Altcoin come riserve aziendali: Chi guida il nuovo trend?
Di Daniele Corno
Ethereum ed Altcoin oramai stabili come riserve strategiche aziendali: ma chi sono i principali attori in gioco?

Introduzione al focus on di oggi
Dall’esempio vincente di Strategy, sono ora numerose le società quotate convertite in Crypto Treasury Company. E se fino a qualche mese fa l’attenzione era concentrata, quasi come un monopolio, su Bitcoin, sono numerose ora le società che guardano altrove.
Guardando altrove, è quindi naturale che gli occhi cadano su Ethereum e, a rotazione, sul mercato Altcoin. Il trend infatti, nato come Bitcoin Only, oggi si è largamente espanso e non sembra rallentare.
L’obiettivo di questo focus on di oggi, sarà quindi quello di creare un checkpoint odierno. Ciò sarà necessario per osservare chi sono gli attori di rilievo in gioco, con quali piani e con quali valori numerici.
Valori che, anticipiamo, sono ben più che rilevanti. A partire da Ethereum, che dopo Bitcoin traina il carro, fino ad arrivare a numerose Altcoin. Sono presenti, in questa lista, nomi come; SOL, XRP, BNB, HYPE, TRX, DOGE, SUI e TON.
Con nomi e numeri alla mano, vi portiamo quindi nel nostro approfondimento settimanale, buona lettura.
Indice
Ethereum, il driver del mercato Altcoin
Ciclicamente, nonostante i risultati passati non siano garanzia di risultati futuri, dopo il primo rally di Bitcoin, l’attenzione è migrata gradualmente, passando da Ethereum per poi estendersi al mercato Altcoin.
Oggi, in quello che possiamo definire come il ciclo più importante per la storia del settore, questa dinamica si ripete. Alla guida, oltre al mercato degli ETF Spot, numerose aziende hanno avviato la propria Ethereum Strategic Reserve, cambiando, quantomeno nel medio periodo, la percezione dell’asset.
Sono 64 – tra cui 12 compagnie pubbliche – le entità che hanno avviato una strategia proprietaria e, nel giro di pochi mesi, hanno accumulato ben 2.7 milioni di ETH.
Una cifra che rappresenta il 2.26% dell’intera offerta di Ethereum, oggi per un valore di circa $10.5 miliardi di dollari. Un valore che oggi equivale al 50% delle holding presenti in tutti gli ETF Spot, e che solo nel mese di luglio è cresciuto del 60%.
Chi sono i nomi alla guida?
È sempre interessante parlare con i numeri, ma talvolta, è altresì importante aggiungerci i nomi.
Alla guida di questo maxi trend troviamo Bitmine Immersion Tech. Nata come società per il mining di Bitcoin e servizi associati, nel mese di luglio la società ha convertito il suo modello di business, concentrando l’attenzione su Ethereum.
A partire dal 9 luglio, attraverso 4 acquisti strategici, la società ha accumulato 625.000 ETH, posizionandosi come leader tra le Ethereum Treasury Company. Insieme a Bitmine, altre due società pubbliche hanno premuto con forza l’acceleratore negli ultimi mesi.
Stiamo parlando di Sharplink Gaming e The Ether Machine. Per entrambe le società, l’accumulo è partito nel mese corrente e i numeri parlano da soli. Tramite 5 acquisti, Sharplink ha acquistato 438.200 ETH mentre The Ether Machine, con due acquisti ha accumulato 334.800 ETH.
Tutte e tre le società hanno sostenuto gli acquisti tramite operazioni riservate di equity e private placement, raccogliendo complessivamente oltre $2,3 miliardi di dollari per costruire le proprie riserve in Ethereum.
In un solo mese, queste entità hanno accumulato 1.4 milioni di ETH. Ad oggi, la loro market share copre oltre il 50%, a dimostrazione che l’attenzione è ben più che concentrata.
Tra gli altri nomi, nello specifico in tema società quotate, figurano; Bit Digital, BTCS Inc., GameSquare Holdings, ETH Strategy, Intchains Group, BTC Digital Ltd, Centaurus Energy Inc., ETHZilla Corporation e FG Nexus Inc.
Nuovi nomi, nuovi attori e nuove logiche. Il cambiamento per il mercato di Ethereum è solo all’inizio e l’integrazione con la finanza tradizionale è una palla di neve che rotola dalla cima della montagna.
Il trend continua... su Solana
Per Ethereum i numeri sono da Record, ma non sono da meno i numeri relativi alla blockchain sviluppata da Anatoly Yakovenko. Anche Solana infatti trova spazio nelle riserve di società quotate, ed i numeri sono tutt’altro che irrilevanti.
In cima alla lista troviamo Upexi Inc., società quotata al Nasdaq che ha accumulato circa 1.818.000 SOL, per un valore di circa $330 milioni di dollari. Il tutto sostenuto da un mix di equity, convertibili e operazioni spot, con un piano strutturato di staking che punta a generare rendimenti annui fino all’8%.
Non da meno DeFi Development Corp., che ha superato la soglia del milione di SOL, grazie a una linea di credito azionaria utilizzata. La sua posizione, oggi composta da 1.182.685 SOL, ha un valore sul mercato di circa $213 milioni di dollari.
La terza posizione attuale è ricoperta da Phoenix Group, società quotata su Abu Dhabi Securities Exchange. Le holding della società comprendono 630.000 SOL, per un valore di circa $115 milioni.
