Terra 2.0 fa i suoi primi passi (e inciampa)
Di Davide Grammatica
È nata ufficialmente Terra 2.0, nata dalle ceneri della blockchain ora ribattezzata Terra Classic. Dopo l’implosione di UST, tocca al nuovo LUNA provare a far rinascere l’ecosistema
Un nuovo inizio
Nel fine settimana appena trascorso Terra 2.0 ha mosso i suoi primi passi. È stato effettuato l’airdrop del nuovo token LUNA, ed è stata lanciata a tutti gli effetti la nuova blockchain principale (anche detta Phoenix-1), che ora mira a far rinascere tutto quell’ecosistema (del valore di 40 miliardi di dollari) che era crollato al momento dell’implosione di TerraUSD (UST).
È il risultato della decisione di Terraform Labs, la società di sviluppo alle spalle di Terra, e del ceo Do Kwon, dopo che la proposta è stata approvata dalla community nel giro di pochi giorni. Insieme a ciò, la blockchain originale è stata ribattezzata “Terra Classic”, mentre i token corrispettivi LUNC (Luna Classic), con il proposito di posizionare Terra 2.0 in primo piano rispetto alla versione precedente.
A differenza del suo predecessore, tuttavia, la nuova blockchain Terra si sviluppa senza una stablecoin algoritmica, ed è accompagnata solo dal token LUNA, con una total supply fissata a un miliardo. Di questa, il 70% è stata destinata proprio agli stakeholder di Terra Classic, tramite airdrop e in proporzione all’asset di cui si era in possesso prima della perdita del peg da parte di TerraUSD.
Il primo blocco della rete è stato convalidato alle ore 8:00 italiane del 28 maggio, e ora si potrà rivendicare il proprio airdrop tramite Terra Station. Successivamente, e gradualmente, tramite vari exchange centralizzati, con Binance che aprirà le danze il 31 maggio.
Più nello specifico, ci sarà un vesting che vede soltanto un primo 30% dell’allocazione disponibile fin da subito, con il resto che è stato dedicato ad assicurare la sicurezza della rete tramite i validatori (funzione da assolvere per almeno due anni). Il rimanente 30% della torta è invece controllato direttamente dalla governance di Terra, per finanziare le attività di sviluppo.
Il primo impatto
Il piano di ripresa, però, non sembra essere partito col piede giusto. Poche ore dopo il suo lancio, infatti, il nuovo LUNA ha già subito una significativa correzione del prezzo, registrando una perdita di circa il 70% dal suo valore iniziale.
Aiuterà in questo senso, probabilmente, l’impegno annunciato dagli exchange e altre piattaforme per far tornare in vita i progetti di Terra e provare a invertire il trend. Ma ad ora, il sentimento nei confronti del nuovo progetto non sembra essere dei migliori.
Senza dimenticarsi che, sotto un altro punto di vista, rimane aperta la questione che vede al centro Do Kwon, accusato di frode su Mirror Protocol, e in generale considerato tra i principali responsabili del crollo di tutto il mondo Terra.
Ciò che è certo, è che il livello di attenzione intorno a questo nuovo capitolo crypto è alle stelle, con gli indici di popolarità di LUNA ai massimi (sul web), e gli investitori decisamente divisi sul tipo di approccio da adottare nei confronti della nuova criptovaluta.