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Pattern Grafici, quali sono i più frequenti e come riconoscerli

Di Matteo Bertonazzi

Il principale compito dell'analista tecnico è quello di individuare figure ripetitive che possano aiutarlo nel comprendere l'evoluzione della forza di tori ed orsi

Pattern Grafici, quali sono i più frequenti e come riconoscerli

Categorizzazione Pattern

Individuare Pattern all’interno del grafico di un asset, significa individuare modelli di comportamento ripetuti del prezzo.

Tramite questo procedimento è possibile delineare con maggiore precisione il risultato delle forze del mercato, spesso i pattern, si traducono in fasi di contrazione del prezzo e spietate lotte tra tori ed orsi.

Classificare i pattern e le loro potenziali evoluzioni è il compito principale dell’analisi tecnica, vediamo perciò quali sono i più usati e come poterli distinguere all’interno dei movimenti del mercato.

I pattern sono molto diversi tra loro, ne esistono di tante tipologie e oggi andremo ad analizzare principalmente due macro-categorie:

Seguire l’andamento del prezzo e prevedere la creazione di determinati modelli, è un abilità simile alla caccia: bisogna essere in grado di individuare le tracce lasciate dalle forze del mercato e seguire l’animale ferito fino a che una buona visuale, ci dia la possibilità di eseguire un colpo preciso.

L’inversione di un trend non è quasi mai un’operazione facile e indolore, il prevalere di una forza richiede il soccombere dell’altra e, siatene certi, sia orsi che tori vendono cara la pelle

Vediamo quindi quali caratteristiche ci suggeriscono che potremmo essere prossimi ad una situazione di inversione

Inversione

Per poter parlare di figura grafica di inversione è necessaria la presenza di alcuni elementi:

  • Un Trend ben definito, il quale potrebbe avere caratteristiche di iperestensione o meno, dipende da diversi fattori collegati anche alla tipologia di asset.
  • La dimensione e l’estensione temporale della figura.
  • A differenza delle formazioni di continuazione, generalmente piccole, le formazioni di inversione sono grandi ed estese nel tempo, come regola generale, tanto più estese sono le formazioni tanto più forti saranno le implicazioni operative.

Vi è inoltre da considerare la diversa volatilità e velocità tra le inversioni rialziste e quelle ribassiste, generalmente la formazione dei tops è molto più veloce e volatile dei bottoms.

Non esistono solo figure di inversione, ma anche figure di contrazione più rapide, che servono a spezzare l’impulsività del movimento, prima della sua continuazione, sono chiamati pattern di continuazione.

Continuazione

Le figure di continuazione sono caratterizzate da rallentamento del trend in corso, solitamente dopo un’impulsività notevole e difficilmente sostenibile.

Caratterizzate dalla necessità di coloro che stanno controllando il trend di respirare e dare la possibilità al mercato di contrattare da entrambe le parti, di solito non concedono troppo tempo alla parte avversa prima di interrompere la fase di contrazione.

“Un esercito che si è spinto in avanti troppo rapidamente, che è penetrato lontano nel territorio nemico, deve fermarsi alla fine, ritirarsi un po’ verso una posizione più facile da difendere e scavare, proporre i rimpiazzi e stabilire una base forte da cui più tardi sferrare un nuovo attacco”.
(Edwards & Magee)

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, se quella che pensavamo essere una figura di continuazione, non reagisce in maniera impulsiva ma si protrae nell’incertezza, il dubbio che in realtà si tratti di una figura d’inversione dovrebbe farsi sentire, infatti i pattern di continuazione hanno tendenzialmente una durata ridotta.

Avendo definito le categorie principali in cui si dividono i pattern grafici andiamo ora a vederne le principali conformazioni.

Continuazione

Triangoli

I triangoli sono formazioni di congestione del trend, caratteristici di questa figura sono i minimi e i massimi che convergono verso lo stesso punto, formando la nostra figura triangolare.

La battaglia tra compratori e venditori non è regolare e può assumere forme diverse a seconda della situazione e delle forze in gioco.

