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L'exchange Gemini sta valutando una IPO per il 2025
Di Daniele Corno
I gemelli Winklevoss valutano una IPO (Initial Public Offering) nel 2025 per il loro exchange crypto Gemini
![L'exchange Gemini sta valutando una IPO per il 2025](https://thecryptogateway.it/wp-content/uploads/gemini-causa-scaled.jpg)
Gemini diventa un'azienda pubblica?
L’exchange crypto Gemini, di proprietà dei fratelli Winklevoss, sta valutando una possibile IPO (Initial Pubblic Offering) per la società.
*WINKLEVOSS TWINS’ CRYPTO EXCHANGE GEMINI IS SAID TO WEIGH IPO pic.twitter.com/TZen7NyFVg
— Investing.com (@Investingcom) February 7, 2025
Secondo quanto riportato da Bloomberg, l’IPO potrebbe diventare già realtà nel 2025, anche se non è stato ancora trovato un accordo definitivo. Tuttavia, non è la prima volta che l’exchange valuta una IPO. Nel 2021 infatti la società aveva valutato una IPO, successivamente abbandonata senza annunci ufficiali.
Gemini è tra gli exchange con le maggiori regolamentazioni negli Stati Uniti. È registrato infatti presso il Dipartimento dei Servizi Finanziari di New York (NYDFS), offre assicurazioni sui fondi in USD tramite la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) e assicurazioni private per i fondi crypto mantenuti in custodia presso la piattaforma.
La piattaforma inoltre, è tra i custodi di alcuni ETF spot Bitcoin, come HOLD di VanEck e IBTC di Monochrome Asset Management.
Regole chiare per il settore e benefici per le aziende
La valutazione di un IPO da parte dei fratelli Winklevoss mette in risalto il lavoro sulle regolamentazioni all’interno del settore.
L’intenzione di TRUMP di rendere gli Stati Uniti “capitale del mondo dell’intelligenza artificiale e delle crypto“, sta mostrando i primi benefici. In primo luogo, il cambiamento del modus operandi da parte della SEC favorisce nuovi sviluppi da parte di aziende che, fino ad ora, hanno mantenuto il piede premuto sul freno.
Oltre all’espansione negli USA, la società si sta espandendo anche in Europa, con nuove licenze come la Virtual Asset Service Provider (VASP) in Francia e l’assunzione di tre dirigenti senior per seguirne gli sviluppi.
Le quote di mercato restano tuttavia ancora irrisorie, con un volume mensile a gennaio vicino ai $5.9 miliardi di dollari. Un valore minore dello 0.25% dell’intera quota di mercato.
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