Che cosa sono le obbligazioni?
Di Gabriele Brambilla
Conosciamo le obbligazioni e capiamo se sono degli asset su cui vale la pena investire
Introduzione
Dopo aver scoperto che cosa sono le azioni, come funzionano e dove vengono scambiate, in questo articolo ci dedicheremo a un altro pilastro della finanza, ossia le obbligazioni.
Dopo aver capito che cos’è un’obbligazione e come funziona, ci sposteremo sugli aspetti legati a sicurezza e guadagni. Infine, spenderemo qualche riga alla scoperta del mercato di questi asset finanziari. Al termine, saprai tutto ciò di cui hai bisogno per avvicinarti alle obbligazioni.
Indice
Che cosa sono le obbligazioni?
Iniziamo dal principio: le obbligazioni sono degli asset finanziari che consistono in titoli di debito emessi da un ente (come uno Stato) o una società, con lo scopo di finanziare le proprie attività. Le obbligazioni vengono acquistate da investitori privati e istituzionali, dando loro il diritto a ricevere degli interessi nel tempo, nonché il rimborso di quanto versato (a una scadenza stabilita)
Gli interessi generati da un’obbligazione prendono il nome di cedole e sono pagati a certe scadenze. Possono essere tre mesi, sei o un anno, ma ci sono prodotti in cui le cedole vengono versate più o meno di frequente.
Di fatto, l’obbligazione è una sorta di prestito che l’investitore dà all’emittente. Ad esempio, acquistando delle obbligazioni della società XYZ, andremo a fornirle denaro. In cambio, alla scadenza riotterremo quando prestato, ma nel tempo avremo incassato anche gli interessi.
Come suggerisce il nome, questo asset obbliga l’emittente a rimborsare il creditore. Tuttavia, esistono comunque dei rischi di cui parleremo in seguito.
Generalmente i rendimenti delle obbligazioni sono contenuti; i risparmiatori le apprezzano per la maggior sicurezza e la certezza di ottenere una certa cifra nel tempo, anche se quest’ultima affermazione dipende dalla tipologia di prodotto. Questa è una delle più grandi differenze tra obbligazione e azioni: a meno di default, le prime assicurano un certo guadagno, mentre le seconde espongono alle condizioni del mercato.
Inoltre, un’altra importante differenza tra azioni e obbligazioni sta proprio nel fatto che le seconde rendono creditori nei confronti della società o Stato che le emette, mentre con le prime si diventa a tutti gli effetti soci.
"L'obbligazione viene emessa da uno Stato o società per raccogliere capitali"
Che differenza c'è tra bond e obbligazioni?
La differenza tra bond e obbligazioni non esiste, se non quella di tipo linguistico. Infatti, bond è la traduzione inglese del termine italiano obbligazioni. Possiamo quindi impiegare in maniera intercambiabile i termini, anche se nel nostro Paese “bond” viene impiegato meno (seppur sia decisamente presente negli ambienti finanziari).
All’estero, ma anche in Italia, con bond si possono indicare i Titoli di Stato, ossia delle obbligazioni emesse direttamente da un Paese.
Quali sono le obbligazioni più sicure?
Le obbligazioni più sicure sono probabilmente quelle menzionate nel paragrafo precedente, ossia i Titoli di Stato. Il motivo è semplice: l’investitore presta del denaro a un Paese e non a una società, piccola o grande che sia. Il pericolo di insolvenza è quindi molto ridotto.
Chiaramente restano comunque presenti dei rischi. Se uno Stato dovesse avere delle difficoltà economiche, magari raggiungendo il default, gli investitori potrebbero non ricevere il denaro che gli spetta.
I Titoli di Stato vengono periodicamente classificati in base al rischio. In Europa, quelli più appetibili e sicuri sono i Bund tedeschi, emessi dalla Germania. Il ritorno economico non è di certo esaltante, ma si possono dormire sonni sereni. Dopotutto si tratta di prodotti che non puntano a grandi guadagni (a meno di capitali investiti enormi), ma a certezza e sicurezza.
