Kraken sotto indagine per aver violato le sanzioni all’Iran
Di Davide Grammatica
L’exchange Kraken è finito sotto indagine del Tesoro degli Usa per aver violato le sanzioni federali imposte all’Iran, dove sarebbe appunto impedito l’utilizzo della piattaforma
L’accusa
L’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti starebbe indagando sull’exchange di criptovalute Kraken per la presunta violazione delle sanzioni economiche imposte all’Iran.
Secondo il New York Times, cinque persone “affiliate con l’azienda o a conoscenza dell’indagine” avrebbero confessato come Kraken sia sospettato di consentire ai clienti in Iran e in altri paesi sanzionati di usufruire dei propri servizi, nonostante sia appunto vietato.
L’Iran, per dare un contesto, subisce le sanzioni economiche da parte degli Stati Uniti dal 1979, data dalla quale nessuna azienda con sede negli Usa può acquistare o vendere beni nel paese.
“Kraken non commenta nessuna discussione specifica con le autorità di regolamentazione”, ha dichiarato Marco Santori, chief legal officer di Kraken, a una testata online. “Dispone di solide misure di compliance normativa, e continua a far crescere il suo team in proporzione alla crescita del suo business. Infine, Kraken monitora da vicino il rispetto delle leggi sulle sanzioni e, in generale, segnala alle autorità di regolamentazione anche potenziali problemi”.
Il contesto
Mentre Kraken potrebbe quindi finire sotto esame per presunta violazione delle sanzioni statunitensi, altre realtà come OpenSea hanno invece contrariato alcuni utenti all’inizio di quest’anno proprio quando hanno deciso di far rispettare queste ultime contro l’Iran. A marzo, il marketplace NFT ha infatti bandito un certo numero di utenti iraniani che vivevano o affermavano di aver vissuto in precedenza nel paese.
A settembre, la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) degli Stati Uniti ha multato Kraken di 1,25 milioni di dollari per aver offerto come servizio forme di “trading illegale di asset digitali non riconosciuti, e di non essersi registrato come richiesto”.
Nel frattempo, l’azienda ha fatto i conti anche con uno scontro “culturale” interno. Il mese scorso, il ceo di Kraken Jesse Powell ha aumentato gli sforzi per garantire che il suo scambio rimanesse una “società per la libertà” e ha affermato che i dipendenti insoddisfatti o infastiditi se ne sarebbero dovuti andare.