Traditi per 30 denari: Le Più Grandi Truffe nella Storia Crypto
Di Daniele Corno
Dal bacio di Giuda ai rug pull moderni: ecco truffe e tradimenti più famosi nella storia delle crypto. Fidarsi è bene, o forse no...

Per 30 denari, ai tempi della blockchain
Pasqua è tempo di rinascita, di resurrezione… e di ricordare i più grandi tradimenti nella storia.
Il mondo crypto è pieno di “apostoli” caduti, leader poi divenuti truffatori, lasciando gli indirizzi degli utenti con soli 30 denari, per giunta dal valore prossimo allo zero.
Truffe spesso condannate e spesso no, che ledono la fiducia degli utenti e degli investitori.
In questo articolo ripercorriamo alcune dei più grandi “tradimenti” della storia crypto, tra falsi messia, promesse svanite e capitali erosi.
Eventi che hanno lasciato il segno, insieme ad insegnamenti fondamentali, necessari per non ripercorrere gli (e/o)rrori del passato.
Indice
Do Kwon e Terra: un esperimento fallito o una frode?
Il termine “Truffa” nel caso Terra-Luna può essere eccessivo in quella che, a conti fatti, si è rivelata una teoria dei giochi completamente distrutta.
Sono bastati infatti pochi giorni nel maggio del 2022, per passare da uno dei più grandi ecosistemi blockchain ad un terreno di guerra, dove i “morti” sono stati i portafogli degli utenti.
Un loop devastante che, tra il crollo di LUNA e il depeg di UST, ha visto danni per oltre $40 miliardi di dollari.
Un meccanismo di stabilizzazione del peg di UST che, sotto pressione, ha subito una rottura definitiva. Un evento che ha infranto i sogni di chi, con il pensiero di rimanere in “stablecoin“, si era seduto su rendimenti annuali a doppia cifra percentuale, quando, ciò che è rimasto, è stato un crollo a doppia cifra percentuale sui propri asset.
Do Kwon, da eroe del settore a principale indiziato in attesa di processo. Resta infatti il ricordo del tweet che ha segnato l’inizio della fine: “Deploying more capital – steady lads“.
Deploying more capital – steady lads
— Do Kwon 🌕 (@stablekwon) May 9, 2022
Se sei stato vittima del crollo di Luna, UST o di asset correlati, puoi consultare la nostra guida per provare ad ottenere un rimborso di parte dei fondi persi.
OneCoin: la “cripto” che non esisteva
Un Whitepaper generico per ciò che fu presentato come “Il nuovo Bitcoin“.
Una moneta “rivoluzionaria” capace di generare rendimenti stratosferici grazie ad una “Blockchain privata“. Talmente privata, da non esistere nemmeno.
Dalla testa di Ruja Ignatova o “Crypto Queen“, OneCoin tra il 2014 e il 2017 ha raccolto oltre $4 miliardi di dollari da oltre 3 milioni di investitori.
Crescita guidata da enormi eventi fisici, con schemi di multi-level marketing e rendimenti enormi, capaci di far invidia a Jim Simons e farlo passare per un ragazzino alle prime armi.
Poteva finire diversamente? Ovviamente no! Nel 2017 infatti, l’ormai famosa piattaforma chiuse battenti, lasciando dietro a se, nient’altro che un cerino in mano per gli investitori truffati.
Ruja Ignatova è passata da “Crypto Queen” a Queen dei latitanti nella lista dei 10 criminali più ricercati dall’FBI, con una taglia da $5 milioni sulla testa.
FTX e SBF: il re degli exchange… con le mani in cassa
Golden boy delle crypto. Capelli arruffati, look da nerd disinteressato, retorica filantropica.
Sam Bankman-Fried, meglio noto come SBF, passato in poco tempo da uno dei tanti, a Leader dell’intero settore crypto, grazie all’enorme crescita del suo gioiello FTX.
La costruzione di un impero da miliardi di dollari, dalla competizione nel trading contro il colosso Binance, a sponsorizzazioni multimilionarie, fino ai salvataggi di aziende in difficoltà.
Come se le difficoltà per FTX, non esistessero. Nel novembre 2022 infatti, la verità esplode: FTX usava i fondi dei clienti per coprire i buchi dell’hedge fund Alameda Research, gestito da Caroline Ellison, partner in affari.
Il risultato? Un buco da $8 miliardi di dollari e l’apice del Bear Market nel settore crypto.
Nel marzo 2024 arriva la condanna: 25 anni di carcere a SBF per frode, cospirazione e riciclaggio di denaro.
Tradimento? Di quelli con il sorriso sulle labbra e le mani in tasca. Le tue tasche, ovviamente.
BitConnect: il meme diventato tragedia
Hey hey heyyyy, what’s up Bitcoinneeeeect. Se non sai a cosa mi riferisco, credimi, non ti sei perso nulla.
Nel 2017 cercavi la gallina dalle uova d’oro? Eccola, era proprio li ad aspettarti.
Ti bastava comprare $BCC, bloccarlo sulla piattaforma Bitconnect per generare enormi rendimenti passivi generati da un magico “Bot di trading segreto“.
Così segreto che era a disposizione di tutti, pronto a trasformare i tuoi pochi risparmi in un tesoretto così grande che ad oggi, avresti potuto partecipare direttamente al fondo BUIDL di Blackrock, dal tier di ingresso minimo di $5 milioni. Facile no?
Lo sarebbe stato, se solo tutto ciò non fosse solo un gigantesco Ponzi Scheme, alimentato da nuovi ingressi. Il Bernie Madoff delle crypto potremmo definirlo, per l’impatto creato.
Il risultato? Il volto Carlos Matos diventa un meme globale e $BCC collassa così velocemente che, in confronto, il recente Crollo di OM sarebbe stato un buon investimento.
“100% garantito”, si, vero. Il fallimento lo era.
Fidarsi è bene... o forse no
In un settore così sperimentale, molte volte è meglio non fidarsi e verificare.
Alcuni truffatori si presentano in giacca e cravatta, altri urlano da un palco, altri ancora si nascondono dietro codici e whitepaper fuffa. Ma alla fine, il risultato è sempre lo stesso: fiducia tradita e portafogli svuotati.
In finanza, ed ancor peggio nel settore crypto, NON ESISTONO INVESTIMENTI 100% GARANTITI.
L’unico vero layer di sicurezza che puoi avere, non è nessun layer 1-2 o 3, ma è il layer di conoscenza.
Utilizza queste feste per rilassarti e per studiare, in modo che, anche i tuoi 30 denari, possano comunque essere custoditi in sicurezza e lontani dalle crypto truffe.
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