Quali sono i rischi degli ETF?
Di Gabriele Brambilla
Seppur siano degli ottimi strumenti per investire, gli Exchange Trade Fund non sono immuni dai pericoli. Quindi, quali sono i rischi degli ETF?
Quali sono i rischi degli ETF?
Anche se gli investitori comuni non ci pensano, ogni strumento di investimento porta con sé dei pericoli; quindi, quali sono i rischi degli ETF?
Gli ETF sono dei prodotti che permettono di investire su indici, panieri di asset, criptovalute e tanto altro ancora. Sono molto apprezzati perché adatti a tutti i profili di investitore e per l’assenza di gestione da parte del detentore: pensa a tutto la società emittente in cambio di una commissione.
Ormai questi prodotti sono la norma per tantissimi portafogli di investimento, fondi pensionistici e via dicendo. Verrebbe quindi da pensare che siano privi di rischi, ma in verità non è così.
Innanzitutto, anche un Exchange Traded Fund può lasciare per strada parecchio valore. Dipende tutto dalla sua composizione: se ad esempio fosse molto spinto, composto solo da azioni di piccole realtà dall’alto potenziale, oppure settoriale (solo aziende che operano nell’energia solare, giusto per portare un caso), saremmo in una posizione piuttosto rischiosa. Il capitale potrebbe subire forti variazioni di valore, anche improvvise, sia verso l’alto (per nostra gioia), sia verso il basso.
Ma anche gli ETF più standard, come quelli sull’indice S&P 500, potrebbero non comportarsi bene e far subire delle perdite. Tuttavia, sappiamo che detenendoli per archi temporali lunghi (parliamo di decine di anni), finora non si è perso del denaro. Ma non è detto che la storia si ripeta.
Attenzione poi anche agli Exchange Traded Fund che danno tanto spazio a obbligazioni e titoli di Stato. In caso di insolvenze o default, anch’essi porterebbero a perdite più o meno importanti, con buona pace per gli investitori prudenti che li hanno acquistati.
Inoltre, questo è uno strumento proposto da un’emittente. Ci si espone quindi ai rischi della società stessa (che potrebbe avere problemi, fallire…), anche se qui entrano in gioco le normative a tutela dei risparmiatori, quantomeno quelli piccoli.
L’ETF non lascia poi controllo a chi lo acquista. Probabilmente l’idea dell’investitore è proprio questa, ma in generale sarebbe meglio essere più coinvolti. Non si tratta di un rischio, ma è comunque un punto da evidenziare.
Ma quindi gli Exchange Traded Fund sono da evitare? No, ma vanno inseriti in un portafoglio bilanciato e composto da vari asset, spalmati su settori differenti, costruito sulla base degli obiettivi e del profilo di rischio personale. Se fatto tutto come si deve, i rischi saranno controbilanciati da benefici superiori e da una sostenibilità durevole nel tempo.
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