Tassi d'interesse USA: FOMC concluso!
Di Gabriele Brambilla
Altra riunione FOMC, altri momenti da cardiologia. I mercati attendevano la decisione sui nuovi tassi d'interesse: la pausa continua o arriva uno degli annunciati aumenti?
I nuovi tassi d'interesse americani
Questa settimana è davvero carica di eventi di cui, considerando il periodo a ridosso delle ferie, avremmo volentieri fatto a meno. Però, l’economia non si ferma e gli investitori devono ancora attendere qualche giorno prima di poter provare a rilassarsi, in attesa poi di ripartire a settembre.
La situazione americana la conosciamo ormai a memoria: arriviamo quasi un anno e mezzo di aumenti ai tassi d’interesse per contrastare l’elevata inflazione, fino allo stop dell’ultimo meeting FOMC. Una battuta d’arresto che in molti pensavamo fosse definitiva, ipotesi però smontata dalle parole dei membri della Federal Reserve, primo fra tutti il chairman Jerome Powell.
Sebbene stia ridimensionandosi, l’inflazione continua a dare fastidio e resta ben presente. Se a ciò sommiamo che i dati economici mostrano comunque una certa forza, capiamo che la FED ha ancora dei margini di manovra.
Sappiamo che nell’agenda di Powell e colleghi ci sono ancora un paio di aumenti. La domanda che circolava negli ambienti economici e finanziari era quindi “questo FOMC sarà ancora di pausa? Oppure riprenderanno con le politiche restrittive?”. L’intenzione della FED era di monitorare economia e mercati, così da assumere decisioni ben ponderate.
Lo scenario di partenza prima di oggi era quello della volta scorsa: tassi d’interesse USA al 5,25%. La maggioranza delle previsioni davano un aumento di 25 punti base, che avrebbe portato il dato al 5,5%.
Che dire, complimenti agli addetti ai lavori: la FED ha comunicato l’aumento di 25 punti base. I tassi d’interesse americani passeranno quindi al 5,5%.
C’è già chi si pone domande su cosa accadrà più avanti. Al netto delle speculazioni, la verità è che non è dato saperlo e tutto dipenderà dalla reazione dell’economia e dall’inflazione. Già domani arriverà un dato importante: il PIL del Q2… teniamolo d’occhio!
Diamo uno sguardo ai mercati.
L’Europa chiude una giornata complessivamente negativa. Borsa italiana di poco in rialzo con un irrisorio +0,05%, mentre Francoforte segna lo -0,49% e Parigi lascia per strada un consistente -1,35%. Uscendo dall’Unione Europea, ma restando sul continente, Londra a -0,19%.
In Asia, l’indice Nikkei giapponese pressoché invariato (-0,04%), al contrario del Kospi che inciampa (-1,67%). La Cina, che ha a che fare con i suoi ben noti problemi, incassa perdite ridotte: Hang Seng di Hong Kong -0,36% e Shanghai -0,26%.
Wall Street procede leggermente in negativo ma mancano ancora ore alla chiusura. Vedremo come sarà la reazione alle notizie fronte FED.
Fronte criptovalute, bitcoin ed Ethereum praticamente in parità alle ore 20. Da segnalare la buona performance di Solana con un convincente +6% nelle ultime 24 ore.
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La strada compiuta dai tassi d'interesse
Andando indietro di un anno e quattro mesi circa, a marzo 2022 si avviò la scalata dei tassi d’interesse. Il valore di partenza si attestava allo 0,25%, figlio degli interventi atti a stimolare l’economia durante la pandemia da COVID-19. Questo modus operandi ha da un lato evitato una grave crisi ma ha avuto il grave effetto collaterale di portare un’elevata inflazione. A oggi, questo dato continua a restare “appiccicoso” ed è difficile liberarsene.
Nei seguenti meeting FOMC, arrivarono in serie questi aumenti: uno da 50 punti base, quattro da 75, un altro da 50 e tre da 25. Dopodiché un momento di pausa nell’appuntamento precedente a quello odierno.
Come sempre, ecco il grafico di TradingView sui tassi d’interesse USA in tempo reale.