Con cifre inferiori, numerose altre società hanno avviato le proprie riserve in SOL. Tra queste troviamo:
- Sol Strategies Inc.: Con circa 260.000 SOL la società gestisce circa $47 milioni di dollari.
- Classover Holdings: Le holding ammontano a 52.067 SOL, dal valore di circa $10 milioni di dollari.
- Torrent Capital Ltd.: Con 40.000 SOL, la società gestisce circa $7 milioni di dollari.
BIT Mining Ltd. e Mercurity Fintech Holding infine, hanno rispettivamente in piano raccolte di capitali nell’ordine dei $200 milioni, dedicati quasi esclusivamente all’acquisto di SOL a mercato.
Numeri rilevanti, che agiscono come sostegno per il prezzo di SOL, ora in area $180 dollari, con una capitalizzazione che oscilla nell’ordine dei $100 miliardi di dollari.
BNB: Da Binance ad aziende quotate
Dopo Ethereum e Solana, tra le nuove leader di questa narrativa si trova BNB, l’asset di punta di Binance, il più grande Exchange sul mercato.
A guidare questa transizione, troviamo CEA Industries, società quotata al Nasdaq, che ha avviato un piano da $1,25 miliardi di dollari per costruire la più grande BNB Treasury pubblica al mondo. Il finanziamento, strutturato tra equity e warrant, è stato seguito da un rally esplosivo del titolo, salito di oltre l’800% in pochi giorni.
Accanto a CEA, si muovono altri quattro nomi rilevanti:
- Nano Labs, che punta a detenere fino a $1 miliardo di dollari in BNB tramite note convertibili
- Windtree Therapeutics, biotech che ha allocato il 99% di una linea da 520 milioni proprio su BNB
- Liminatus Pharma, con un progetto da 500 milioni per una controllata interamente dedicata
- Build & Build Corporation, società in fase di quotazione, nata con l’unico obiettivo di detenere BNB come core asset di bilancio.
Nel complesso, i piani in campo superano già l’enorme valore di $2,5 miliardi di dollari. Una narrativa che dimostra come, un asset deflattivo, capace di generare interessi per gli utenti e con diverse utility sia considerato un asset vincente. Un goal non da poco per Binance, che punta così a espandere la sua leadership anche fuori dal settore crypto.
XRP si aggiunge alla lista
Per anni identificato come lo strumento per l’efficienza nei pagamenti cross-border, oggi il token di Ripple inizia a trovare spazio anche nei bilanci di diverse aziende pubbliche, con strategie formali per l’accumulo.
A guidare questo movimento troviamo Trident Digital Tech Holdings, che ha annunciato un piano da $500 milioni di dollari per strutturare una XRP Treasury di lungo periodo. Obiettivo dichiarato: detenere XRP come asset core e utilizzarlo all’interno di soluzioni finanziarie aziendali. Accanto a Trident si muove VivoPower, azienda quotata sul Nasdaq che ha già allocato $121 milioni di dollari attraverso un private placement destinato all’acquisto diretto di XRP.
Dietro a Trident e VivoPower , seguono altre realtà che, seppur più piccole, dimostrano un interessante attività: Nature’s Miracle Holding, con un piano da $20 milioni già approvato dalla SEC e Webus International, che ha annunciato l’intenzione di accedere a una debt facility da $300 milioni per costruire la propria riserva.
Troviamo infine una serie di aziende OTC, come Wellgistics, Worksport, BC Bud e Hyperscale Data, che stanno pianificando le proprie strategie d’accumulo.
La stima delle somme allocate supera già $1 miliardo di dollari, posizionando XRP come una delle Altcoin più quotate per questa strategia d’accumulo societaria.
E le altre Altcoin?
Anche tra le altcoin meno convenzionali si fa strada una narrativa da riserva aziendale. A sorprendere è HYPE, il token nativo di Hyperliquid, scelto da Sonnet BioTherapeutics come asset core in un piano da $888 milioni sostenuto da equity e note convertibili.
Tra le altre, spicca anche TRON. Dopo la quotazione sul Nasdaq di TRON Inc., la società ha annunciato una strategia di lungo periodo da $1 miliardo per sostenere l’adozione della propria rete.
Strategia di successo, che non può ovviamente escludere la narrativa Meme. Anche DOGE infatti, grazie a Bit Origin trova il suo spazio. La società ha avviato il primo acquisto da $10 milioni mentre si concentra su una raccolta da $500 milioni da destinare alla leader delle Meme Coin.
Figurano infine, tra le altcoin citabili, anche TON, SUI e ADA, con aziende come Healthier Choices, Reef Technologies e BioRestorative Therapies attive su iniziative di esposizione diretta.
Conclusione
Il futuro parla on-chain. L’adozione delle altcoin come riserve aziendali non è più una suggestione. È una tendenza concreta, supportata da capitali reali, strategie strutturate e piani di lungo termine.
Se Bitcoin ha aperto la strada ed Ethereum ha consolidato il modello, oggi assistiamo a una diversificazione che abbraccia l’intero spettro del mercato crypto.
Dalle aziende tech a quelle biotech, dalle società di mining alle energy company, il messaggio è chiaro: gli asset digitali non sono più una scommessa speculativa, ma strumenti di riserva, branding e revenue. E soprattutto, sono strumenti di posizionamento strategico per attrarre capitali e investitori in un contesto sempre più competitivo.
Restano interrogativi su regolamentazione, sostenibilità e gestione del rischio. Ma intanto, una certezza si impone: il concetto stesso di bilancio aziendale sta cambiando. E nel bilancio del futuro, la voce “Crypto Treasury” sarà sempre più presente.
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