La spinta della Corea del Sud

I dati registrati in Corea del Sud segnalano che le crypto sono ormai prossime ad aver raggiunto circa il 10% della popolazione (6 milioni di utenti), e questo si rispecchia principalmente nello stato di salute dei suoi exchnage, che con realtà quali Upbit, Bithumb, Coinone e Korbit, coprono circa il 10% dei volumi dell’intera CeFi.

DeSpread, che studia il mercato Web3, sottolinea come proprio in Corea del Sud i cex stiano prosperando, soprattutto se paragonati ai giganti Binance e Coinbase (superato, nel loro insieme, in quanto a volumi).

Tra tutti, il migliore risulta essere Upbit, che lo scorso febbraio ha raggiunto il suo picco in volumi di scambio a 36 miliardi di dollari, coprendo circa l’80% del mercato. Gli altri, seppur più indietro, registrano numeri rilevanti se non altro in ottica nazionale.

In più, il dato più interessante riguarda le altcoin, che rappresentano l’asset più ricercato dagli utenti in contrasto con le preferenze di investimento su altri exchange. Su Coinbase, per esempio, sembrano ormai prevalere investitori istituzionali, la sciando il mercato retail in mano ad altri cex come Upbit.

Ad attirare è principalmente la possibilità di un profitto immediato, con gli utenti sudcoreani disposti ad assumersi i rischi del caso in maniera decisamente maggiore rispetto all’estero.

Al contrario, la tendenza nel resto del mondo sembra essere dare la priorità a un portafoglio bilanciato, favorendo quindi i volumi relativi allo scambio di Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH).

Tra le varie altcoin, le preferite sembrano essere principalmente Loom Network (LOOM), eCash (XEC) Flow (FLOW), che lasciano poco più indietro token come Stacks (STX) e Bitcoin SV (BSV).

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