Consumer Credit: indicatore sottovalutato?
Di Gabriele Brambilla
Il Consumer Credit è un indicatore piuttosto sottovalutato, ma che può darci una grande mano per interpretare meglio come sta l'economia americana

Intro al Consumer Credit
Il Consumer Credit è un interessante indicatore, generalmente sottovalutato ma piuttosto utile.
Esploriamo le sue applicazioni e capiamo come può aiutarci a comprendere meglio lo stato di salute dell’economia a stelle e strisce.
Indice
Che cos'è il Consumer Credit?
Il Consumer Credit misura l’ammontare del denaro preso in prestito dai consumatori per acquistare beni e servizi non immobiliari. Questo dato viene pubblicato ogni mese dalla Federal Reserve e rappresenta un indicatore importante per valutare la fiducia e la salute finanziaria delle famiglie statunitensi.
Nella sua definizione rientrano forme di prestito come le carte di credito (revolving credit) e i prestiti personali (non-revolving credit), spesso utilizzati per finanziare auto, elettrodomestici, viaggi o spese impreviste.
Il dato è espresso in valore assoluto (miliardi di dollari) ed è seguito con attenzione da economisti e investitori perché fornisce informazioni chiave sui comportamenti di spesa dei consumatori americani. In un’economia come quella degli Stati Uniti, dove i consumi rappresentano circa il 70% del PIL, ogni variazione del Consumer Credit può fornire indicazioni cruciali sull’andamento futuro dell’economia. Tuttavia, a volte esso passa in secondo piano, messo in ombra da altri indicatori più conosciuti e riportati dai media; non “cadiamo nella trappola”: il Consumer Credit è davvero molto utile.
Perché è un indicatore rilevante?
Il Consumer Credit è spesso interpretato come termometro della fiducia dei consumatori.
Quando il dato mostra un aumento costante del credito al consumo, può significare che le famiglie si sentono ottimiste riguardo al proprio reddito futuro e quindi sono disposte a spendere di più. Tuttavia, un incremento eccessivo dell’indebitamento può anche generare preoccupazioni circa la sostenibilità del debito privato, in particolare in un contesto di tassi d’interesse elevati.
Al contrario, una riduzione del credito può segnalare una maggiore prudenza da parte dei consumatori oppure una maggiore rigidità nell’accesso ai prestiti da parte delle banche, due dinamiche spesso legate a una fase economica incerta o recessiva. Per questo motivo, il dato viene letto insieme ad altri indicatori, come i Retail Sales, il Consumer Confidence Index o il tasso di disoccupazione, per ottenere una visione d’insieme dello stato dell’economia.
Revolving vs Non-Revolving
Il Consumer Credit si suddivide in due principali categorie: Revolving Credit e Non-Revolving Credit. Vediamole molto rapidamente.
Revolving Credit
Esso include i debiti sulle carte di credito. Sono prestiti rinnovabili, che non hanno una scadenza fissa, e che gli utenti possono utilizzare fino a un tetto massimo.
Fattore importante: sono più sensibili ai cambiamenti nei tassi d’interesse.
Non-Revolving Credit
Il Non-Revolving Credit include prestiti a termine, come quelli per l’acquisto di automobili o il finanziamento di studi universitari. Hanno un piano di ammortamento fisso e sono generalmente meno volatili.
Analizzare l’equilibrio tra queste due componenti può offrire indicazioni preziose. Ad esempio, una crescita sproporzionata del revolving credit può segnalare un aumento dell’indebitamento a breve termine, potenzialmente legato a difficoltà nel sostenere spese ordinarie.

Un esempio recente: indebitamento e inflazione
Nel corso del biennio 2022-2023, la dinamica del Consumer Credit ha attirato molta attenzione.
Mentre l’inflazione raggiungeva i massimi degli ultimi decenni, molte famiglie americane hanno fatto ricorso a linee di credito per sostenere il potere d’acquisto. Secondo i dati della Fed, il credito revolving è aumentato significativamente, facendo registrare livelli record dell’indebitamento su carte di credito.
Nel contempo, l’aumento dei tassi deciso dalla Federal Reserve ha reso più costoso l’indebitamento, alimentando le preoccupazioni circa il rischio di insolvenza per le famiglie più esposte. Questa situazione ha creato una tensione tra il bisogno di sostenere i consumi e la necessità di contenere l’eccessivo ricorso al debito.
Leggi di più: che cos’è l’inflazione
Considerazioni finali
Il Consumer Credit rappresenta un tassello importante nel mosaico degli indicatori macroeconomici. Non misura solo la quantità di denaro speso a credito, ma riflette soprattutto la psicologia economica delle famiglie, il costo del denaro e le condizioni complessive del sistema finanziario.
Per chi analizza i mercati o segue da vicino le politiche monetarie, tenere d’occhio questo indicatore significa poter cogliere segnali precoci su possibili rallentamenti economici o fasi di espansione dei consumi.