La CeFi alimenta la memecoin-mania: +70% per PEPE
Di Davide Grammatica
La capitalizzazione di PEPE ha superato i $10 miliardi di capitalizzazione grazie alla spinta di exchange come Coinbase, Robinhood e Upbit
Gli exchange spingono le memcoin
L’euforia del mercato crypto ha fatto cambiare marcia a tutto il mercato memecoin, che con i nuovi ATH toccati da Bitcoin sembra rispondere meglio delle più classiche altcoin.
Basti pensare a PEPE, l’iconica memecoin che ha toccato, per un breve intervallo di tempo, nelle ultime ore, addirittura i $10,2 miliardi di capitalizzazione. Merito di alcuni dei più grandi exchange al mondo, come Coinbase, Robinhood e Upbit, che l’hanno recentemente listata portando il prezzo del token a crescere di circa il 70% in poche ore.
Ma la faccenda non riguarda solo PEPE. Robinhood, per esempio, ha listato anche diverse altcoin rompendo una politica “contraria” anche ai principali L1, come Solana e Cardano, suggerita dalla SEC.
Anche Coinbase, storicamente riluttante nei confronti delle memecoin, ha ceduto al listing di diverse nuove coin, mentre Upbit non ha perso l’occasione di rilanciare sul settore tanto popolare nel pubblico asiatico (in cui possiede una grande quota di mercato).
Il tempo delle memecoin
La dinamica è stata giudicata “sorprendente” da diversi analisti, data la prudenza che i cex hanno sempre adottato in passato, e questo cambio di approccio può suggerire un cambio non indifferente nell’andamento del mercato.
Se in passato, per esempio, gli utenti (in larga parte) erano costretti ad approcciarsi al mondo “meme” tramite gli strumenti della DeFi, oggi l’accesso è estremamente semplificato, e il mercato memecoin non può che approfittarne.
In più, anche le possibilità di vedere un ulteriore crescita si fanno sempre maggiori, quantomeno fino a che BTC manterrà il suo assetto rialzista sopra i $90k.
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