Stablechain: i network delle stablecoin

Di Gabriele Brambilla

Stablecoin e stablechain sono le protagoniste indiscusse della diffusione a macchia d'olio delle crypto nel mondo tradizionale. A che punto siamo?

Stablechain: i network delle stablecoin

Introduzione al focus on

Le stablecoin sono uno degli asset crypto più desiderati e scambiati in assoluto, con tanti casi d’uso che coinvolgono il mondo tradizionale. Oggi, queste realtà si evolvono e danno vita a delle strutture proprie per soddisfare tutte le tipologie di utenza: le stablechain.

I nomi in gioco sono altisonanti e i progetti fanno trasparire grandi obiettivi e ambizioni. Da Circle a Tether, passando per Ethena e Stripe, diversi player chiave del mondo crypto e dei pagamenti sono all’opera per stabilire nuovi legami basati sulla blockchain. Il confine tra crypto e tradizionale è sempre più sottile e, in alcuni casi, non c’è praticamente più.

In questo approfondimento andremo a fare il punto sulle principali stablechain, dagli utilizzi che mirano a soddisfare alle caratteristiche proprie che le rendono differenti o similari.

Leggi di più: le basi delle stablecoin

Stablecoin sempre più al centro

Che le stablecoin siano un big deal già lo sapevamo.

Considerando solo quelle sul dollaro, che rappresentano pressoché tutta la market cap di questa categoria crypto, ci sono oltre 287 miliardi di capitali in liquidità (dati CoinGecko).

Prendiamo in considerazione USDT, USDC e DAI per capire quanto sia cresciuto il comparto. A inizio 2020, la capitalizzazione di queste stablecoin era rispettivamente di $4,3 miliardi, $522 milioni e $42 milioni. Oggi, le cifre dicono $168 miliardi, $71,6 miliardi e $12,6 miliardi (sommando le cap di DAI e di USDS). Una progressione spaventosa anche graficamente:

TOP stablecoin USD

Come possiamo notare, oggi esistono anche più stablecoin rispetto al passato. Quella che spicca maggiormente è senza dubbio USDe, parte integrante del progetto decentralizzato Ethena. Da sola, questa valuta raccoglie quasi 12,5 miliardi di dollari, 2,5 volte USDT, USDC e DAI messe assieme a gennaio 2020.

A questo punto potremmo chiederci “perché le stablecoin sono cresciute così tanto?”. Le motivazioni alla base sono parecchie, tra cui:

  • Crescita generale di tutta l’industria crypto, che ha attratto capitali maggiori per realtà quali DeFi, RWA, azioni tokenizzate, trading…
  • Domanda più alta per scambi e pagamenti sia tra privati che tra società. Proprio il B2B è un trend particolarmente interessante e da tenere monitorato.
  • Investimenti in criptovalute che richiedono anche la componente stable.
  • Riserve, un’altra tendenza del 2025.
  • Protezione. Il caso dell’Argentina è emblematico: alcune realtà, soprattutto startup, stanno pagando i dipendenti in stablecoin per aggirare il grave problema dell’inflazione.

A tutto ciò si aggiunge un contesto più aperto alle criptovalute, in cui gli Stati Uniti stanno diventando il motore che spinge il settore.

Riassumendo in poche parole: stiamo pur certi che le stable saranno ancora protagoniste in futuro.

Se ne hai bisogno, approfondisci qui che cos’è una blockchain.

Circle e Arc, stablechain USDC

Circle è una delle società più importanti per quanto riguarda le stablecoin, emittente di USD Coin, la seconda della categoria per capitalizzazione.

USDC è particolarmente apprezzata per trasparenza e compliance, aspetti su cui la società si è sempre concentrata e distinta.

Oggi Circle compie un ulteriore passo avanti dando vita ad Arc, una blockchain layer-1 costruita da zero, pensata per le applicazioni native sulle stablecoin. Il progetto è in corso di sviluppo, indipendente e con al centro proprio USDC.

La celebre stable sarà infatti il gas token del network. Il vantaggio principale risiede nella stabilità del prezzo, che rende le gas fee più prevedibili. Inoltre, Circle si aspetta che questa caratteristica soffierà verso l’alto la domanda per USDC.

