Kraken lancerà la propria banca “molto presto”
Di Davide Grammatica
L’exchange Kraken sta portando avanti i piani per lanciare la propria banca, nonostante il difficile contesto normativo degli Stati Uniti e le recenti sanzioni della SEC
La nuova banca di Kraken
Secondo una recente intervista rilasciata da Marco Santori, chief legal officer di Kraken, il CEX starebbe portando avanti i piani per lanciare una propria banca, nonostante il difficile contesto normativo degli Stati Uniti e le recenti sanzioni della SEC, in merito alla chiusura dei suoi servizi di staking on-chain per i clienti statunitensi.
“Kraken Bank è sulla buona strada per il lancio della banca, che avverrà molto presto“, ha dichiarato Santori.
In un contesto tumultuoso, che ancora sta affrontando le ricadute del crollo di FTX, arriverebbe quindi addirittura una banca. E questo, nonostante una crescente incertezza sul fronte normativo, con Kraken presa da esempio dal presidente della SEC, Gary Gensler, per “mettere in guardia tutti in questo settore”.
L’exchange, da parte sua, ammesso come l’azione della SEC influisca in modo “piuttosto drammatico sul nostro mix di prodotti negli Stati Uniti”, ma ha anche denunciato il fatto che, ad oggi, i clienti che ancora vogliono accedere a questo tipo di servizio saranno obbligati a usufruire di piattaforme off-shore e più rischiose.
“È davvero indicativo di una situazione piuttosto ‘sfortunata’ negli Stati Uniti”, ha sottolineato Santori. “Abbiamo un ambiente normativo che essenzialmente costringe gli utenti a utilizzare exchange offshore con una VPN”.
Il difficile contesto normativo degli Usa
In più, una maggiore cautela sul fronte bancario potrebbe portare anche al soffocamento dell’innovazione nel settore. E anzi aprire un’era in cui le banche saranno molto caute su quali conti aprire e quali no.
E se per realtà già assestate come Kraken e Coinbase il futuro potrebbe essere ancora roseo, lo sarà sicuramente meno per realtà giovani e idee innovative rispetto allo sviluppo delle infrastrutture che reggono la cripto-economia.
Lo scenario non consiste in una repressione cospirativa nel settore crypto degli Usa ma, sempre secondo Santori, la questione potrebbe diventare un tema politico rilevante per la prossima corsa elettorale americana.
“Sicuramente non c’è un gruppo anti-crypto che si riunisce ogni settimana in una stanza buia a Washington”, ha dichiarato, infine, il manager di Kraken. “Ma c’è un gruppo di regolatori a cui capita di pensare più o meno allo stesso modo riguardo alle criptovalute, ovvero che non avranno un ruolo rilevante e costruttivo per il futuro”.
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