Ethereum corre dopo Pectra: adesso che succede?
Di Gabriele Brambilla
Ethereum in grande spolvero dopo l'update Pectra: cosa possiamo aspettarci per il futuro?

Ethereum corre!
Giornate che non si vedevano da tempo: Ethereum corre dopo il successo dell’update Pectra e il rally crypto degli ultimi giorni.
Giovedì, la seconda coin per capitalizzazione di mercato ha registrato una performance giornaliera da +20%, risultato che non si vedeva dal lontano 2021. Considerando che da inizio anno il cambio ETH/BTC ha registrato perdite vicine al 40%, una bella boccata di aria fresca serviva eccome.
In aggiunta, la coin è pure entrata in territorio di estrema sottovalutazione nei confronti di BTC, livello che stimola gli ingressi.
Sembra quindi che l’interesse verso ETH sia finalmente tornato, ma approfondiamo un po’ la questione per non lasciare nulla al caso.
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Pectra spinge in alto Ethereum
Una delle motivazioni a sostegno dell’esplosione positiva di Ethereum è l’upgrade Pectra, finalizzato da pochissimi giorni (martedì).
Ricordiamo che questo aggiornamento era molto importante e atteso dalla community, in quanto opera su diversi fronti:
- Scalabilità della blockchain migliorata;
- Aumento della sicurezza e maggior flessibilità in fase di validazione;
- Semplificazione dell’esperienza d’uso complessiva per l’utente.
Dopo Dencun e l’arrivo del Proto-Danksharding, Pectra è il primo aggiornamento in direzione dell’architettura modulare tanto attesa. Inoltre, esso “apparecchia la tavola” per Fusaka, prossimo obiettivo sulla roadmap di Ethereum.
Di fatto, Pectra è l’upgrade più significativo dai tempi del Merge, avvenuto a settembre 2022. Dopo un lungo periodo di noia e caratterizzato da una price action pigra anche in fasi rialziste, la community di Ethereum torna finalmente a sorridere.
Fattori macroeconomici
Lo scenario macroeconomico è ancora difficile da comprendere e ricco di insidie. Tuttavia, rispetto a qualche settimana fa, il presente offre qualche possibilità in più per sorridere timidamente.
La sospensione dei dazi, in primis, ha spinto gli investitori a riprendere le attività, togliendo un po’ di incertezze. Ciò vale soprattutto per le criptovalute, che stanno assistendo a una crescita potente soprattutto nel comparto delle altcoin, comandate però dal Primo Ufficiale Ethereum.
Il panorama però potrebbe cambiare da un momento all’altro, lo sappiamo bene. Perciò, prestiamo molta attenzione, evitando di aprire posizioni come se non ci fosse un domani.
Oltre all’umore dell’amministrazione Trump, che varia con una rapidità incredibile, dobbiamo tenere monitorato il mercato in generale. In questo senso ci aiuta il Fear&Greed Index, passato in poche settimane da Extreme Fear a Greed. Quando l’esaltazione diventa eccessiva, deve entrare in gioco la furbizia… non facciamoci prendere alla sprovvista!
Chiaramente auspichiamo che questo sia l’inizio di un lungo periodo di crescita per il mercato crypto. Al tempo stesso, dobbiamo mantenere la lucidità e tenere in mente anche la possibilità di improvvise inversioni.

Le problematiche di Ethereum
Il problema di questa struttura è sempre lo stesso da qualche anno a questa parte: l’attività on-chain non convince e resta spesso piatta, così come la crescita generale.
Le motivazioni del trend si trovano nell’impennata delle soluzioni layer 2, pensate per ridurre i costi e migliorare la velocità delle operazioni. Il problema è che, se da un lato Ethereum riesce a respirare e gli utenti non ne escono dissanguati dalle gas fee, dall’altro la chain L1 viene naturalmente snobbata.
A tutto ciò si unisce anche la domanda lato istituzionale, andata calando nel tempo.
Insomma, ci sono dei fattori da monitorare con attenzione a prescindere dai rally come quello che stiamo vivendo.