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SEC vs eToro: il trading crypto limitato a BTC, ETH e BCH
Di Davide Grammatica
Il cex eToro ha risolto le diatribe legali con la SEC con il pagamento di una penale a un limite al trading degli asset crypto
SEC vs eToro
La piattaforma di trading eToro è arrivata a un accordo con la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Usa in relazione a precedenti accuse di violazione delle leggi federali sui beni finanziari.
Così, come si può intendere dal comunicato ufficiale dell’agenzia, a eToro sarà ora concesso (dopo il pagamento di una penale da $1,5 milioni) di offrire ai clienti statunitensi il trading di asset digitali limitato ai soli Bitcoin, Ethereum e Bitcoin Cash.
Agli utenti saranno concessi 180 giorni per liberarsi dei propri asset crypto non più accettati, che prima di oggi ammontavano a ben 74 token. In altre parole, il 95% delle crypto presenti sulla piattaforma sono state “bandite”.
“I termini dell’accordo avranno un impatto minimo sulla nostra attività”, ha dichiarato, con toni rassicuranti, Yoni Assia, ceo di eToro. Al di fuori degli Stati Uniti, gli utenti di eToro continueranno ad avere accesso a oltre 100 crypto diverse”.
An update from eToro US regarding our settlement with the SEC:
“This settlement allows us to move forward and focus on providing innovative and relevant products across our diversified US business. US users can continue to trade and invest in stocks, ETFs, options, and three of…
— eToro US (@eToroUS) September 12, 2024
La SEC continua a colpire
L’azione della SEC contro eToro sembra essere della stessa natura di quella nei confronti di Robinhood, a cui era stato inviato un avviso di garanzia qualche mese fa. Per questo motivo, non sorprenderebbe vedere nei prossimi tempi un accordo anche con il secondo cex, che a differenza di altri exchange offre anche il trading di azioni.
Forse anche per questo, il percorso di regolamentazione intrapreso con l’agenzia è stato di diversa natura rispetto a quanto successo per Coinbase e Binance, che invece hanno avuto ben altri problemi.
“Ora abbiamo un quadro normativo chiaro per gli asset crypti nei nostri mercati nazionali UK ed Ue, e crediamo che vedremo qualcosa di simile negli Usa nel prossimo futuro”, ha concluso Assia.
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