Genius Act: gli USA preparano le regole per le stablecoin

Di Daniele Corno

Il Senato USA vota la prima legge sulle stablecoin: ecco cosa prevede il Genius Act e perché può cambiare tutto

Genius Act: gli USA preparano le regole per le stablecoin

Introduzione al Focus On di oggi

Il 18 giugno 2025, il Senato degli Stati Uniti ha approvato il Genius Act, segnando un momento storico per il settore crypto.

Per la prima volta, un disegno di legge federale sulle stablecoin ottiene il via libera da una delle due camere del Congresso. L’obiettivo? Regolare in modo chiaro l’emissione di stablecoin ancorate al dollaro, definendo chi può emetterle, quali requisiti devono rispettare e cosa è vietato.

Una risposta normativa attesa da anni, a maggior ragione dopo eventi come il crollo di UST nel 2022 e il continuo BOOM delle stablecoin centralizzate come USDT e USDC.

Il testo approvato dal Senato sarà ora esaminato dalla Camera, che ha già un proprio disegno di legge sul tavolo: lo STABLE Act. Sarà il confronto tra queste due proposte a definire il quadro normativo definitivo per le stablecoin.

Nel focus di oggi vediamo cosa contiene il Genius Act, cosa cambia per emittenti e utenti, e perché questa legge potrebbe riscrivere le regole del gioco.

Cos’è il Genius Act e perché nasce

Il Genius Act è una nuova legge approvata dal Senato degli Stati Uniti il 18 giugno 2025. È il primo testo normativo federale pensato per regolare le stablecoin ancorate al dollaro. L’obiettivo è semplice: stabilire regole chiare su chi può emetterle, come devono essere gestite e cosa non è permesso.

Secondo il disegno di legge, solo banche e istituzioni autorizzate a livello federale potranno emettere stablecoin. Ogni emittente dovrà mantenere riserve liquide, garantire audit regolari e non potrà offrire rendimenti automatici agli utenti.

Il testo nasce dopo anni di discussioni. Il settore delle stablecoin è cresciuto in modo veloce, ma senza regole precise. Oggi la capitalizzazione totale supera i 240 miliardi di dollari, con due nomi dominanti: Tether (USDT) e Circle (USDC).

Gli Stati Uniti puntano a mettere ordine nel caos normativo che circonda le stablecoin. È il primo tassello di un piano più ampio, che potrebbe ridefinire i rapporti tra finanza tradizionale, mercati crypto e il ruolo del dollaro USA nel mondo digitale.

Cosa prevede il disegno di legge

Il Genius Act stabilisce regole chiare per le stablecoin ancorate al dollaro. Secondo il testo, solo banche e istituzioni regolamentate a livello federale potranno emetterle. Aziende come Circle o Tether dovranno ottenere una licenza o collaborare con soggetti già autorizzati.

Ogni stablecoin dovrà essere coperta al 100% da riserve liquide. Questo significa dollari in conti bancari americani o titoli del Tesoro a breve scadenza o strumenti simili, nessun asset a rischio sarà abilitato. Ogni token dovrà poter essere convertito subito in dollari, in ogni momento.

Le riserve dovranno essere separate dai fondi aziendali e custodite in sicurezza. Sono infatti previsti controlli regolari e audit esterni almeno una volta ogni trimestre. I report dovranno essere pubblici, con  un modello simile a quello già adottato da Circle per la propria USDC.

Il disegno vieta anche i rendimenti automatici. Stablecoin come crvUSD di Curve, GHO di AAVE o sDAI di MakerDao, che offrono interessi nativi, non sarebbero ammesse secondo questo disegno. Lo stesso vale per le stablecoin algoritmiche, come nel caso di USDe di Ethena, una tutela rispetto ad eventi come il crollo nel 2022 di TerraUSD.

In caso di crisi, il disegno di legge stabilisce che le riserve siano separate dal bilancio aziendale e accessibili agli utenti tramite un processo regolato, come una procedura fallimentare. Le tutele previste mirano a evitare scenari come quelli di FTX o Terra. L’obiettivo è chiaro e semplice: creare uno standard per le stablecoin che rispetti i principi della finanza statunitense.

