Polkadot e la scommessa sui Real World Assets (RWA)
Di Davide Grammatica
I Real World Assets (RWA) rappresentano uno degli sviluppi recenti più interessanti nel mondo blockchain, e Polkadot è in prima linea
Il ruolo di Polkadot nella tokenizzazione
Tra i Real World Asset rientrano tutti quegli asset giù esistenti nel mondo della finanza tradizionale che però potrebbero sfruttare la tecnologia DLT o blockchain per migliorare diversi aspetti, tra cui dinamicità, riduzione dei costi di gestione e trasparenza. Tutto ciò è reso possibile dal processo di tokenizzazione, ovvero della ricreazione di asset tradizionali nella forma di un token o NFT.
Il potenziale del settore potrebbe essere enorme. Alcune stime suggeriscono che la categoria potrebbe arrivare a pesare 10mila miliardi di dollari entro il 2030, e questo proprio grazie al sistema di “fiducia” introdotto dalla blockchain, che elude problemi tradizionali di inefficienza, lunghi tempi burocratici e vulnerabilità alle frodi.
Può inoltre riguardare ogni classe di asset, tra cui possono rientrare materie prime, proprietà intellettuali, opere d’arte e immobili. Il tutto, senza avere problemi derivati dall’esposizione ad asset fisici o necessità di stoccaggio. Per non parlare della possibilità di frammentare la proprietà di un singolo asset.
Polkadot si inserisce in questo settore offrendo un’infrastruttura funzionale. Già la sua architettura, costruita attorno alle parachain, offe un ecosistema scalabile e interoperabile ideale per i progetti RWA. E non è un caso che esistano blockchain personalizzate ottimizzate proprio per questi casi specifici.
I progetti più interessanti
Tra questi, uno dei più interessanti è sicuramente Centrifuge, un ponte tra tradFi e DeFi che mette la sua infrastruttura al servizio della tokenizzazione e della gestione degli investimenti con un focus su titoli del Tesoro, immobili e credito privato. Offre alle aziende liquidità immediata senza intermediazione di alcuna banca, e ad oggi è arrivato a finanziare asset per oltre 500 milioni di dollari.
Progetti come Archisinal, invece, dimostrano come la tokenizzazione possa riguardare ogni settore lavorativo, con vantaggi sostanziali a seconda dell’ambito. In questo caso, Archisinal promette di risolvere problemi di mancanza di trasparenza e responsabilità delle controversie nel settore dell’architettura e dell’ingegneria. Sfruttando la rete Astar, consente agli architetti di coniare i loro progetti come NFT, stabilire i loro diritti intellettuali e guadagnare royalties dalle vendite secondarie dei progetti in modo efficace.
Phyken è impegnata nel settore delle risorse energetiche rinnovabili, rendendole accessibili e milioni di utenti che desiderano investire in questo settore, mentre AgroToken si impegna allo stesso modo per portare le materie prime agricole alla community (ad oggi, ha già tokenizzato 105 milioni di dollari tra soia, mais e grano).
Infine, Xcavate mira ad aprire le porte del mondo immobiliare alla community tokenizzando gli asset immobiliari su Polkadot. Consente di acquistare la proprietà “frazionata” degli immobili, distribuendo il rischio e riducendo le barriere all’ingresso, fornendo allo stesso tempo diritti di voto per controllare come vengono gestite le proprietà.
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