Introduzione
Le carte crypto sono uno dei migliori strumenti a disposizione per accumulare coin e token senza sforzo, recuperando parte delle spese sostenute; la Whitebit Card propone condizioni interessanti e che meritano di essere approfondite.
Dopo aver scoperto le caratteristiche di prodotti quali Bybit Card, Nexo Card e Crypto.com Card, eccoci a un’altra realtà che fa leva sul corposo cashback fino al 10%, pagato direttamente in bitcoin. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere prima di ordinarla.
Indice
Che cos'è Whitebit?
Whitebit è un exchange crypto europeo piuttosto grande, nato in Ucraina nel 2018, ma con sede principale in Lituania. Al momento è sponsor del Barcellona, celebre squadra spagnola di calcio.
Dotato di tutte le principali funzionalità che si trovano anche altrove, come su Binance o Bybit, possiede anche una regolare Proof of Reserve ed è allineato con lo stato dell’arte delle piattaforme di questo tipo.
Lato compliance, Whitebit è completamente in regola e figura nel registro OAM. Vi è quindi una sede italiana e tutte le disposizioni vigenti nel nostro Paese sono rispettate. In aggiunta, è in corso l’iter per l’ottenimento della licenza MiCA, come previsto dalle più recenti leggi europee.
La Whitebit Card è la carta crypto dell’exchange, che va a donare una ventata di aria fresca in un’area che di recente non offriva molte novità. Questa card si affianca quindi a nomi di grande calibro come la selezione di Crypto.com Card, la Bybit Card e la Wirex Card. Whitebit Card non comporta costi di richiesta e attivazione, né richiede di holdare dei token per usufruire dei vantaggi.
Esploriamo le funzionalità di questo interessante mezzo di pagamento partendo da come richiederlo.
Come richiedere la Whitebit Card
La procedura che ti permetterà di richiedere la Whitebit Card è molto semplice e rapida: in pochi minuti potrai già avere la versione virtuale operativa. Andiamo con ordine.
Come prima azione da compiere, è necessario creare un account Whitebit (clicca e approfitta del nostro bonus!) e completare la procedura KYC (obbligatoria per legge). L’approvazione può richiedere tempistiche variabili, ma nel corso della nostra prova è stata pressoché immediata.
Una volta operativi, dovremo scaricare l’app mobile Whitebit, unico “luogo” virtuale in cui è possibile procedere alla richiesta della carta.
Navigando nell’applicazione, clicchiamo sull’icona Nova Card. Troveremo immediatamente l’opzione per poterla richiedere: basterà seguire i pochi passaggi guidati per concludere la procedura.
Non c’è alcun obbligo di richiedere una versione fisica della card, ma se la volessimo, il costo è di 10€ una tantum. Considerando il bonus attuale di circa 25$, andremmo a recuperare immediatamente questa spesa e pure a guadagnarci, perciò valutiamo se ordinarla; nella nostra prova, ci è voluta circa una settimana tra spedizione e arrivo a casa.
A prescindere dalla scelta, potremo da subito utilizzare la carta virtuale, associandola a Google Pay o Apple Pay. Potremo quindi procedere agli acquisti online o fisici, sfruttando se necessario lo smartphone o lo smartwatch.
"Emissione semplice e rapida per la Whitebit Card"
Caricare fondi sulla carta
Caricare i fondi è altrettanto molto semplice: basta depositare valuta fiat (anche euro) o crypto sul wallet spot di Whitebit. Ciò che avremo disponibile qui, sarà anche spendibile con la carta.
Se volessimo spendere solo alcuni asset, non c’è problema: dall’app potremo ordinare le criptovalute in base alla priorità di spesa, fino a escludere quelle che vogliamo mantenere. Quindi, se ad esempio volessimo spendere prima USDC, poi BTC, ma non SOL e le altre, potremo tranquillamente personalizzare il tutto per rispettare queste condizioni.
I fondi sono depositabili e prelevabili in qualsiasi momento, senza limiti né esigenze di top up. Questa è una caratteristica non da poco, che ci permette di muoverci liberamente ed evitare complicazioni di sorta.
La nota dolente di Whitebit Card sta in alcuni limiti, come l’impossibilità di pagare in euro. Infatti, per adesso potremo spendere solo stablecoin (USDC) o alcune criptovalute. Quindi, facendo acquisti, ci sarà sempre una conversione da stablecoin/crypto a valuta fiat (perché alla fine l’esercente riceverà euro), con anche una piccola commissione (dai nostri calcoli intorno all’1% per BTC).
Optando per i pagamenti solo con USDC si evita di dar vita a fattispecie fiscalmente rilevanti: convertire da euro a stablecoin e viceversa non è infatti un evento tassabile. Però, spendendo altre coin avviene una conversione che comporta la tassazione. Questo è un punto debole, c’è poco da aggiungere.
Tuttavia, stando alle informazioni non ufficiali ricevute dal team, in tempi brevissimi dovrebbe essere integrata la possibilità di spendere direttamente euro, evitando conversioni, commissioni e mal di testa lato tasse crypto. Aggiorneremo l’articolo non appena sarà così, seguici su Telegram per non perderti gli update del caso.
Whitebit Card cashback bitcoin 10%
Vediamo come funziona il cashback (che è pagato in bitcoin o, volendo, in WBT). Le cose si fanno un po’ più complicate, anche se saranno semplificate con il passare del tempo.
