L'exchange Gemini punta al Nasdaq: IPO con ticker GEMI
Di Daniele Corno
IPO in arrivo per Gemini sul Nasdaq: il filing S-1 rivela perdite crescenti e un accordo da $75 milioni con Ripple

Gemini prepara l’IPO sul Nasdaq
L’exchange Gemini alza la posta e prepara la quotazione al Nasdaq. Nel modulo S-1, reso pubblico venerdì, l’exchange dei gemelli Winklevoss ha confermato l’obiettivo di sbarcare in borsa con ticker GEMI.
Se l’operazione andrà in porto, sarà il terzo exchange crypto a debuttare su Wall Street dopo Coinbase e, questa settimana, Bullish.
L’offerta sarà gestita da un gruppo di banche di tier 1, tra cui: Goldman Sachs, Citi, Morgan Stanley e Cantor. Il messaggio è chiaro: Gemini vuole proporsi come un attore di mercato solido, con un’IPO strutturata raccogliere capitale ed aprire il proprio business a capitali istituzionali.
Per i fratelli Winklevoss, questa operazione non è solo una semplice quotazione, ma la chance di dimostrare resilienza e rilanciare il marchio in un contesto dominato da Coinbase e pochi altri player di rilievo globale.
Perdite crescenti e accordo con Ripple
Dietro le ambizioni da IPO emergono però dati finanziari tutt’altro che brillanti.
Gemini ha infatti registrato una perdita netta di$ 282,5 milioni di dollari nella prima metà del 2025, in forte aumento rispetto ai $41,3 milioni dello stesso periodo del 2024.
Anche l’EBITDA è scivolato in negativo, passando da un utile di $32 milioni a un rosso di $113,5 milioni. Nel 2024 infatti, l’azienda aveva chiuso con $158,5 milioni di perdite su entrate pari a $142 milioni.
Nel modulo S-1 infine, figura anche una linea di credito instaurata con Ripple, dal valore di $75 milioni di dollari in RLUSD e scalabile fino a $150 milioni. Operazione che tuttavia, stando alle informazioni presenti nel documento, non è ancora stata finalizzata.
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