CeFi: cos'è e come funziona?
Di Luca Boiardi
Le piattaforme di finanza centralizzata, in gergo CeFi, sono delle società finanziarie che permettono il credito e il debito di asset digitali.

Cos'è la CeFi?
CeFi significa Centralized Finance, ovvero finanza centralizzata. Quando utilizziamo questo termine parlando di criptovalute, solitamente ci riferiamo a istituti finanziari che operano nel mondo degli asset digitali e permettono il credito e il debito attraverso di essi.
Queste piattaforme operano generalmente mediante il lending e borrowing; in esse la nostra posizione varierà tra lender e borrower (creditore e debitore) proprio in funzione di quale sarà la motivazione per cui le utilizziamo.
La società paga un interesse annuo a chi voglia depositare dei fondi nella sua piattaforma, in funzione della tipologia di asset. Tale liquidità viene poi destinata a chiunque desideri ottenere un prestito. Chiaramente, il profitto della piattaforma dipenderà dalla differenza tra quello che viene chiesto al debitore e quello che invece è dato al creditore.
Ricordiamoci che queste realtà utilizzano un sistema di debito a collaterale; ciò significa che per ottenere un prestito e diventare borrower (debitore), sarà importante depositare del credito prima di poter procedere al debito. Questo perché spesso il collaterale, ovvero il controvalore che garantisce il nostro debito, è dato proprio dalle criptovalute che andiamo a depositate nella piattaforma. In poche e semplici parole: le nostre crypto diventano la garanzia che ci fa ottenere il prestito richiesto.
Indice
Come funziona una piattaforma di CeFi
Prima di cominciare, un’importante nota per evitare confusione data la somiglianza degli acronimi: la CeFi è l’esatto opposto della finanza decentralizzata (DeFi) dove, come suggerisce il nome, è la decentralizzazione a farla da padrona. Non ci sono quindi società strutturate dietro i protocolli o, nel caso ci fossero, non detengono il potere decisionale assoluto.
Andiamo adesso a capire nello specifico come funziona questo categoria di piattaforme (la CeFi) e, soprattutto, come possiamo agire al suo interno.
Per fare un esempio chiaro: Marco può depositare su una di queste piattaforme CeFi BTC dal valore di 40000$, guadagnando un interesse del 4% annuo.
Quindi, alla fine del prossimo anno, se il prezzo di Bitcoin sarà rimasto invariato, Marco avrà guadagnato (40000$/100)*4= 1600$.
In questo primo esempio Marco utilizza la piattaforma di CeFi come un creditore, ovvero colui che immette liquidità nella piattaforma e ottiene in cambio una rendita passiva, sotto forma di un interesse annuo.
A questo punto, Marco potrà decidere se aprire un debito collateralizzato con la piattaforma. Ciò gli permetterebbe di ottenere un prestito, ma implicherebbe lo stop alla ricezione del 4% annuo sui bitcoin depositati. Questa regola non è valida per tutte le piattaforme, dipende da quale si utilizza; in alcuni casi, si continua a ricevere l’interesse anche se il capitale è impiegato come collaterale.
Tuttavia, se Marco volesse continuare a detenere i suoi bitcoin e, nel frattempo, avere soldi spendibili (esempio: stablecoin, valute fiat), potrebbe utilizzare il Loan della piattaforma per prendere un prestito del valore pari a una parte di quanto depositato come collaterale. Immaginiamo ad esempio che decida di prendere in prestito una somma pari al rapporto 1,5:1 del valore nominale di ciò che ha depositato: 40000:x = 1.5:1 –> x= 40000$/1.5 –> 26.666$
Marco sarà quindi un debitore verso la piattaforma e, per riscattare i BTC impiegati come collaterale, dovrà risarcire la stessa del debito emesso, addizionato dell”interesse che la piattaforma chiederà per aver offerto il servizio.
Qual è il risultato finale? Marco avrà continuato a holdare il suo bitcoin, senza però rinunciare alla liquidità necessaria per le proprie esigenze economiche e/o operative.
Il motivo per cui queste piattaforme offrono un rapporto credito/debito limitato è che il valore del collaterale alla base del prestito potrebbe variare. Infatti, se il prezzo di bitcoin durante il periodo fosse sceso sotto la soglia di sicurezza, la piattaforma avrebbe venduto il collaterale in automatico, liquidando il debito di Marco, così da rientrare in possesso del controvalore del debito. Questo fenomeno prende il nome di liquidazione.
Sarà compito dell’utente capire quando e quanto esporci, se aggiungere altro capitale o ridurre il debito tramite il suo risanamento.
Come utilizzare una piattaforma di CeFi
Per utilizzare una piattaforma di CeFi ci basterà accedere al sito ufficiale e creare un account.
Una volta fatto ciò dovremo inviare all’address che ci verrà fornito dalla piattaforma delle criptovalute. Possiamo farlo mediante il passaggio attraverso il network, o inviando valute FIAT attraverso un classico bonifico bancario. Ogni piattaforma ha i suoi metodi di deposito e prelievo, da conoscere prima di iniziare a utilizzarla.
Alcune piattaforme CeFi integrano anche un exchange interno, con il quale si possono eseguire conversioni sia crypto-fiat che crypto-crypto.
KYC delle applicazioni CeFi
Tutte le piattaforme di CeFi attuano il KYC, acronimo di Know Your Customer. In fase di registrazione dell’account è quindi necessario esporre i propri documenti, così da poter confermare l’identità che stiamo dichiarando.
Sarà quindi importante munirsi di carta d’identità o patente durante le fasi di creazione dell’account. Se utilizzi piattaforme affidabili non ci sarà nulla da temere; al contrario, potrebbero insorgere problematiche legate alla privacy. Nexo è un’ottima scelta per poter dormire sonni tranquilli, ma ricorda: la custodia non sarà nelle tue mani e quindi ci sarà sempre il rischio di controparte. Ne parliamo a breve.
Rischi delle piattaforme CeFi
Essendo di fatto aziende centralizzate e soluzioni custodial, le CeFi sono soggette ai rischi di controparte.
Tale rischio corrisponde al possibile fallimento e/o insolvenza dell’azienda proprietaria della piattaforma, caso in cui l’utente rimane unsecured creditor, ovvero finisce nell’elenco dei creditori senza alcuna garanzia di rivedere indietro il proprio capitale.
Tutto ciò comporta una componente di fiducia: conviene utilizzare soltanto le piattaforme che offrono un alto livello di trasparenza, consci comunque del fatto che il rischio zero non esiste mai, complice anche la regolamentazione del settore non ancora perfettamente definita.
Approfondisci: i rischi delle crypto (CeFi inclusa)