Iter legislativo: cosa succede adesso

Con il voto favorevole del Senato, il Genius Act entra nella seconda fase del processo legislativo: l’esame da parte della Camera dei Rappresentanti. Qui, tuttavia, l’iter potrebbe diventare più complesso. Alla Camera esiste infatti un altro disegno di legge dedicato alle stablecoin: lo STABLE Act, promosso da una parte del Partito Democratico e già in discussione da mesi.

Se il Genius Act punta su un approccio “bancocentrico”, riservando l’emissione di stablecoin a banche federali e soggetti altamente regolamentati, lo STABLE Act propone invece una supervisione più flessibile, con maggior coinvolgimento del Tesoro e aperture anche a soggetti non bancari.

Entrambi i testi concordano sulla necessità di audit regolari, trasparenza delle riserve e divieto di rendimenti automatici. Ma differiscono su chi può emettere, chi deve vigilare e come strutturare le tutele per gli utenti. Nelle prossime settimane, queste differenze saranno oggetto di negoziazione tra le due camere, con l’obiettivo di trovare un compromesso entro l’estate.

Secondo fonti vicine al Congresso, Donald Trump ha espresso l’intenzione di firmare una legge sulle stablecoin entro due mesi, segnalando un forte interesse bipartisan per arrivare presto a un testo condiviso. Se l’iter dovesse proseguire senza intoppi, gli Stati Uniti potrebbero avere una regolamentazione completa già entro l’autunno 2025.

Le conseguenze per Circle, Tether e il mercato

Il Genius Act rappresenta un punto di svolta per l’industria delle stablecoin. Per emittenti come Circle e Tether, il disegno di legge segna un bivio: conformarsi alle nuove regole o rischiare di essere esclusi dal mercato statunitense.

Circle dal canto proprio, sembra già sulla buona strada. La società ha costruito gran parte della sua reputazione proprio sulla trasparenza, con audit regolari, riserve in titoli del Tesoro e un dialogo costante con le istituzioni.

Il debutto in borsa è arrivato in un momento perfetto, e l’approvazione del Genius Act ha rafforzato ulteriormente la sua posizione. Posizione che, dopo la quotazione, mostra numeri RECORD. Il prezzo infatti, dai $31 dollari di valore della IPO, è schizzato fino a $200 dollari, con una capitalizzazione di mercato superiore ai $40 miliardi.

Tether, invece, opera da sempre secondo un modello diverso. È una società privata, con sede internazionale, ma con un’influenza enorme sul mercato: con oltre 155 miliardi di USDT in circolazione, rappresenta la stablecoin più utilizzata al mondo, con una market share superiore al 60%.

Le sue riserve includono una quota significativa di titoli del Tesoro statunitense e i risultati finanziari parlano da soli: Tether genera miliardi di dollari in utile ogni anno, con un’efficienza operativa impressionante. Basti pensare che è l’azienda con il più alto rapporto tra ricavi e dipendenti a livello globale, pari a $68.9 milioni di dollari.

Il Genius Act potrebbe spingerla verso una maggiore formalizzazione delle sue attività negli Stati Uniti, strada che secondo le comunicazioni, sembra la più quotata. Secondo infatti il parere di Paolo Ardoino, CEO di Tether, il Genius ACT è il “patto” per un futuro stabile nel campo delle Stablecoin.

Conclusione: scenari futuri e prospettive globali

Con il Genius Act, gli Stati Uniti muovono il primo vero passo verso una regolamentazione chiara per le stablecoin.

Un settore che fino a ieri viaggiava nell’ambiguità normativa, oggi vede profilarsi un quadro concreto, con regole precise su emissione, riserve e responsabilità. Il testo approvato dal Senato non è ancora legge: servirà un passaggio alla Camera e, probabilmente, una mediazione tra proposte diverse, ma la direzione è chiara.

Le stablecoin sono considerate un’infrastruttura chiave per il futuro del dollaro digitale, e gli USA vogliono assicurarsi che operino secondo i principi del proprio sistema finanziario. Per aziende come Circle e Tether, è tempo di adattarsi.

Per il mercato invece, si apre una nuova fase: più trasparente, più sorvegliata, ma anche più stabile. E con previsioni come quella di Scott Bessent, che stima un’industria delle stablecoin da oltre $2.000 miliardi di dollari nei prossimi 3 anni, il momento di agire è ora.

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