Avalanche: è AVAX l’Ethereum killer del momento
Di Davide Grammatica
Avalanche sembra aver scalzato Solana in quanto a performance migliore delle alternative L1 di Ethereum, ma per molti potrebbe non durare a lungo
AVAX in testa alle altcoin
Avalanche e il suo token nativo AVAX stanno trainando il settore altcoin registrando le performance migliori, soprattutto in rapporto ai principali Layer-1 alternativi a Ethereum.
Un rally che vede coinvolti i L1 in generale, per una prova in netto rialzo e significativa ancor di più se paragonata alla crescita mesile di ETH (+22% in 30 giorni).
I L1 principali hanno segnato un mese record (+100% in media), e tra questi indica la via proprio AVAX, con il suo +130% nell’ultimo mese. Poco più indietro stanno Solana, con il +113% e Near, che registra il +110%.
Questo è anche il sintomo della rinnovata attività su questi layer alternativi, con Near che ha addirittura toccato il massimo storico di 1,68 milioni di dollari in volumi si scambio giornalieri.
A supportare Avalanche in questo rally sono sicuramente le recenti collaborazioni con realtà istituzionali quali JPMorgan e Citi. E soprattutto la prima, che consiste in una partnership di sviluppo dell’interoperabilità blockchain nell’ambito dell’iniziativa Project Guardian, sembra aver attirato particolarmente l’interesse degli investitori, perlomeno per quanto riguarda il potenziale intravisto nella rete da parte di un attore finanziario così importante.
Del resto, la spinta istituzionale viene accolta anche e soprattutto dalle infrastrutture che riescono a rispondere alla domanda di applicazioni aziendali, dalla tokenizzazione degli asset all’elaborazione dei pagamenti.
Le altcoin rimangono volatili
Non sono in pochi, tuttavia, a segnalare anche come AVAX possa essere considerato attualmente un asset “ipercomprato”, con la possibilità che possa presto registrare un’inversione del trend.
CryptoQuant, per esempio, inquadra il prezzo di AVAX come risultato del rally generale del settore altcoin, ma sempre subordinato all’attività di Ethereum, vero “first mover” e per questo attraente per le istituzioni interessate all’industria. Anche in quest’ottica, quindi, non dovrebbe illudere gli investitori la partnership con JPM.
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