SundaeSwap e CardStarter: una telenovela sulle "frequenze" Cardano
Di Gabriele Brambilla
Mancanza di comunicazione, accuse e promesse non mantenute: il battibecco sulle ricompense agli investitori tra SundaeSwap e CardStarter ricorda le migliori telenovelas
I progetti SundaeSwap e CardStarter
In questi giorni si sta svolgendo un litigio sui social tra due realtà DeFi di Cardano: SundaeSwap e CardStarter.
SundaeSwap è la prima piattaforma di finanza decentralizzata della blockchain ideata da Charles Hoskinson.
Andato online meno di una settimana fa, il portale ha già raccolto diverse lamentele dovute a transazioni non compiute e altre problematiche tecniche.
Tutto abbastanza normale e prevedibile: SundaeSwap è ancora in versione beta e gli sviluppatori necessitano di tempo per poter limare tutte le imperfezioni.
CardStarter nasce invece con l’idea di essere un exchange decentralizzato su blockchain Cardano.
Il progetto fu annunciato nella primavera del 2021.
Il team cercò da subito di raccogliere fondi tramite questa proposta: gli investitori avrebbero versato liquidità su Uniswap, ottenendo in cambio dei token nativi CSWAP.
Entro pochi mesi vi fu una fusione proprio con SundaeSwap. Nello specifico, CardStarter non avrebbe più messo online il proprio DEX e si sarebbe limitato a fornire la propria liquidità a SundaeSwap.
Furono promessi enormi benefici per gli investitori e holder di CSWAP, confermati più volte dai canali social dei progetti nonché da una diretta YouTube.
Il litigio: SundaeSwap vs CardStarter
Negli ultimi giorni si è acceso un battibecco tra i team dei progetti su chain Cardano, arrivando a diventare una sorta di telenovela dall’aspetto quasi grottesco.
Tutto è nato dall’elargizione dei “fantastici” benefici promessi agli investitori, ovviamente non tradotti in realtà.
L’arrivo di SundaeSwap ha semplicemente portato all’opportunità di convertire i CSWAP in CARDS, il token di CardStarter disponibile sul neonato protocollo DeFi.
Gli early investor e holder di CSWAP non l’hanno presa bene: il rapporto di cambio (400:1) non andrebbe a premiare adeguatamente il rischio assunto diversi mesi fa.
Qui è iniziata la scenetta tra i due progetti: i social sono diventati il palcoscenico in cui attaccarsi reciprocamente per quanto accaduto.
Prima SundaeSwap con una serie di tweet atti a scaricare ogni responsabilità:
La risposta di CardStarter non si è fatta attendere:
Di fatto, sembra che nessuno dei due attori si prenda la responsabilità sulla mancata elargizione delle super-ricompense promesse agli investitori.
Pare proprio che non ci sia un accordo, è una situazione abbastanza assurda.
Comunque, ciò che fa “ridere” è la mancanza di una comunicazione corretta e matura, come ci si aspetterebbe da realtà che dovrebbero custodire e far girare milioni di dollari ogni giorno. Il battibecco sui social, sotto gli occhi di tutti, denota assenza di serietà.
La community sta tuttora partecipando attivamente alla discussione che sembra tutto fuorché finita.
Anche Charles Hoskinson è intervenuto nella giornata di ieri in una diretta video su YouTube, invitando caldamente i team di SundaeSwap e CardStarter a risolvere i problemi alla svelta e in privato:
“Please, people, get your shit together. Both sides come together, agree to arbitration, talk to each other, and figure out whatever the hell you agree to get done. And if you can’t somehow survive the arbitration process, the courts are always available to you.”
Come andrà a finire?
Al momento non possiamo saperlo. Quel che è certo è il fatto che, almeno per ora, gli investitori siano quelli che pagano mancanza di organizzazione e comunicazione altrui.
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