Non vi è dubbio che prima o poi la rottura del triangolo avverrà, tuttavia i triangoli sono sia formazioni di inversione sia formazioni di continuazione, perciò è consigliato aspettare che il prezzo esca dalla figura prima di identificarlo in una o l’altra categoria

Un requisito fondamentale per valutare i triangoli, abbiamo detto, è il punto di rottura della figura che, per essere affidabile, deve necessariamente avvenire tra la metà e i tre quarti del suo sviluppo. La direzionalità della rottura, se accompagnata da volumi sostenuti, aiuta a prevedere il movimento successivo

Spesso accade che una volta eseguita la rottura direzionale, il mercato torni lentamente a testare il livello di break, prendendo così lo “slancio” per la prosecuzione del movimento, ed è qui che si dovrebbe aspettare il mercato, per sfruttare a nostro vantaggio la statistica dei triangoli.

Se invece il movimento di retest avviene con volumi sostenuti, magari a seguito di una rottura debole avvenuta con bassi volumi, il segnale diventa pericolosamente simile ad un falso breakout.

Triangoli

Double Top/Bottom

Come il nome lascia bene intendere, il doppio massimo è un pattern che presenta due picchi posti approssimativamente allo stesso livello.

Per quanto concerne l’evoluzione dei prezzi che portano a questa conformazione, siamo il più delle volte in presenza di una fase finale, esasperata, di un trend rialzista (considerazioni analoghe, anche se ribaltate, vanno fatte per il doppio minimo).

Il rialzo successivo (B) fallisce nel ripristinare l’uptrend iniziale, poichè, come abbiamo appena detto, si ferma nei dintorni del primo massimo, peraltro con bassi volumi.

La reazione che si sviluppa, porta i prezzi ad una seconda ricaduta, questa volta più decisa, che spinge i prezzi oltre il minimo relativo, precedentemente formatosi.

Il doppio minimo ha una logica ed una conformazione del tutto simile a quella del doppio massimo, si differenzia esclusivamente per il fatto che: il rally che porta all’allontanamento dei prezzi dal secondo picco, deve essere accompagnato da robusti volumi, presenti al momento della rottura.

Il mercato è pieno di potenziali doppi massimi e doppi minimi, ma sono pochi quelli interessanti operativamente e quando si verificano agiscono da affidabili indicatori di inversione di tendenza.

Attenzione ad operare con lo stop loss stretto appena rotta la figura perché questi pattern sono spesso soggetti a manipolazioni e stop hunt essendo molto noti nel mondo dell’analisi tecnica.

relief

Double Top/Bottom

Bandiere

La formazione di una bandiera, inizia con una reazione contraria al trend di provenienza, classificabile come una fisiologica pausa di consolidamento dopo un prolungato trend.

I prezzi reagiscono recuperando buona parte del movimento ma falliscono la creazione di un nuovo massimo, riprendono una direzione contraria al movimento principale delineando una sorta di canale, una specie di rettangolo inclinato nella direzione contraria a quella principale.

I movimenti prolungati ed esasperati in una sola direzione non fanno altro che far aumentare la volatilità, ed una volatilità elevata non consente ai prezzi di proseguire nella stessa direzione.

Diviene necessario un movimento laterale o di direzione contraria, capace di smaltire gli eccessi di volatilità permettendo così al mercato di ripartire. È per questo che raramente si assiste a formazioni a V, in cui ad un rialzo segue prontamente un ribasso, o viceversa.

Bandiere

Rising Wedge

Il Rising wedge (inverso del Falling wedge) è un bearish pattern appartenente alla famiglia dei triangoli.

Come questi ultimi, infatti, il rising wedge mantiene le stesse caratteristiche tecniche sia in termini di volumi (che decrescono man mano ci si avvicina alla cuspide, per poi esplodere nel momento della rottura) sia di durata (maggiore è la durata di formazione del pattern, maggiore sarà la violenza e l’estensione della reazione).

Il pattern è composto da due trendline positivamente inclinate (due trendline rialziste) che convergono verso un apice superiore, a differenza dei triangoli più convenzionali formati da una trendline ribassista e una rialzista.

Il rising wedge nella sua conformazione ideale (e maggiormente performante), si presenta all’apice di un trend rialzista, in questo caso segnerà una inversione di trend.

