Andre Cronje abbandona la DeFi
Di Davide Grammatica
Il fondatore di Yearn Finance, Andre Cronje, ha lasciato il mondo della finanza decentralizzata, ad ora senza addurre alcuna ragione. E le coin YFI e FTM incassano il colpo.
L’abdicazione
Andre Cronje, celebre sviluppatore attivo su vari protocolli crypto, ha deciso di ritirarsi dal mondo DeFi. Ad annunciarlo è il collega Anton Nell, senior solutions architect di Fantom Foundation, che si è unito alla sua decisione condividendola su Twitter.
Le criptovalute associate ai progetti di Cronje hanno subito un forte ribasso, come Yearn Finance (YFI), Fantom (FTM) e la recente Solidly (SOLID). E le varie applicazioni correlate, che funzionano come front-end dei vari protocolli DeFi, verranno chiuse. Ciò non significa che i protocolli scompariranno, perché gli smart contract sono on-chain, ma l’evento non potrà che generare turbolenze. E tra i vari portali che andranno in down si registrano, per ora, yearn.fi, keep3r.network, multichain.xyz, chainlist.org, solidly.exchange e bribe.crv.finance.
Il futuro dei protocolli
Le applicazioni DeFi sono basate per natura su smart contract registrati su blockchain. Oltretutto, essendo “permissionless”, possono continuare a funzionare senza che ci debba essere un’autorizzazione da parte degli sviluppatori originali.
“Finché i contratti sono immutabili o non richiedono l’approvazione per le modifiche, continueranno a funzionare”, ha dichiarato, alla testata Decrypt, James Hancock, ex sviluppatore di Ethereum. “Quelle che Cronje sta chiudendo sono le pagine web che si collegano a quei contratti. Tecnicamente, quindi, chiunque può realizzare un’interfaccia utente come tramite di questi servizi, ma ciò non significa che qualcuno lo farà”.
Rimane comunque rilevante l’abbandono di Andre Cronje, perché, sebbene la DeFi sia un sistema che non richiede “fiducia” perché possa funzionare, tutta la community che lo fa prosperare la cerca a prescindere, negli sviluppatori e nella loro competenza.
Con una deriva, a volte, irrazionale, che ha portato molto spesso a intravedere (da parte degli investitori) dei rug pull in circostanze che nulla hanno a che vedere con una truffa, ma che consistono magari in lecite decisioni degli sviluppatori.
Di conseguenza, se anche qualcun altro dovesse costruire nuovi portali legati ai contratti, questo dovrà ricreare le condizioni perché gli utenti possano tornare ad essere fiduciosi.
A maggior ragione se si parla di Fantom, che era ormai diventata una blockchain di riferimento, avendo addirittura superato nel TVL (total value locked), lo scorso gennaio, Binance Smart Chain (BSC), con un valore di 12,2 miliardi di dollari.
Da un’altra prospettiva, quindi, non c’è nessun pericolo che i protocolli smettano di funzionare, e tutta la dinamica potrebbe diventare un grande test di solidità per il software open-source della DeFi. Anche perché gli sviluppatori coinvolti nei progetti sono molti, ed è verosimile possano continuare a farli prosperare.