A livello tecnico, la chain avrà un consenso basato su Malachite, che dovrebbe spingere le performance verso l’alto. L’idea è offrire delle finalizzazioni istantanee (o quasi), ideali per i casi d’uso messi nel mirino, tra cui:

  • Pagamenti transfrontalieri innovativi, che coniugano rapidità, commissioni ridotte e stabilità del valore.
  • Protocolli di lending basati interamente sulle stablecoin, in un ecosistema performante e sicuro.
  • Un nuovo FX: con Arc si potranno creare dei mercati di perpetual esclusivi sulle stablecoin, rivoluzionando il Forex.
  • Settlement e collaterale tokenizzato.

Arc sarà EVM compatibile, caratteristica che avvicinerà più sviluppatori. Infatti, gli addetti ai lavori potranno continuare a impiegare i tool e i framework che preferiscono, senza dover imparare da zero come utilizzare nuovi strumenti. Una scelta piuttosto intelligente.

Il limite di Arc sta nel fatto di essere eccessivamente USDC-centrica. Circle sta creando un ecosistema chiuso, una sorta di “Apple delle blockchain”. O almeno questo è quanto traspare dalle informazioni a nostra disposizione.

Siamo certi che la struttura avrà un certo successo, ma resterà comunque un grande problema: trovare un terreno comune che faccia incontrare le varie realtà dell’industria, rendendo più semplice anche la connessione con il settore tradizionale. In questo senso, Google Cloud Universal Ledger fa ben sperare, ma resterà un prodotto riservato ai big della finanza (banche, istituzioni…).

Arc è in fase di private testnet, che diverrà pubblica in autunno. Il rilascio della mainnet beta è previsto per il 2026, senza una data precisa.

Approfondimento su Arc by Circle

Circle e Arc, stablechain USDC

Tether e Bitfinex danno vita a Stable

Stable è un progetto portato avanti da Tether e Bitfinex con la complicità di altri big, tra cui Franklin Templeton. Si tratta di un’infrastruttura blockchain stablecoin-centrica caratterizzata da fee prevedibili, tempi di settlement rapidi e ottima esperienza d’uso.

USDT è l’elemento su cui tutto girerà attorno. Tether vuole ridefinire il modo in cui si spostano, creano e integrano le stablecoin nel sistema finanziario globale.

La centralità di USDT risiede in due fattori fondamentali:

  1. La coin sarà il metodo per pagare le gas fee.
  2. Più importante, i movimenti di USDT saranno gas-free, così da favorire ulteriormente la circolazione.

In ogni caso, le commissioni saranno decisamente contenute (si parla di frazioni del centesimo di dollaro), con transazioni rapidissime (nell’ordine dei secondi). Queste peculiarità strizzano l’occhio ai micropagamenti e pagamenti quotidiani, ma anche alle operazioni che coinvolgono capitali decisamente più consistenti.

La blockchain Stable è progettata per gestire migliaia di transazioni al secondo. Questo aspetto è fondamentale dato quello che abbiamo detto: i picchi di utilizzo potrebbero essere la normalità e serve una struttura capace di gestirli senza andare in affanno.

Un altro punto a favore sta nella possibilità di spostare USDT tra vari ecosistemi blockchain grazie a USDT0 e LayerZero. Sarà quindi facile fare bridging e Stable non resterà chiusa nel suo guscio.

A completare l’opera un’elevata attenzione sulla sicurezza, unita a un ambiente EVM compatibile e un wallet intuitivo, che integrerà carte di credito e debito.

Insomma, sembra proprio che Tether abbia centrato l’obiettivo, mettendo d’accordo sviluppatori, società e utenti.

La stablechain Stable sarà rilasciata in diverse fasi. Al momento ci troviamo nella fase 1, che prevede il via dell’infrastruttura di base e dell’integrazione di USDT come gas token. Più avanti nel 2025 si avvierà la fase 2, anticipatoria del rilascio dei tool essenziali per gli sviluppatori, pianificato per il 2026. In ogni caso, la mainnet dovrebbe arrivare entro la fine di quest’anno.

Una nota: non facciamo confusione tra Stable e Plasma.

Seppur ci sia sempre di mezzo USDT, quest’ultima è una sidechain di bitcoin. Anche Plasma permette di spostare USDT senza costi, mentre le altre operazioni implicano un pagamento di gas fee (in USDT o BTC). EVM compatibile, rapida e performante, sta avendo particolare successo.

Anche se ci sono delle similarità, essendo due strutture tecnicamente molto diverse, Plasma e Stable differiscono alla radice ma si sostengono e completano a vicenda.

