Huobi: problemi di insolvenza per l’exchange crypto?
Di Davide Grammatica
L’exchange Huobi è alle prese con diverse voci che lo accusano di insolvenza, a fronte di un forte deflusso di crypto. Cosa c’è di vero?
Problemi per Huobi
Negli ultimi giorni, l’exchange Huobi ha registrato deflussi per più di 64 milioni di dollari, proseguendo un trend che ha visto il suo TVL (total value locked) scendere dai tre miliardi di dollari di un mese fa ai 2,5 di oggi.
Vari analisti on-chain hanno quindi alzato il livello di guardia, mettendo in discussione la stabilità finanziaria di Huobi. Uno degli elementi a favore di queste voci è la vendita massiccia di USDT da parte di Binance, forse proprio “a causa dell’insolvenza di Huobi”. E aggravano la situazione anche le recenti vicende giudiziarie della blockchain Tron e dell’imprenditore Justin Sun, figura di rilievo nella dirigenza dell’exchnage.
Sempre secondo le dichiarazioni di alcuni analisti, in particolare Adam Cochran, molti esponenti del CEX sarebbero stati arrestati, inclusi responsabili delle risorse umane e sviluppatori.
La tattica di Binance, in questo senso, sarebbe svelare come Sun non abbia l’USDT che sostiene di avere, spingendo l’utenza a “eseguire un dump di massa per sfuggire dal suo exchange”.
Sempre secondo Cochran, “Tra USDT e USDC messi insieme, Huobi detiene solo 90 milioni di dollari in attività”, a fronte di 630 milioni di USDT dichiarati dal “Merkle Tree Audit” del CEX.
I fondi mancanti, secondo le teorie degli analisti, sarebbero utilizzati per sostenere i rendimenti di Tron e altre realtà DeFi gestite da Sun, come Poloniex.
La versione di Huobi
A seguito di queste affermazioni, portavoce dell’exchange hanno affermato come il coinvolgimento delle autorità giudiziarie nelle vicende di Huobi sia “una pura voce”, e che tutte le operazioni si stiano svolgendo normalmente.
Cochran, nello specifico, ha però mantenuto le proprie posizioni, rivelando di avere fonti interne e rilanciando sul fatto che dirigenti di Huobi siano tutt’ora sotto inchiesta penale.
Del resto, anche altre testate hanno affermato come alcuni dirigenti abbiano lasciato la società nelle ultime settimane, per problemi che si aggiungono a una lunga lista del 2023, dal licenziamento del 20% del personale a gennaio, fino all’interruzione di tutte le attività in Malesia.
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