Cresce lo scetticismo verso i recenti audit degli exchange
Di Davide Grammatica
La community crypto è scettica nei confronti dei recenti audit degli exchange, tanto che una delle società di contabilità preferite, Mazars, è stata criticata dal Financial Reporting Council.
I dubbi sugli audit
Vari exchange hanno recentemente pubblicato documenti sulle proprie riserve, ma la community crypto si è dimostrata scettica. Binance, per esempio, ha rilasciato mercoledì scorso la propria Proof-of-reserve, condotta dalla società di contabilità Mazars, ma in pochi sono rimasti soddisfatti dal livello di trasparenza delle informazioni fornite.
Il rapporto di Mazars, a quanto pare, mostrerebbe solo una parte delle passività di Binance, e sarebbero necessarie ulteriori informazioni per avere un’idea del quadro generale della solvibilità dell’exchange.
Douglas Carmichael, ex revisore capo del Consiglio di sorveglianza contabile delle società pubbliche degli Stati Uniti, in un’intervista al Wall Street Journal, ha addirittura affermato come non si possa immaginare che una documentazione di questo tipo riesca a “rispondere a tutte le domande che un investitore avrebbe nel merito della sufficienza della collateralizzazione”, e che quindi non può essere sufficiente a dimostrare lo stato di salute delle finanze e della liquidità del CEX.
Altri utenti, invece, sono arrivati al punto di suggerire come Binance potrebbe mescolare specifici address, con l’obbiettivo di fuorviare gli osservatori. E il ceo di Kraken, Jesse Powell, in merito a ciò, ha twittato: “Ovviamente, questa non è una tradizionale Proof-of-Reserve”.
Non solo. John Reed Stark, ex agente della SEC, ha affermato che il rapporto non affronterebbe “l’efficacia dei controlli finanziari interni, non esprimendo un’opinione o una conclusione di garanzia e non dando garanzia dei numeri pubbblicati”. Secondo Stark, questa sarebbe una “red flag”.
Come si muovono gli exchange
Mazars, ad ogni modo, non è un intermediario esclusivo di Binance, ed è anzi uno dei preferiti tra quelli sfruttati dalla maggior parte degli exchange. Crypto.com ne ha approfittato per pubblicare il proprio rapporto venerdì scorso, mentre KuCoin ne ha recentemente affidato l’incarico.
Una popolarità che, evidentemente, non è passata inosservata, e che ha portato alla luce recensioni non proprio brillanti. Il Financial Reporting Council, per esempio, ha dichiarato come Mazars sia “cresciuta troppo velocemente, incaricandosi di audit spesso a rischio elevato e abbandonati da società dello stesso ruolo”. In questo senso, non potrebbe garantire controlli adeguati per audit di alta qualità.
“Quattro degli otto audit che abbiamo esaminato presso Mazars necessitavano di miglioramenti”, si legge nel report del Financial Reporting Council. “Questi risultati sono peggiori rispetto allo scorso anno, e suggeriscono una tendenza al ribasso che è inaccettabile”.
A questo punto, non rimane che vedere in che modo il settore accetti (o meno) queste Proof-of-Reserves. Ma probabilmente, questo accadrà sono in seguito alla richiesta di una maggiore trasparenza finanziaria degli exchange centralizzati.
Il tentativo certamente indica un percorso intrapreso nella giusta direzione, ma a quanto pare, perché il settore possa riguadagnarsi la giusta fiducia, è necessario lavorarci meglio.