Polkadot: Gavin Wood e la via della “proof of personhood”
Di Davide Grammatica
L’adozione di massa della blockchain è lontana, ma tra le soluzioni più impattanti, per il fondatore di Polkadot, c'è la proof of personhood
Polkadot e le strade per l’adozione di massa
L’adozione di massa della blockchain è un obiettivo che, per essere raggiunto, deve passare da casi d’uso specifici e che esulino dal far leva sulla semplice “scala del valore”, ovvero approfittare, in sostanza, di una domanda crescente per i servizi che offre.
Su questo tema si è soffermato di recente Gavin Wood, fondatore di Polkadot, che intervistato dal podcaster Raoul Pal ha cercato di individuare i fattori nevralgici attorno i quali si dovrebbe scommettere per un’adozione di massa della tecnologia.
Per Wood non ci sono dubbi: la proof of personhood, ovvero il meccanismo per il quale si può verificare “l’umanità” di una persona online, è l’applicazione che più di tutte potrà aiutare la blockchain ad essere uno strumento necessario per chiunque.
Oltre a padroneggiare e ragionare continuamente sul concetto di “denaro”, infatti, la blockchain dovrebbe concentrarsi su quello dell’“identità”, su cui facciamo affidamento già ora nella vita di tutti i giorni.
“Vai in un negozio per comprare, non so, dell’attrezzatura hitech, e si assicurano che tu sia una persona prima che tu possa spendere una determinata somma di denaro”, ha sottolineato Wood. “Non te ne accorgi, ma è un elemento necessario nella società moderna, almeno in Occidente”.
La proof of personhood
La dinamica prevale in quasi ogni circostanza che si viene a creare nella società contemporanea, ma per il processo di verifica facciamo ancora affidamento su strumenti con troppe controindicazioni, a partire dai governi stessi.
“Lo facciamo in modo naturale, e molte transazioni si basano su questo”, ha continuato il creatore di Polkadot. “Gran parte del nostro tessuto sociale si basa sulla proof of personhood, che deve far parte della blockchain prima che la blockchain diventi una parte importante della società”.
Per farlo, sempre per Wood, bisognerebbe però evitare di fare affidamento sui governi, evitare l’approccio KYC, e anche nuove soluzioni alternative ma che mettono a rischio la privacy quali Worldcoin.
Servono “mezzi molto più creativi”, e lo sviluppo di Polkadot potrebbe aiutare questo processo.
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