Il pattern è più difficile da riconoscere in quanto non viola le caratteristiche di un trend rialzista, cioè il susseguirsi di massimi e minimi crescenti.

Bisognerà pertanto porre attenzione al fatto che il susseguirsi dei massimi presenta un’inclinazione positiva, ma inferiore all’inclinazione positiva del susseguirsi dei minimi.

Rising Wedge

Falling Wedge

Il Falling Wedge è un pattern rialzista che è possibile inserire nella famiglia dei triangoli.

Come questi ultimi, infatti, il falling wedge mantiene le stesse caratteristiche tecniche sia in termini di volumi (che decrescono man mano che ci si avvicina alla cuspide, per poi esplodere nel momento della rottura) sia di durata (maggiore è la durata di formazione del pattern, maggiore sarà la violenza e l’estensione della reazione).

Il pattern è composto da due trendline negativamente inclinate (due trendline ribassiste) che convergono verso un cuneo inferiore.

Il falling wedge nella sua conformazione ideale (e maggiormente performante), si presenta al termine di un trend ribassista, in questo caso segnerà un’inversione di trend.

Il pattern è più difficile da riconoscere in quanto non viola le caratteristiche di un trend ribassista, cioè la presenza di minimi e massimi decrescenti.

Bisognerà pertanto porre attenzione al fatto che il susseguirsi dei minimi presenti un’inclinazione negativa, ma inferiore all’inclinazione negativa del susseguirsi dei massimi.

Una volta delineata graficamente la formazione non resta altro che attendere la rottura, che dovrà avere volumi elevati, chiusure sui massimi e volatilità maggiore della precedente per rientrare nella tipologia di “rottura ideale“.

"Wedge in inglese significa cuneo mentre falling è l'opposto di rising, significa "caduta"

Falling Wedge

Testa e Spalle

Il Testa Spalle è una figura articolata di inversione, come possiamo notare nell’immagine sottostante.

Nel corso di un regolare uptrend (AB) avviene un esaurimento di forza rialzista, che si traduce nella creazione di un minimo più basso di A (supporto strutturale); questo è solo un primo segnale della possibile creazione di un testa e spalle pattern.

Il secondo indizio, che ci suggerisce la creazione di un testa a spalle (formazione di top), è la creazione di un massimo decrescente rispetto a B; questo è spesso sintomo di inversione del trend, in quanto viene interrotta la successione di HH e HL.

L’indizio finale che ci permette di individuare questa particolare figura grafica, è la rottura della c.d. linea del collo (Neckline): tramite questo movimento spesso impulsivo e sostenuto da forti volumi, il pattern viene confermato andando a segnare in successione dei LH e LL, caratteristici di trend ribassista.

Come posizionarsi rispetto a questo pattern? Spesso una volta rotta la Neckline, come abbiamo visto anche nelle figure triangolari il mercato tende a ritestare la zona di rottura per procurarsi lo slancio sufficiente alla prosecuzione.

Le considerazioni appena fatte sono sostanzialmente applicabili anche al testa e spalle di bottom, ovvero a quella figura caratteristica delle inversioni al rialzo.

Particolare caratteristica della Neckline, in un testa e spalle bottom, è di essere inclinata verso l’alto, ovvero nella stessa direzione del trend che preannuncia. Per il resto, valgono le stesse considerazioni fatte per il testa e spalle di natura ribassista.

Testa e Spalle

Conclusioni

Utilizzare i pattern grafici come supporto alle proprie analisi, permette di avere una visione chiara e ordinata delle forze in gioco nel mercato.

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Nell’articolo successivo ci concentreremo invece sulle principali formazioni di CandleStick Pattern, ossia quegli indizi lasciati dai partecipanti al mercato all’interno delle singole candele.

Conoscevate queste formazioni grafiche? Le utilizzate all’interno del vostro piano di Trading? Quale delle figure oggi trattate utilizzate di più? Quale ha nel vostro piano un winrate più alto?

Fatecelo sapere tramite i nostri canali social e non perdetevi i prossimi articoli, legati al mondo del trading, per avere una visione ancora più approfondita del mestiere più competitivo al mondo.


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