Il cashback crypto della card Whitebit va a categorie; queste si basano sulla categorizzazione che Visa fa di default sui vari esercenti. Ad esempio, acquistando un videogame sul PlayStation Store, la transazione dovrebbe ricadere in Gaming.
Dall’applicazione mobile possiamo selezionare le categorie su cui ricevere il cashback. Possiamo sceglierne tre, come ad esempio Gaming, Subscriptions e Taxi. Gli acquisti effettuati al di fuori di queste categorie non hanno diritto al cashback, ma attenzione: basta cambiarle prima di effettuare le spese per non perderne neppure uno. Whitebit dichiara che potrebbero volerci fino a 24 ore per rendere effettivo il cambio di categoria; tuttavia, la nostra prova ha dimostrato che bastano pochi minuti.
Il cashback Whitebit è variabile e lo stabilisce l’exchange stesso. Possiamo quindi immaginarci che in periodi particolari (come nel Black Friday), certi cashback siano più alti del solito, mentre altri meno, a vantaggio di alcune categorie di spesa.
Alcuni cashback raggiungono il 5 e addirittura il 10%. Considerando che la carta non ha alcun costo, può comunque valerne la pena. Oltretutto, finché c’è il bonus Whitebit Card attuale si riesce a coprire anche il costo di spedizione della carta fisica (ammesso che la vogliamo) e ottenere un piccolo profitto.
Dall’applicazione è possibile visualizzare il cashback totale accumulato, lo storico delle spese e la loro categorizzazione. Il bonus arriva in circa 48 ore (almeno nella nostra prova), tempo piuttosto ridotto e positivo. Il limite massimo di cashback mensile è fissato a 25€, raddoppiato fino alla fine di marzo.
La suddivisione in categorie è un po’ una scocciatura, ma l’idea di breve periodo va verso la semplificazione. Da quello che è trapelato, il team vuole fare in modo che non si debba più effettuare una scelta sulle categorie, oltre ad aumentarne la quantità totale. Anche in questo caso, aggiorneremo non appena dovessero arrivare notizie: Whitebit Card è un progetto giovane e i cambiamenti sono all’ordine del giorno.
"Il cashback Whitebit varia in base alla tipologia di spesa "
Commissioni e spese Whitebit Card
Scopriamo commissioni e spese della Whitebit Card.
Non ci sono costi di richiesta, attivazione, inattività, cancellazione e mantenimento. Questa carta può restare tranquilla nelle nostre tasche in attesa di essere chiamata in causa, con la certezza che non ci costerà nulla.
Come dicevamo, la spedizione della card fisica comporta una spesa una tantum di 10€.
Il cambio del PIN costa 1 euro; tuttavia, quando si ordina la carta si sceglie quello che desideriamo, nota decisamente positiva.
Le fee di conversione ammontano a massimo l’1%, andando a erodere il cashback in misura variabile. Purtroppo, per alcune categorie vi è proprio l’assorbimento totale del bonus. Tuttavia, questa problematica sarà risolta a breve con la possibilità di spendere euro, che elimina le fee di conversione.
La richiesta di estratto conto all’ATM costa 1€.
Ogni prelievo comporta una spesa di 3€, difetto rispetto ad alcune competitor che propongono un certo numero di operazioni gratuite. All’estero la spesa è del 2,2% dell’importo; stessa percentuale da applicare anche alle transazioni fuori area euro.
Il cashback massimo è di 25 euro al mese, raddoppiato fino a fine marzo.
Infine, il limite di prelievo all’ATM è di 1000 euro al giorno; sulle transazioni troviamo invece 10.000€ al giorno e 25.000 euro al mese… piuttosto generosi!
Considerazioni finali
Concludiamo con un confronto con i principali competitor in circolazione.
La carta Whitebit si pone come diretta competitor di quella di Bybit, perché entrambe non hanno costi e non richiedono di detenere asset. Ma vediamo punto per punto qual è la situazione considerando anche le carte Crypto.com e quella di Nexo.
Lato cashback ottimo rispetto ai competitor, anche se le categorie possono essere tricky. Quando saranno rimossi i limiti, sarà tutto ancora più bello e funzionale.
Cashback massimo di 25€ al mese, in linea con la Crypto.com Ruby Red (che però richiede di depositare centinaia di euro in CRO).
La valuta del cashback è BTC (o WBT a richiesta). Per le carte di Crypto.com è CRO, per Bybit è USDT e per la Nexo Card è NEXO. Insomma, niente male.
La limitazione più grande è l’impossibilità di usare valuta fiat, che comporta le commissioni di conversione e, se non si sta attenti, la generazione di eventi tassabili. Tuttavia, cambierà tutto con il supporto alla spesa in euro.
Costo zero per la Whitebit Card, senza dover bloccare alcun asset. Grande punto di forza rispetto a Crypto dot com e Nexo.
Paga per quanto riguarda i prelievi gratuiti al bancomat, che nella Whitebit Card non ci sono.
Quanto ai limiti di acquisto, la carta di Whitebit si posiziona decisamente bene. Le commissioni internazionali sono invece superiori rispetto a quelle delle concorrenti.
Questa carta si colloca bene nella cassetta degli attrezzi degli investitori attenti. Ordinandola e utilizzandola in combo con altre carte crypto, si ha la possibilità di accantonare un buon malloppo senza costi, aumentando di qualcosina il proprio capitale in valute virtuali. Proprio qui sta la chiave: utilizzare il giusto strumento in base alla tipologia di acquisto.
