Il Merge prende il via con Bellatrix: cosa aspettarsi ora?
Di Davide Grammatica
Gli sviluppatori di Ethereum hanno dato il via al tanto atteso Merge, con l’aggiornamento Bellatrix. E ora si guarda all’esecuzione finale, che dovrebbe avvenire tra il 13 e il 15 settembre
L’aggiornamento Bellatrix
Il tanto atteso Merge di Ethereum è arrivato, con l’attuarsi dell’aggiornamento Bellatrix, e ora si guarda all’esecuzione finale, che dovrebbe avvenire tra il 13 e il 15 settembre. Il tutto, se si escludono eventuali contrattempi, come il “missed block rate”, ovvero la frequenza con cui la rete non riesce a verificare un blocco di transazioni in programma. Da questa dipenderà la riuscita dell’aggiornamento, e indicherà anche il livello di partecipazione degli operatori “preparati” dei nodi della rete, fondamentali per l’implementazione del nuovo meccanismo di consenso proof-of-stake (PoS).
Il Merge, infatti, consiste nell’aggiornamento che fonderà la Beacon Chain di Ethereum (la sua versione PoS) con la sua mainnet. Ed è così destinato a portare la rete da un sistema proof-of-work ad alta intensità energetica a una blockchain proof-of-stake. Bellatrix non è che la fase dell’aggiornamento che avvia il Merge sul livello di consenso del back-end della Beacon Chain.
La prossima settimana, l’aggiornamento Paris trasferirà definitivamente il livello di esecuzione della rete, cambiando il modo in cui ETH viene creato e convalidato per tutti gli utenti.
Come sta andando
Una volta reso operativo l’aggiornamento Bellatrix, i dev hanno celebrato la sua riuscita esecuzione: si può quindi proseguire verso l’aggiornamento del livello di esecuzione finale del Merge. Il tutto, non senza alcune problematiche da tenere d’occhio, come il già citato “missed block rate”. Questo tasso è infatti aumentato di circa il 1.700% dopo l’entrata in vigore di Bellatrix. In sostanza, mentre generalemente lo 0,5% di tutti i blocchi per la convalida su Ethereum non viene convalidato al “primo tentativo”, nelle ultime ore, oltre il 9% di tutti i blocchi ha riscontrato quel problema.
Il motivo risiede principalmente nella preparazione degli operatori dei nodi della rete, visto che non tutti sono arrivati preparati all’appuntamento aggiornando i propri client all’ultimo software in funzione del Merge. Questi, tra l’altro, se non lo faranno in tempo, “rimarranno bloccare su una chain incompatibile, e non saranno in grado di inviare Ether o operare sulla rete Ethereum”, ha dichiarato la Fondazione Ethereum.
Alcuni sviluppatori, interpellati direttamente dalla stampa, hanno del resto affermato come il picco registrato nel missed block rate sia da ricondurre agli operatori che dovevano ancora eseguire aggiornamenti del software.
Il problema non è di poco conto, se si pensa che il 25,2% dei nodi di Ethereum deve ancora aggiornarsi. Ma lo scenario peggiore sempre essere già stato evitato. Se meno del 66% degli operatori dei nodi aggiornasse il proprio software, il Merge non potrebbe essere finalizzato nei prossimi giorni. Tuttavia, ad oggi questa cifra supera già il 74%.
E nonostante questi problemi, uno dei principali dev di Ethereum, Marius Van Der Wijden, si è detto molto soddisfatto di come stanno andando le cose: “Avevamo previsto una quantità più alta di utenti che non si sarebbero aggiornati, e questo ci spinge a completare il Merge con ancora pià fiducia”.