Più info sul sito ufficiale di Stable

"Stable e Plasma dirottano ulteriore liquidità verso USDT"

Stripe, Paradigm e lo sviluppo di Tempo

Stripe è una società fondata a Dublino nel 2011, con sede principale a San Francisco. Molto conosciuta (probabilmente ne avrai sentito parlare), essa dispone di un’infrastruttura che consente di inviare e ricevere pagamenti via internet, sia per i privati che per le imprese.

Paradigm è una società venture crypto che finanzia protocolli e startup del settore nelle fasi embrionali e di lancio.

Queste due realtà hanno unito le forze per dar vita a Tempo, una nuova blockchain pensata per collocare strategicamente Stripe nel comparto crypto, espandendo il raggio di azione.

L’arrivo del GENIUS Act ha dato il via a molti cantieri in questo senso. Stripe ne ha approfittato iniziando questo progetto, che resta avvolto dal mistero.

La società sta anche acquisendo delle realtà già esistenti in ambito crypto. A ottobre 2024 avvenne l’acquisto di Bridge, una piattaforma di stablecoin (non un caso). Si è poi aggiunto il wallet Privy, così da disporre di uno strumento Web3 adeguato.

Torniamo però a Tempo, anch’essa una blockchain layer-1 costruita da zero.

L’idea principale di Stripe è stabilire la presenza nel mondo blockchain per poterne sfruttare le caratteristiche. Obiettivo: migliorare le performance della struttura già esistente, nonché la compatibilità tra soluzioni e piattaforme.

In questo senso, sappiamo che Tempo sarà compatibile con i tool di Ethereum. Essendoci Solidity dietro le quinte, gli sviluppatori si troveranno in un ambiente già noto e non avranno particolari difficoltà a seguire nuovi progetti.

Immaginare il risultato finale è piuttosto esaltante. Se Stripe dovesse riuscire nell’impresa, arriverà un network efficiente per effettuare pagamenti su internet, probabilmente sia mediante fiat che con le crypto. Il tutto offerto da una delle società più autorevoli e integrate.

Tuttavia, dobbiamo fare i conti con un grande problema: l’ignoranza. Ignoranza nel senso che nella pratica sappiamo ben poco su Tempo, in quanto Stripe sta tenendo le cose ben nascoste. Dobbiamo rammentare che non c’è stato un annuncio ufficiale e strutturato a riguardo, perciò molte voci che circolano in rete sono frutto di speculazioni e deduzioni. Attendiamo informazioni più concrete per aggiornarci.

Approfondimento: articolo di Fortune su Tempo

"Stripe cerca di espandersi nel mondo blockchain grazie a Tempo"

Ethena e Anchorage Digital

Ethena è una delle realtà più in forma in assoluto. USDe e USDtb stanno spopolando e richiamando capitali su capitali. Il team però non si rilassa e sviluppa nuove idee per restare al passo e affermarsi sempre più nel competitivo settore delle stablecoin.

In questo senso, fa parlare la partnership annunciata a fine luglio con Anchorage Digital, la prima e unica banca crypto riconosciuta a livello federale negli Stati Uniti.

L’arrivo del GENIUS Act è certamente positivo, ma pone nuove sfide. Trattandosi di una legge che mira a regolamentare anche l’emissione e le caratteristiche delle criptovalute stabili, bisogna muoversi da subito per farsi trovare pronti.

La collaborazione con Ethena Labs avrà come risultato la prima piattaforma di emissione stablecoin di Anchorage Digital. In questo modo, la banca potrà lanciare e distribuire dollari digitali completamente regolamentati. Sicurezza e compliance al centro, senza però tarpare le ali all’industria crypto: esattamente ciò che speravamo potesse accadere.

Si tratta dell’inizio: una piattaforma di questo tipo aprirà le porte ad altri prodotti pensati per gli investitori istituzionali, innovando il sistema finanziario americano senza uscire dai limiti della legalità.

In questo progetto, la stablecoin USDtb passerà da offshore a essere emessa direttamente negli States da Anchorage Digital Bank. Le prospettive si fanno quindi interessanti non solo per questa banca, ma pure per l’intero progetto Ethena.

Il panorama stablecoin e stablechain non si limita ai nomi appena menzionati. I progetti si stanno infatti moltiplicando e dovremo stare molto attenti per non perderci le tante novità che arriveranno. Non temere: come sempre saremo qui per raccontarle!


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