Quanto all’Italia, i Titoli sono considerati maggiormente rischiosi date le difficoltà consolidate del nostro Paese. Tuttavia, finora i detentori di bond italiani hanno visto fluire normalmente i capitali definiti dal contratto. Anzi, i Titoli di Stato italiani sono considerati da alcuni un prodotto interessante a rischio comunque ridotto rispetto ad altri asset più complessi.
Come in qualsiasi altro investimento, l’accoppiata propensione al rischio-rendita fa la differenza. Una persona può essere molto prudente, così come avvezza al rischio. In funzione a ciò e ai guadagni legati a un certo prodotto, si potrà valutare se investirci o passare ad altro.
Le possibilità di rendita
Quanto si guadagna con le obbligazioni? E quali sono le obbligazioni che rendono di più?
Per rispondere a queste domande dovremmo aprire un maxi capitolo e citare un’infinità di dati storici e correnti, non arrivando ad alcuna certezza. Di base, non possiamo dire a quanto ammonta il rendimento obbligazioni, perché l’offerta è ampia e, di conseguenza, anche i numeri variano parecchio.
Giusto per fare degli esempi molto generici, un investimento in obbligazioni potrebbe generare rendite anche al di sotto dell’1% annuo, così come salire e portare guadagni decisamente più interessanti.
Pure in questo caso, i titoli obbligazionari hanno specifici rischi e potenzialità. È l’investitore stesso a dover prendere una decisione: investire in obbligazioni o non farlo? E se sì, quali possono essere i prodotti adatti al profilo di rischio, agli obiettivi, ai capitali e alla composizione generale del portafoglio?
L’investitore già esperto sa di che cosa stiamo parlando. Chi invece opera da meno tempo sui mercati, potrebbe essere molto confuso.
In breve, l’approccio agli investimenti non deve ridursi a dire “acquisto 5.000€ in obbligazioni e via”, ma richiede di valutare i propri obiettivi e decidere di conseguenza come ripartire quei 5.000€. Ad esempio, magari potremmo investirne 500 in criptovalute (bitcoin?), 1.000 in azioni, 1.000 in obbligazioni societarie e 2.500 in Titoli di Stato. La suddivisione è totalmente casuale e vuole solo far comprendere come le cose siano complesse: non prenderla come spunto.
Confusione? No problem, siamo qui per aiutarti: segui i nostri corsi gratuiti, frequenta i workshop e leggi i tanti approfondimenti su questo portale per accrescere le tue competenze: presto non ci saranno più segreti!
"Non esiste un guadagno prefissato e generale: dipende dal prodotto"
Ordinarie e strutturate
Per completezza, esistono due categorie di questo asset: ordinarie e strutturate.
Le obbligazioni ordinarie sono maggiormente diffuse e si differenziano a loro volta in prodotti a tasso fisso o tasso variabile.
Invece, le strutturate si fanno più complicate e non sono adatte a tutti gli investitori. Un’obbligazione strutturata unisce quella ordinaria con un contratto derivato. Di conseguenza, avremo interessi fissi o variabili e la restituzione del capitale iniziale, legati però a vari parametri reali o finanziari.
Mercato obbligazionario: dove scambiarle
In Italia, il mercato obbligazioni principale è il MOT, gestito da Borsa Italiana. Qui avviene la negoziazione di tutti questi prodotti, compresi i Titoli di Stato.
Tramite un’ampia scelta di banche e broker di investimento è ormai possibile investire su questi asset con il minimo sforzo. Inoltre, anche le commissioni sono andate a diminuire nel tempo.
Invitiamo a informarsi adeguatamente prima di procedere e, se necessario, consultare un esperto in materia per non compiere passi falsi. Con tutte le dovute accortezze, le obbligazioni svolgeranno un ruolo importante nel preservare e far accrescere il portafoglio, contribuendo soprattutto a diluire i rischi portati dagli asset più “pericolosi”.