambia assolutamente nulla.
Aggiungiamo anche un altro aspetto fondamentale che non dobbiamo dimenticare. Gli ETF sono un mezzo interessante per entrare nel mondo crypto, ma non possono sostituire l’operatività reale. Investire e scambiare coin e token direttamente su blockchain non equivale ad acquistare uno o più exchange traded fund. In questi ultimi c’è sempre di mezzo un intermediario e non si mettono realmente le mani sulle crypto, cosa che invece accade operando su blockchain. Insomma, dipende un po’ dagli obiettivi personali, ma che non passi il messaggio che i due metodi sono intercambiabili.
Infine, il successo delle altcoin (e dell’intero mondo crypto) è determinato proprio dall’utilizzo delle infrastrutture. Ok gli ETF perché richiamano liquidità che altrimenti non arriverebbe, ma attenzione a non esagerare. Non dobbiamo arrivare al punto in cui la finanza tradizionale assorbe completamente le criptovalute, riducendole ad asset su cui investire e stop. Tra strutture blockchain, DeFi, RWA, NFT e innovazioni che devono arrivare, c’è molto di più!