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Russia: commercio del petrolio in crypto per evitare sanzioni
Di Davide Grammatica
La Russia starebbe utilizzando una quota sempre maggiore in crypto per commerciare petrolio con Cina e India per aggirare le sanzioni

Crypto, petrolio e sanzioni: la mossa della Russia
Secondo un recente report di Reuters, la Russia starebbe utilizzando una quota sempre maggiore di criptovalute per evadere le sanzioni occidentali. La dinamica riguarderebbe principalmente il commercio del petrolio con Cina e India, con Bitcoin che faciliterebbe la conversione di yuan e rupie in rubli.
Si utilizzerebbero però anche le steblecoin, nonostante Tether (come ogni altro emittente, del resto) abbia la possibilità di congelare i fondi su iniziativa degli enti legislatori.
Secondo le fonti di Reuters, gli scambi sarebbero nell’ordine delle decine di milioni di dollari al mese.
Tutto ciò è reso possibile direttamente dal governo russo, che lo scorso dicembre ha consentito l’utilizzo delle crypto per i pagamenti internazionali (proprio per contrastare le sanzioni). Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il commercio della Russia con Cina e India era stato severamente compromesso, e anche gli attori indiani e cinesi hanno esercitato estrema cautela per evitare ripercussioni con l’occidente.
Chainalysis, in passato, aveva già segnalato l’impegno della banca centrale russa per creare un’infrastruttura di scambio adatta a questo tipo di scambi, ma solo oggi si è venuti a sapere dell’entità dell’operazione. Il commercio petrolifero annuale russo, da solo, vale 192 miliardi di dollari.
Russia sempre più pro-crypto
A inizio marzo, l’alto funzionario russo Anton Gorelkin ha ribadito l’utilità delle crypto nel contesto delle sanzioni, che continuano a minare l’operatività commerciale nel paese con iniziative quali il blocco dell’exchange russo Garantex in Ue.
Le crypto non sono la sola soluzione per aggirare le sanzioni, ma è un dato di fatto che l’adozione in questo senso sia crescente. Anche in Venezuela (anch’esso sotto sanzioni statunitensi), per esempio, le crypto sono sempre più utilizzate per favorire le esportazioni di petrolio.
Come già raccontato, a inizio settimana la Russia ha anche avviato un’iniziativa sperimentale triennale per consentire a investitori qualificati di operare tramite crypto. In questo senso, è palese un processo di adozione in crescita nel paese, e in controtendenza rispetto al recente passato. Solo nel 2022, Vladimir Putin aveva vietato i pagamenti in criptovalute, mentre oggi si segnalano diverse aperture da parte delle istituzioni.
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