World Economic Forum: Bitcoin protagonista anche a Davos
Di Davide Grammatica
Si è parlato di Bitcoin anche a Davos, al World Economic Forum 2025: al centro il tema di BTC nuova riserva strategica “di stato"

Bitcoin al WEF 2025
Durante il World Economic Forum 2025, in corso in questi giorni a Davos (Svizzera), Bitcoin ha saputo ritagliarsi il suo spazio nelle discussioni, e diversi protagonisti del settore crypto hanno potuto affrontare le sfide dell’industria in questi mesi.
La variabile principale per analizzare lo stato dell’economia globale, di questi tempi, è rappresentata da Trump, e per forza di cose Bitcoin e le criptovalute diventano un tema fondamentale. Non solo per la recente euforia dei mercati generata dalla nuove memecoin “istituzionali” del presidente, ma anche per le prospettive di Bitcoin in quanto potenziale “riserva strategica di stato”.
“Questo sforzo è ancora vivo e vegeto”, ha dichiarato, nel merito, Brian Armstrong, ceo di Coinbase, rispondendo ai giornalisti di Cointelegraph. “Cynthia Lummis al Senato Usa sta davvero spingendo quell’idea”.
Sempre secondo Armstrong, ci sarebbe una proposta concreta al governo Usa di detenere BTC, e così sarebbe anche in altri paesi. Bitcoin, in questo senso, si andrebbe ad aggiungere ad altri asset strategici come l’oro o altre materie prime.
The World Economic Forum doesn’t talk about Bitcoin – so I made sure that we did in 2025.
I took the chance to ask if the US will adopt a Bitcoin strategic reserve during the ‘Crypto at a Crossroads’ session inside this year’s WEF conference.
Coinbase’s Brian Armstrong remains… pic.twitter.com/KtxoZD20tg
— Gareth Jenkinson (@gazza_jenks) January 21, 2025
Il ruolo politico di Bitcoin
A differenza degli anni passati, sembra che la prima criptovaluta abbia superato in in termini di interesse l’avvento delle CBDC. Alle critiche nei confronti dell’asset (limitate a pochi interventi, come quello del governatore della South African Reserve Bank, Lesetja Kganyago), risponde infatti la constatazione collettiva che Bitcoin sia ormai una “forma di denaro migliore dell’oro”, “scarso” come quest’ultimo, ma anche più “portatile” e “divisibile”.
“Potrebbe iniziare coprendo l’1% delle riserve di stato, ma penso che nel tempo potrà raggiungere la stessa quota delle riserve auree”, ha sottolineato Armstrong.
Si è discusso, inoltre, anche del nuovo ruolo “politico” di Bitcoin, che negli Usa è diventato un fattore determinante per l’esito delle elezioni. Secondo Anthony Scaramucci, fondatore di SkyBridge Capital, i democratici non sarebbero riusciti ad esprimere una posizione chiara nei confronti dell’industria, e proprio per questo sarebbero finiti per perdere terreno nei confronti dei repubblicani.
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